Arredativo Design Magazine

Charlotte Perriand – Prima Parte

Tra i grandi personaggi della storia del design una figura femminile di spicco è certamente Charlotte Perriand, architetto e design francese, che nel corso della sua carriera lascia un segno importante al design del Novecento.

Nasce a Parigi ne 1903, dopo un periodo di studio all’Ecole de l’Union Centrale des Arts Décoratifs acqusta in poco tempo  competenze per  avere un ruolo di spicco nel campo del disegno dei mobili e dell’arredamento.

La sua opera è spesso associata a Le Corbusier e Pierre Jeanneret con cui inizia collaborare presso il famoso atelier di 35, rue de Sèvres a Parigi nel 1927 in maniera continua fino al 1937. Nello studio si occupava di progetti relativi agli arredi degli edifici progettati dallo studio, tra cui ad esempio nel 1929-1932 la Cité de Refuge (città rifugio) di Le Corbusier, oppure gli arredi per i dormitori realizzati per l’Esercito della Salvezza a Parigi o quelli del il Padiglione Svizzero,1930-1932 nella città universitaria di Parigi.

Interno progettato da Charlotte Perriand per il Padiglione Svizzero nella città universitaria di Parigi.

Tra i suoi primi lavori nel 1927 progetta e realizza i mobili per il proprio appartamento a Parigi, tra cui il tavolo con piano estensibile, che ancora oggi in produzione. Nel 1929 è presente con Le Corbusier e Pierre Jeanneret al Salon d’Automne con una serie di mobili (Equipement intérieur d’une habitation).

Le Corbusier, Charlotte Perriand and Pierre Jeanneret, Photo-collage on the Equipment intérieur d'une habitation installation , 1929

Questi modelli diverranno un oggetto cult tanto che, ancora oggi sono in produzione, tra questi la poltrona Grand Confort, nelle versioni peitit modèle e grand modèle, struttura in tubolare e seduta imbottita, prodotta dal 1928, la sedia con schienale basculante, struttura in tubolare e seduta in pelle, prodotta dal 1928, la chaise longue a regolazione continua, struttura in tubolare e seduta in pelle, la sedia girevole del 1929 e il tavolo in tubolare d’aviazione a sezione ovoidale  e gli armadi e mobili in a struttura acciaio, casiers modulés, che migliorano quelli progettati dal solo Le Corbusier nel 1925 per il padiglione dell’Esprit Nouveau.

Padiglione dell'Esprit Nouveau per l'Esposizione delle Arti decorative ed Industriali Moderne a Parigi, Francia

Nel 1929, come la sua collega Eileen Gray, è tra i fondatori dell’U.A.M. (Union des Artistes Modernes). Nel 1930 intraprese un lungo viaggio in Unione Sovietica, che la mise in contatto con l’ambiente fertile di idee del costruttivismo russo. Perriand ha sempre affermato il privilegio di essere donna, architetto e designer in un’epoca non incline a valorizzare le voci femminili, essa nel 1933 fu una delle poche donne a partecipare al IV CIAM ad Atene. Esperienza significativa per la sua vita e carriera, fu il viaggio che negli anni della precedenti l’inizio della seconda guerra mondiale intraprese alla volta del Giappone. Era il periodo in cui la Germania stava invadendo la Francia e Charlotte Perriand, si imbarcò per il Giappone, dove era stata invitata dal Ministero del Commercio e dell’Industria a tenere un seminario sul nuovo design, con il compito – iniziato nel 1933 da Bruno Taut – di definire nuovi orientamenti e strategie da dare alla produzione industriale nipponica. 

Ebbe occasione di realizzare prototipi con un gruppo di studenti e un’importante esposizione nel 1940 Esposizione “tradition, sélection, création”, ai grandi magazzini Takashimaya di Tokyo. Visita università, fabbriche, laboratori e botteghe artigianali, con alcuni artigiani giapponesi realizza una serie di elementi d’arredo e oggetti di uso quotidiano utilizzando i materiali locali, con l’obiettivo di far dialogare Oriente e Occidente.

Riproduce in bambù i mobili in acciaio e pelle realizzati negli anni precedenti da lei, Le Corbusier e Pierre Jeanneret o da altri colleghi come Alvar Aalto. Cessato il contratto con il governo giapponese,  nell’impossibilità di rientrare in Europa a causa dell’entrata in guerra del Giappone con gli Stati Uniti, rimase segregata  dal 1940 al 1946 e si dedica allo studio dell’architettura e cultura giapponese.

Nel 1942 con Junzo Sakakura scrive il libro Contatto con il Giappone, nel quale vengono illustrati i temi che caratterizzano la missione giapponese e i risultati raggiunti delle diverse esposizioni realizzate. Tra le principali opere di design della sua prima parte di carriera ricordiamo: il tavolo in marmo posato su piedi d’acciaio con Le Corbusier e Pierre Jeanneret, del 1934 ancora oggi in produzione o il divano Canapè (1935) con struttura in tubolare e seduta imbottita, anche questo progettato con Le Corbusier Pierre Jeanneret.

 

LC11 in produzione per Cassina

Le ispirazioni orientali che segnano gran parte della sua vita progettuale pur restando  fedeltà ai principi del razionalismo umano e innovatore, che ha saputo mantenere intatto nelle sue opere .

 

Segue seconda Parte