Arredativo Design Magazine

Eileen Gray – Seconda Parte

Eileen Gray il suo nome figura tra le più note designer del XX secolo, la cui oipera però è stata riscoperta e rivalutata solo alla fine del secolo scorso. Dopo l’esposizione al Salon des Artistes Décorateurs, nei primi anni venti e nonostante alcune recensioni negative, ricevette comenti positivi da parte degli olandesi del movimento artistico De Stijl e da già noti architetti del calibro di Gropius, Le Corbusier e Robert Mallet-Stevens. In questo periodo decise di specializzarsi in architettura d’interni e design, diventando sempre più un’apprezzata rappresentante delle tendenze moderniste dell’arredamento.

Forte degli apprezzamenti positivi ricevuti da Le Corbusier, Eileen Gray iniziò ad occuparsi di architettura ed è così, che nel 1924, inizio a collaborare con Badovici alla realizzazione di una casa sul mare a Roquebrune-Cap-Martin, vicino Monaco, battezzandola E-1027. Si tratta di una casa dalla forma di una L, il tetto piatto con ampie finestrature che si aprono dal pavimento al soffitto e con scale a chiocciola che conducono alle stanze degli ospiti. Per questa abitazione, Eileen Gray disegnò i mobili con criteri d’avanguardia, ma collaborando anche con Badovici nell’elaborazione delle strutture dell’edificio.

La casa E-1027 vista dell'esterno e degli interni.

Fanno parte di questo progetto il suo tavolo circolare in vetro E-1027 noto come  Adjustable Table e la tondeggiante poltrona Bibendum, entrambi i lavori, furono ispirati dalle esperienze contemporanee del Bauhaus e in particolare dalle strutture d’acciaio tubolari di Marcel Breuer.

 

 

Alla fine degli anni Venti e all’inizio dei Trenta,  Eileen Gray entrò nell’Union des Artistes Modernes, ma al tempo stesso cominciò anche a ritirarsi dalla vita pubblica e ad essere sempre meno attiva socialmente. Progettò e costruì per sé una casa, Tempe à Pailla, dopo aver studiato architettura per quattro anni, rimanendo reclusa lì a lavorare.

La terrazza del Tempe A Pailla con la S chair, 1932-34 (Fonte: www.designmuseum.org)

 

Un incarico importante le venne nel 1937, come assistente di Le Corbusier nell’allestimento del suo padiglione all’ Esposizione di Parigi.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Eileen Gray fu costretta a evacuare dal sud della Francia. Il suo appartamento a Saint-Tropez, dove aveva preziose collezioni di beni, fu fatto saltare in aria durante la guerra, mentre Tempe à Pailla fu saccheggiata. Nel secondo dopoguerra Eileen Gray tornò a Parigi assumendo uno stile di vita ancora più reclusivo di prima, tagliando i contatti con tutti, eccetto che con un piccolo gruppo di amiche checonosceva da prima della guerra. Si occupò ancora di piccoli lavori, ma fu sostanzialmente dimenticata dall’ industria del design.

 

Ormai anziana e con problemi di salute, intorno ai settant’anni,  ebbe ancora la forza di trasformare un vecchio granaio in un atelier e di trasferirsi in campagna per continuare a lavorare. Nel 1968, grazie a un articolo del critico Joseph Rykwert pubblicato sulla rivista Domus, la poltrona Bibendum e il tavolo E-1027, recuperarono un vasto successo di pubblico, tornando in produzione e divenendo dei pezzi classici di design.

Poco prima della sua morte, nel 1970, i suoi lavori vennero esposti in una mostra a Londra, il che permise al pubblico di riscoprirne l’opera. Eileen Gray morì nel 1976, nel suo appartamento di rue Bonaparte a Parigi e fu sepolta al cimitero Père Lachaise. Nel 2002 il National Museum of Ireland ha acquistato l’intero archivio di Eileen Gray e ha allestito un’esposizione permanente delle sue opere a Dublino. I mobili originali di Eileen Gray continuano attualmente ad essere venduti come pezzi da collezione, raggiungendo spesso quotazioni molto alte.