La carriera di Ernest Raceimportante designer britannico del XX secolo, giunge ai suoi livelli più alti nel 1951, quando il Festival della Gran Bretagna la sua opera fù sotto l’attenzione del pubblico con due prodotti: la Springbok, uno sedia realizzata con tondino di acciaio incorniciato con corde elastiche per la seduta, e l’ormai iconico Antilope, che era disponibile sia in versione singola o panchina.
Nel 1952-53 Race, venne incaricato dalla compagnia di navigazione P & O, di progettare una sedia a sdraio per la sua linea Orient. La Neptunes chairs è stato uno dei progetti più geniali e sorprendenti della sua carriera, che richiede solo due stampi per creare i componenti che sono poi stati garantiti da cinghie resistenti, permettendo alla struttura di piegare, oggi oggetto da veri collezionisti.
Se un progetto per un determinato materiale poteva essere copiato in un altro materiale, il progettista non era riuscito a sfruttare le potenzialità del materiale originale, questo era il pensiero di Race. Durante il culmine del suo successo, nel periodo 1945-1955, Ernest Race produsse una serie altamente versatile di disegni realizzati nei più vari materiali.
Altri disegni incluso l’Airone (1955) e Flamingo (1957), che combinavano un telaio leggero con gommapiuma, ricevettero nel 1959, il Premio Design Center .
Nel 1961 la società Ernest Race Mobile Ltd. cambiò nome e l’anno successivo, la Race Mobili srl si trasferisce da Clapham a Sheerness, per concentrasi su l’ arredo per il contract. In quel periodo Race si dimise dal consiglio, diventando un progettista-consulente per la Società del mobile Isokon nel 1963, ridisegnando per Isokon Penguin Donkey di Egon Riss e Bottleship della fine del 1930 in forma Flatpack.
Nel 1963 venne eletto come Royal Designer for Industry. Muore a londra nel 1964. In retrospettiva, l’identità del design di Race può essere interpretato come colui che ha avuto l’ obiettivo di risolvere problemi con una coscienza di intellettuale e con lo stato d’animo del momento.