Arredativo Design Magazine

Franco Albini – 1 Parte

Architetto e designer Franco Albini è tra le figure più rappresentative del design italiano oltre che uno dei maggiori rappresentanti del pensiero razionalista applicato nel campo dell’architettura, dell’arredamento e dell’industrial design.


Nacque a  Robbiate (Como) nel 1905 in seguito si trasferì a Milano con la famiglia. Si forma presso il Politecnico, laureandosi nel 1929. Importanti furono i viaggi in Europa gli permisero di conoscere personalmente personalità quali Le Corbusier e Ludwig Mies van der Rohe. La sua attività professionale lo vide inizialmente collaboratore presso lo studio di Ponti e Lancia oltre a collaborare con la rivista Casabella attraverso la quale si fece portavoce in Italia del razionalismo. Nel 1931 aprì a Milano il suo primo studio con Renato Camus e Giancarlo Palanti occupandosi di edilizia popolare, aspetto che avrà l’opportunità di proseguire nel dopoguerra con la ricostruzione e collaborando, dal 1952, con Franca Helg. Tra i più importanti interventi di architettura ricordiamo il progetto per il quartiere San Siro a Milano del 1932 a cui fanno seguito altri progetti per altri quartieri di edilizia popolare. Nel 1945 Franco Albini fonda Movimento Studi Architettura, un importante momento di rinascita culturale e nel 1946 divenne direttore della rivista Costruzioni Casabella(assieme a Palanti).


Importante figura nel campo dell’architettura quanto nell’urbanistica, Franco Albini firmò il Piano Regolatore di Milano e Reggio Emilia (oltre ad alcuni piani particolareggiati a Genova). Il suo approccio alla progettazione d’ispirazione gropiusiana si evidenzia ad esempio nella chiarezza dell’impianto aperto, con i corpi di fabbrica equidistanti e allineati un ordine solare e igienico contrapposto alla crescita senza regole della città esistente. Un modello di sviluppo alternativo che, negli anni prima e durante la guerra, si consolida coi grandi progetti urbani, elaborati insieme al gruppo Ciam italiano e proiettati verso il futuro postbellico: “Milano Verde”, le “Quattro città satelliti” e il piano AR. Albini come rappresentante del Movimento moderno evidenzia la capacità di sintesi pratica, che si realizza in manufatti concreti nella realtà e eterei nella concezione, aspetto evidente anche nel campo del design.

Albini affiancò all’attività di architetto quella di designer di elementi d’arredo. Alcuni mobili, quali la sperimentale libreria in tensostruttura del 1938, ne fanno un grande innovatore.

 

Alcuni degli oggetti progettati da Albini, mobili e altri oggetti, tra cui alcune note maniglie, sono  ancora in produzione e  venduti in tutto il mondo fra cui la poltrona Fiorenza disegnata nel 1952 per arflex utilizzano materiali allora innovativi per il settore del mobile. Vanno ricordati anche numerosi allestimenti di mostre.

 

Soggiorno per Villa , 1940 - per la VII Triennaledi Milano (fonte: www.spazioldo.com)

Stanza per un uomo, 1936 - per la VI Triennaledi Milano (fonte: www.spazioldo.com)

Albini ebbe anche un’importante attività didattica, nel 1949, venne chiamato da Giuseppe Samonà, insieme ad altri architetti importanti, allo IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia), in cui insegnò negli anni 1949-54 e 1955-64. Ha inoltre insegnato al Politecnico di Torino, nell’anno accademico 1954-55, come professore di ruolo, e dal 1964 al Politecnico di Milano.

Fu inoltre membro dei CIAM, dell’INU, dell’Accademia di San Luca, dell’American Institute of Architects (AIA), dell’Istituto scientifico del C.N.R. per la sezione di museografia (1970). Numerosi furono i premi ed i riconoscimenti, tra essi si citano:i tre Compasso d’oro (1955, 1958 e 1964); il premio Olivetti per l’Architettura (1957); il premio “Royal Designer for Industry”dalla Royal Society di Londra (1971).

La poltroncina Luisa premio “Compasso d'oro” 1955

Compasso d'Oro 1964 per la Segnaletica e Allestimento Metropolitana Milanese a Franco Albini e Franca Helg, in collaborazione con Antonio Piva e Bob Noorda, Metropolitana Milanese Spa, Milano

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