La figura di Franco Albini è legata all’architettura, all’urbanistica e al mondo del design. Tra le sue importanti attività, anche gli allestimenti, come quello del 1933, per la Triennale di Milano con la Casa a struttura d’acciaio e i progetti per mobili, (in collaborazione con R. Camus, G. Minoletti, G. Mazzoleni, G. Pagano e G. Palanti), che valse la medaglia d’oro della IV Triennale.
L’esposizione in facciata delle strutture portanti preannunciava il tema dei telai, che affrontato a diverse scale, verrà ripreso anche in seguito. Come nell’allestimento per la sala dell’ aereodinamica alla Mostra dell’aeronautica a Bari (1934), nel padiglione permanente INA alla Fiera campionaria di Milano del 1935, o per la Stanza per un uomo alla VI Triennale di Milano, perfino per la rigorosa libreria Veliero in tensostruttura in legno e cavi d’acciai, progettata nel 1940 per la propria abitazione, o nella Poltrona e tavolino, del 1943.
Negli anni ’40, avvia la sua collaborazione con Cassina, per la quale disegna alcune sedute, ed anche in questo caso, ancora una volta, esprime la sua ricerca e la sua poetica. Seguendo un percorso che proseguirà negli anni successivi, anche nella collaborazione con altre aziende del settore tra cui Poggi.
Tra i suoi progetti molti sono opere uniche come il Securit, un radioricevitore in metallo e vetro, oppure la serie di mobili smontabili destinati alla colonie italiane. Altri progetti progetti più noti sono stati realizzati con marchi prestigiosi, e alcuni di questi pezzi sono ancora oggi in produzione. Si ricordi ad esempio la poltroncina Luisa, premio Compasso d’oro 1955, il televisore Orion 23″ Brionvega.
Ricordiamo anche la collaborazione con Bonacina con cui realizza la poltrona Margherita ancora oggi in produzione, le lampade della serie AM/AS di Guzzini o la elegante scrivania Albini di Knoll. Tra Architettura e Design, la produzione del Maestro Albini è nel fulcro dell’innovazione della cultura architettonica Italiana di inizio del Novecento. A Franco Albini per l’ampia attività culturale svolta, vennero conferiti vari titoli, tra gli altri: membro dell’INU, del CIAM, dell’Accademia Ligustica di Genova, del MOMA di New York, dell’ADI, Accademico di S. Luca, membro della Fondazione Pagano e della Royal Society of Arts di Londra.
Nel corso della sua carriera Albini ricevette anche numerosi premi: il Premio La Rinascente – Compasso d’Oro per la progettazione della Sedia Luisa (1955), la Medaglia di Bronzo della Parson School di New York per il contributo dato all’Industrial Design (1956), il Premio Olivetti per l’Architettura (1957), Il Gran premio nazionale La Rinascente – Compasso d’Oro (1958), il Premio La Rinascente – Compasso d’Oro per l’allestimento della Linea 1 della Metropolitana Milanese (1964) ed il titolo di Royal Designer for Industry conferito dalla Royal Society of Arts di Londra (1971).
In tutta la sua produzione, dagli interni di luoghi domestici alle opere di industrial design, fino ad arrivare agli allestimenti museali, Franco Albini mantiene il suo stile rigoroso e calibrato, che rendono i suoi pezzi, capaci attraversare le epoche storiche nel solco del tempo.
Franco Albini morì a Milano, il 1º nov. 1977, negli ultimi anni l’attività si concentrò su pochi ma significativi progetti: dagli uffici SNAM a San Donato Milanese, , all’allestimento della mostra di Palladio a Vicenza, al restauro esemplare della Domus Connestabilis di Vicenza (1974). Tra le ultime opere di design in edizione limitata, citiamo le testate dei letti in ottone “Eclisse” e “Miraggio”, del 1971 realizzate da Luciano Frigerio.