Bibendum è una delle sedute diventate famose tra i progetti di design di Eileen Gray. Venne disegnata negli anni 20 per gli interni del soggiorno di casa E-1027 o ” Maison en bord du mer” a Roquebrune-Cap-Martin, di cui Eileen Gray progettò gli interni.
La poltrona Bibendum venne riportata agli onori della storia del design, come tutta la carriera di Eileen Gray, solo nel 1968 dal critico Joseph Rykwert che gli dedicò un articolo nella rivista Domus.
Versatile seduta over-size, negli interni d’architettura si distingue per le sue linee curve e le forme di contrasto contro gli elementi naturali come il legno o la pietra. La struttura è composta da tubolare acciaio cromato, struttura in legno di faggio con cinghie in gomma e imbottitura in poliestere e rivestimento in tessuto o pelle.
Linee che evocano un sottile senso di ironia, si presuppone che la poltrona Bibendum, sia stata progettata quando Eileen Gray, giunse a comprendere il potenziale del tubolare in acciaio, come già altri designer modernisti suoi contemporanei – in particolare, Mies van der Rohe e Marcel Breur, stavano già facendo per i loro mobili.
Una giocosa, ironica visione, in contrasto però con gli altri progetti modernisti, imbottita e pesante nella parte superiore, ma con una struttura leggera e con le gambe affusolate. Lo schienale è composto da due corpulenti imbottiture semi-circolari che formano lo schienale della sedia e le braccia (spesso rivestiti in pelle rossa) che contribuiscono all’effetto di gonfiato.
La poltrona Bibendum si ispira e richiama chiaramente il nome, al noto Man Bibendum detto omino Michelin (AKA Michelin) disegnato da O’Galop (Marius Rossillon) nel 1898. La società londinese Aram Designs Ltd ha la licenza mondiale la poltrona Bibendum, (nonchè altri prodotti di Eileen Gray, tuttavia e stata concessa la licenza all’azienda tedesca Classicon, che la distribuisce in alcuni paesi europei.