“Un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lampada. Noi non facciamo lampade, mi risposero. E io: vedrete che le farete”. Con questa frase di Bruno Munari, si può presentare una delle più note lampade del design italiano, nonché uno dei più conosciuti tra i progetti dell’artista designer.
La lampada a sospensione Falkland, una lampada da la luce effimera, scenografica e scultorea, nella sua presenza. Testimonianza della creatività di Munari, la lampada Falkland, disegnata nel 1964 per Danese, vede coinvolta nel suo iter una ditta che realizzava calze femminili, essendo infatti pensata in origine usando maglia elastica, questo tessuto elastico tubolare definisce la forma grazie ad anelli metallici in alluminio naturale, che ne fanno da struttura.
E’ la forza di gravità che definisce e si estende nei suoi 166 cm (ma anche a misure intermedie di 85 cm e 53 cm) con diametro di 40 cm .
Questa semplicità di materiali, la, rende facile ad essere trasportata è facilmente montabile secondo la stessa logica che si ritrova anche per altre lampade Balie Capri realizzate da Munari, sempre per Danese.
La visione geniale del progetto sta nell’essere riuscito ad aprire la strada nell’ambito del design, ad un materiale inedito, trasferire l’uso della filanca leggera, flessibile e intercambiabile, ad un settore diverso fino ad allora impensabile. Struttura interna portante e da una parte esterna che, fungendo da diffusore, regola il tipo di illuminazione, tutti accorgimenti determinano anche il basso costo nell’ottica di un design democratico. La lampada Falkland, definita forma spontanea, assume il suo aspetto quando viene sospesa, luce soft come all’interno di una nuvola.
Una presenza importante e semplice allo stesso tempo che racchiude in sé il pensiero di Munari, che si distingue nel mondo del design, per la semplicità e la linearità dei suoi oggetti e per la logica essenzialità strutturale. La lampada è in collezione al Moma di New York.