Arredativo Design Magazine

Le Interviste: Roberto Gobbo per Euromobil

Nelle frenetiche giornate del Salone del Mobili di Milano 2013 presso lo Stand Euromobil, Arredativo ha avuto il piacere di concedersi una chiacchierata sul design con uno dei designer di riferimento dell’azienda: l’architetto Roberto Gobbo.  Opera nel campo dell’ architettura e dell’ industrial design come progettista e consulente aziendale dal 1988 collabora con Euromobil e Zalf e dal 1996 con Désirée, curando la progettazione di prodotti, showroom ed allestimenti in fiere italiane ed internazionali.

Arredativo: Uno sguardo sul contemporaneo: il design può essere il motore della ripresa in un settore che va a rilento?

Roberto Gobbo: In alcuni paesi del mondo il design “Made and Make in Italy” è una delle eccellenze che ci è invidiata. In questo periodo storico ci sono dei paesi, sopratutto in Europa, che stanno soffrendo, ma in alte parti ci sono anche paesi con un economia fiorente, che cercano il miglior design e lo cercano in Italia perché non hanno capacità di progettare e produrre il design italiano. Ci sono 2 fasi: la fase del pensiero, dell’ ideazione, della progettazione e poi c’è la fase di produzione. La capacità manifatturiera che possiedono molte aziende italiane, le aziende nel mondo non le hanno. Queste due fasi insieme sono una qualità assoluta per il nostro paese.

A. Lei è designer ed artista, come fonde arte e design?

R.G. L’arte è il punto di partenza di tutto. L’ arte apre la mente e ti fa vedere nuovi orizzonti e visioni. Collaboro con Euromobil da molti anni e con il gruppo c’è oltre ad affinità di pensiero e di linguaggio nel design, ma anche un comune interesse verso il mondo dell’arte. A noi non interessa fare un design che sconfina nel mondo dell’arte, design in piccole edizioni, ma interessa l’ industrial design, sistemi e componenti prodotti dall’industria in grandi numeri sfruttando le migliori tecnologie. Quindi la contaminazione tra mondo dell’arte e mondo del design o meglio il loro dialogo è più sofisticato, perché a livello teorico. Non perché non vogliamo realizzare oggetti d’arte, ma perché partendo dall’arte, vogliamo avere un atteggiamento mentale, che ci porta a realizzare e produrre oggetti che hanno comunque una grande diffusione, grande serialità e che migliorino la qualità nella nostra vita.

A. A proposito di stili di vita, questi sono molto cambiati negli ultimi anni. La gente passa meno tempo in casa e usa meno le stanze un tempo fondamentali. Questi cambiamenti hanno cambiato il modo di affrontare la progettazione ?

R.G. Euromobil e io siamo sempre molto attenti al cambiamento dei modelli sociali, cioè come si evolve la società e come viene usata la casa. Il nomadismo è una componente del vivere la casa, a questo proposito noi di Euromobil abbiamo elaborato un sistema di imbottiti, di divani composti da elementi che possono combinarsi in maniera molto flessibile, con elementi che posso essere aggiunti nel tempo. Oggi acquisto un divano con un certo numero di elementi, poi cambio casa, ho uno spazio più ampio e posso aggiungerne altri in un secondo momento oppure posso dare a questo divano una configurazione diversa.

Un altro concept progettuale che esprime il cambiamento del vivere la casa è: Living and Cooking. Oggi spesso il living è collegato alla cucina, la cucina deve essere funzionale, con tutti gli elettrodomestici, però contemporaneamente deve comunicare con il living e non essere invasiva . Noi abbiamo messo a punto dei sistemi coordinati cucina e living, dove le stesse finiture del living le troviamo anche in cucina, gli stessi linguaggi visivi e estetici li troviamo da una parte e dall’altra e creiamo una relazione, un armonia tra questi due ambienti. Questo è un altro modo di dare una risposta a quelli che sono i cambiamenti abitativi.

A. Tecnologie e nuovi materiali si sono sviluppati negli ultimi anni, come è cambiato il modo di progettare grazie a questi cambiamenti ?

R.G. La tecnologia è un punto di partenza fondamentale nell’industria e io ho l’onore e la fortuna di lavorare con un’ azienda che ha sempre fatto una grande ricerca, che ha sempre puntato all’innovazione e ha sempre guardato con molta attenzione alle tecnologie: alle tecnologie produttive oltre che ai nuovi materiali. Noi con Euromobil, abbiamo di recente immesso sul mercato un nuovo sistema di cucina che si chiama Kubic. È un sistema che utilizza un anta e un frontale costituito da due materiali: alluminio e vetro. Questi due materiali sono messi insieme con delle tecnologie molto sofisticate e garantiscono un alto livello estetico, ma anche una grande attenzione alla sostenibilità. Oppure utilizziamo dei materiali TSS, termostrutturati, che sempre utilizzando tecnologie d’avanguardia, danno un’ immagine di un essenza,  con una matericità e una profondità che ti fanno pensare al legno.

A. Quale consiglio darebbe ad un giovane designer che vuole iniziare la carriera? .

R.G.Lavorare è questo il messaggio che si può dare, io sono architetto la storia del made in Italy che nasce nel secondo dopo guerra è fatta di designer che di formazione erano architetti. Negli ultimi 15 anni sono nate moltissime scuole di design che danno una buona formazione specifica nel mondo del design. Il consiglio e lavora e studiare, nulla arriva per caso, non credo nell’ispirazione si accende la lampadina dell’ispirazione dopo che hai lavorato tanto ad un idea.