A conclusione della prima edizione del Contest Design Win Make promosso in collaborazione da Arredativo e Make Tank, in attesa di entrare nel vivo della seconda edizione edizione abbiamo voluto conoscere e intervistare Mirko Carsana, il designer di Lampa, progetto vincitore della prima edizione di DWM.Lo abbiamo incontrato per porre alcune domande sul suo progetto, ma anche per avere un ulteriore punto di vista sul design di oggi.
Arredativo: Quali sono gli aspetti a cui ti sei ispirato per il progetto Lampa?
Mirko Carsana: Lampa è nata pensando proprio al taglio laser, l’ispirazione è stata della tecnologia di lavorazione, che mi ha portato a riflettere su che tipo di prodotti si potessero progettare. E un po per provocazione un po per utilità ho creato una lampada che stesse proprio alle direttive degli strati e che li sfruttasse a suo vantaggio permettendole di scorrere tra una scrivania e un muro oltre che coprire la fonte di luce permettendo cosi la rifrazione sul muro.
A. Come ha influito la tipologia di lavorazione per il tuo progetto?
M.C. Come detto prima, il prodotto nasce proprio da una riflessione sul taglio laser, quindi è stato fondamentale conoscerlo.
A. Sei un giovane designer come ti poni nei confronti delle nuove tecnologie come appunto laser cutting piuttosto che stampa 3d rispetto alle tecnologie e materiali tradizionali?
M.C. Sono molto interessato alle nuove tecnologie, o nuovi materiali, che dir si voglia. Credo che abbiano delle potenzialità eccezionali. Bisogna sperimentare, per scoprire, per creare. Tuttavia, queste lavorazioni, per quanto possano incuriosire non dovrebbero sostituire ciò che conosciamo già, ma piuttosto affiancarsi ad esse.
Non bisogna essere spaventati da qualcosa di nuovo, e nemmeno usare sempre le parole, “meglio” o “peggio” come paragone, la situazione analizzata oggettivamente permette di capire qual’è la tecnica e la scelta giusta.
A. Partecipare a Design Win Make che cosa ti ha portato, ha cambiato il tuo rapporto con tecniche come il laser cutting? Le conoscevi già?
M.C. DesignWinMake mi ha permesso di notare l’espansione di queste tecnologie in maniera esponenziale, potremmo quasi definirla una moda, un era, non lo so, ma credo che ci si sta sensibilizzando molto sul creare dei prodotti in maniera meno industriale e con meno costi possibili.
A. Tendenza generale per i giovani designer è auto produzione quale è il tuo punto di vista?
M.C. Autoproduzione, autoproduzione, beh, non ne sono cosi sicuro, se penso a me o a chi mi sta attorno sono ben pochi quelli che possono permettersi di autoprodurre i loro prodotti, per questioni di tempo, di costi o di utilità. Credo che ci voglia ancora un intermezzo, come MakeTank che permette la visibilità dei giovani e si affianca ad aziende come Vectorealism per produrre, per un giovane dovrebbe venire facile progettare e proporre delle idee, e non specializzarsi nel produrre in poche tecnologie perche vorrebbe dire che limiterebbe il suo pensiero progettuale.