Il 15 e 16 giugno 2013 alla Fondazione Achille Castiglioni in Piazza Castello 27 a Milano, Massimo Banzi ha tenuto un workshop intitolato “Arduino e la luce”, portando i partecipanti alla realizzazione di una lampada interattiva fabbricata digitalmente a partire da un progetto dello studio Habits.
Dopo l’introduzione alle potenzialità di Arduino e ai fondamenti dell’interattività, Massimo Banzi ha guidato i partecipanti attraverso esercizi alla scoperta dell’abc di Arduino e di alcuni sensori.
Durante il weekend i partecipanti hanno costruito la propria lampada rendendola interattiva utilizzando i componenti del TinkerKit!.
Anche senza alcuna conoscenza di elettronica, i partecipanti hanno imparato e messo in pratica come aggiungere interazione alla lampada usando il Tinkerkit!, una raccolta di sensori e attuatori concepita per rendere la prototipazione molto immediata.
Il workshop e la lampada sono una combinazione di materia digitale e materia fisica: la loro contaminazione reciproca è un motore che genera innovazione. La materia fisica è portatrice di significati forniti dalla dimensione digitale, e, insieme, l’immaterialità del digitale trova concretezza nell’opera materiale. Nel caso del digitale, la materia prima è fatta di software, contenuti, interfacce, sensori. Durante il workshop i partecipanti hanno iniziato a conoscerla per poi plasmarla e integrarla con altre ispirazioni date dalla materia fisica.
Il dialogo tra materia, forma, processi ha condotto lo studio Habits a progettare una lampada pensata per essere realizzata facilmente senza la necessità di particolari nozioni tecniche: un unico foglio di legno include tutti i pezzi da montare a incastro, senza bisogno di colle.
Dalla forma evoluta e geometrica, TinkerLamp è una lampada la cui struttura è costruibile a incastro. È stata disegnata da Habits Studio (Innocenzo Rifino, Diego Rossi con progetto di Mauro Piatti) per essere condivisa online. Nasce come involucro minimo per i componenti del TinkerKit! che ne permettono il funzionamento illuminotecnico e l’interattività. Rispetto all’archetipo della lampada da tavolo, TinkerLamp ha un paralume piccolo, adatto alle dimensioni limitate dei componenti.
La materia prima della lampada è una semplice tavola in legno ritagliata in forme contenuta in un un formato rettangolare (60×40), facile da trovare in commercio.
Tagliata al laser, la lampada è resa raffinata dal taglio a fisarmonica utilizzato per la curvatura e per il raccordo dei differenti componenti in legno.
Lo studio Habits – virtuoso delle lavorazioni digitali – ha sperimentato a lungo per giungere a capire le dinamiche ed esprimere al meglio le potenzialità dei differenti strumenti.
I disegni per il taglio della lampada sono open source: disponibili online, scaricabili, implementabili e migliorabili da ogni singolo utente.
Il workshop si è svolto nell’ambito della mostra dedicata alla lampada Gibigiana disegnata da Achille Castiglioni presentata con bozzetti e prototipi proposti in studio fino al 10 agosto 2013 attraverso una nuova chiave sperimentale, curata da Marco Marzini.
La due giorni di giugno ha rappresentato il punto d’avvio di una nuova stagione per la Fondazione Achille Castiglioni di appuntamenti ed eventi basati sulla cultura del fare.
Le lampade utilizzate nel workshop sono state prodotte da Officine Arduino a Torino. Il ricavato del workshop è stato devoluto totalmente alla Fondazione Achille Castiglioni.