Arredativo Design Magazine

Gerrit Thomas Rietveld _ Prima Parte

I suoi mobili sono considerati delle vere opere d’arte del XX secolo, Gerrit Thomas Rietveld è stato un architetto e designer d’interni tra i più rappresentativi, maestro della scuola olandese che diede vita al movimento artistico  De Stijl.

Gerrit Thomas Rietveld nasce a Utrecht il 24 giugno 1888, figlio di un falegname, a 11 lascia la scuola diventa apprendista di suo padre e si iscrive alla scuola serale. In seguito dal 1906-1911 inizia a frequentare corsi di disegno architettonico e lavorare come disegnatore per CJ Begeer, un gioielliere di Utrecht, sua città natale. Dal 1911 al 1915 segue un corso di architettura  al PJC Klaarhamer , ed è durante questi anni che incontra Van ‘t Hoff, Van der Leck, Van Doesburg e altri futuri membri del De Stijl, di cui entrerà a far parte nel 1919.

Rietveld aveva imparato disegno, pittura e modellismo, solo nel 1917 aprì il proprio laboratorio di mobili. La sua formazione da  falegname lo portò a lavorare intensamente nella produzione di arredi e mobili, delle vere sculture che traducono nella terza dimensione,  il linguaggio del pittore Piet Mondrian anch’esso tra i padri del manifesto De Stijl con Theo van Doesburg  . Seguendo il linguaggio De Stijl realizza mobili dove lo  sfalzamento geometrico l’asimmetrico, le linee rette e i volumi, dialogano con il linguaggio dei colori primari. Sono tutti aspetti formali che compaiono anche nei suoi disegni e nei progetti architettonici.

Come nella nota sedia rossa e blu del 1917, di cui ha cambiato i colori dopo essere stato influenzato dal ‘De Stijl’ movimento, di cui divenne membro nel 1919, in quello stesso anno è diventato un architetto. Grazie al movimento ebbe opportunità all’estero tra queste nel 1923, Walter Gropius  lo invitò a esporre alla Bauhaus.

Tra le sue opere architettoniche, realizza nel 1924 il suo primo edificio, la Casa Rietveld Schröder , in stretta collaborazione con il proprietario Truus Schröder-Schräder . Costruito nel Utrecht a Prins Hendriklaan 50, la casa costruita alla fine di una schiera di edifici a due piani, ha un piano terra convenzionale con  una scala centrale intorno alla quale, si trovano una cucina e tre camere da letto, il piano superiore invece è un open space dinamico. La casa non ha pareti fisse, si affida  invece a pareti scorrevoli per creare e modificare gli spazi abitativi. Il design degli interni, suggerisce l’idea di una realizzazione tridimensionale di un Mondrian. La casa è  patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2000.

Attivo principalmente in Olanda, Rietveld, progetta, oltre alla Casa Schröder costruita secondo i 16 punti pubblicati da Theo Van Doesburg teorico del De Stijl, le “Row-Houses” a Utrecht del 1931-1934, il padiglione olandese alla Biennale di Venezia del 1954, il padiglione Rietveld nel giardino del museo Kroller-Muller a Otterloo nel1965 (originariamente costruito come padiglione delle sculture nel 1955 ad Arnhem, successivamente abbattuto e ricostruito), e il museo Van Gogh ad Amsterdam(aperto nel 1973).

Il padiglione Olandese ai Giardini della Biennale di Venezia ( fonte:http://www.venicebiennale.nl/)

Il museo Kroller-Muller a Otterloo

Continua…