Una dei personaggi femminili importanti dell’architettura e del design, è senza dubbio Lina Bo Bardi architetto italiano naturalizzato brasiliana. Nasce Achillina Bo a Roma nel 1914, dopo essersi laureata in architettura nella sua città natale, si trasferisce a Milano, dove inizia la carriera lavorando con l’architetto Carlo Pagani.
Per un periodo durato fino al 1943, ha collaborato con l’architetto e designer Giò Ponti sulla rivista Lo Stile – Nella Casa e nell’arredamento. Poco più tardi apri il suo studio ma nell periodo bellico la mancanza di lavoro la portò a occuparsi di illustrazione per giornali e riviste come Stile,Grazia, Bellezza, Tempo, Vetrina e Illustrazione Italiana.
Purtroppo negli anni della guerra, nel 1943 il suo studio venne distrutto da un bombardamento. Il suo ruolo nel dibattito architettonico la vide attiva nella partecipazione al “Congresso Nazionale per la Ricostruzione” il Primo Incontro Nazionale per la ricostruzione di Milano,per la ricostruzione fisica e morale del paese nel dopoguerra.
Su questo tema , importante fu l’incarico commissionatole nel 1945 da Domus incaricandola a viaggiare in tutta Italia con Carlo Pagani e fotografo Federico Patellani per documentare e valutare la situazione del paese distrutto. Collaborò inoltre con Pagani e Bruno Zevi al settimanale A – Attualità, Architettura, Abitazione, Arte a Milano (A Cultura della Vita, oltre al quotidiano Milano Sera, diretto da Elio Vittorini.
Successivamente, sempre con Bruno Zevi, fondò il settimanale La Cultura della Vita. Dopo la guerra, sposò Pietro Maria Bardi, un giornalista, critico d’arte, gallerista italiano. Eppure, poiché avevano partecipato al movimento di resistenza italiana, Lina e suo marito, il critico Pietro Bardi, hanno trovato la vita nel dopoguerra in Italia sempre più difficile, così un viaggio 1946 a Rio de Janeiro, convinse la coppia a stabilirsi in Brasile.
Ed in questo paese che la Bo Bardi, trovò la sua felicità creativa, divenendo cittadina brasiliana nel 1951 stesso anno in cui completò il suo primo edificio come architetto: la “Casa di Vetro”, nel nuovo quartiere diMorumbi a San Paolo del Brasile.
Con il marito, ha co-fondato (1950) l’influente rivista d’arte Habitat e come architetto occupandosi inizialmente di architettura di interni e di design fonda con l’architetto Giancarlo Palanti loStudio d’Arte e Architettura Palma.
Tra i suoi progetti più significativi, il Museo di Arte Moderna di San Paolo, di cui il marito Pietro Maria Bardi fu il curatore. Lina Bo Bardi, ha progettato la trasformazione dell’edificio in un museo.
Tra le altre opere di quel periodo, la progettazione della nuova sede degli Associados Diarios sulla Rua Álvaro de Carvalho, São Paulo, e gioielli progettati utilizzando pietre preziose brasiliane.
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