Trai progetti di design realizzati da Gerrit Rietveld, sicuramente il più noto nonchè uno dei più storici è la “Roodblauwe stoel” nota come Red and Blue chair (trad. Sedia rossa e blu) divenuta manifesto del movimento DeStijl. Con la sua rigorosa geometria e l’uso audace dei colori primari, rosso e blu è divenuta elemento chiave del movimento artistico olandese di inizio Novecento.
Venne disegnata già nel 1917 da Rietveld, che in quel periodo aveva già realizzato un prototipo prima di incontrare nel 1918 il gruppo De Stijl. I primi esemplari vennero prodotti da Gerard van de Groenekan a Utrecht. La Red and Blue chair è una poltroncina in faggio tinto nero con schienale rosso e seduta blu in multistrato laccato. Oggi rappresenta un vero oggetto cult da collezione reintrodotta da Cassina nel 1973 e parte della collezione “Cassina I Maestri” da quando nel 1972 l’azienda ha acquisito dagli eredi i diritti, in esclusiva mondiale, di produrre e vendere i mobili e tutti gli oggetti di arredo progettati dal maestro.
Il progetto di Rietveld voleva dimostrare come un mobili utile può essere creato dal nulla, incentrato il lavoro sul concetto di una massiccia poltrona, che ha trasformato in un’entità geometrica.
La sedia originale, ossia il primo prototipo, era in legno di faggio e non era dipinto. Così fu fino agli inizi del 1920 quando l’architetto, Bart van der Leck membro del movimento De Stijl, vedendo il modello originale,suggerì di aggiungere colori vivaci. Venne quindi realizzato un nuovo modello con struttura dipinta interamente in nero e con aree di colori primari attribuiti al movimento De Stijl. La seduta venne quindi collocata nel progetto di Rietveld per casa Schröder, nei cui interni sembra quasi scomparire contro le pareti nere e il pavimento con le aree di colore, sembra galleggiare, con una struttura quasi trasparente.In ogni caso già la versione non dipinta venne assunta a manifesto del gruppo e serviva per illustrare i principi del gruppo per il grande pubblico, e ha fornito Theo van Doesburg, come esempio di mobili “, sculture realistiche astratti per i nostri interni futuri.”
La versione colorata della seduta si richiama al lavoro del pittore Piet Mondrian, che con Rietveld, furono tra gli artisti e architetti che vicini a Theo van Doesburg e al manifesto De Stijl, cui concetti ha avuto un impatto duraturo sul Novecento.
Non vi è alcun specifico prototipo della sedia, ma un gran numero di varianti. La prima versione del “Roodblauwe stoel” non dipinta e un po ‘più grande del modello successivo, oltre ad avere i pannelli laterali sotto i braccioli, costruita da Rietveld 1918 circa, in altre parole poco prima di entrare De Stijl. La versione con la sua schiena rossa, sedile blu e fronte gialla e montanti neri, fece la prima apparizione intorno 1923, quando Rietveld già apparteneva alla cerchia interna del gruppo. La differenziazione dei colori sulle superfici sottolinea ulteriormente il contrasto tra la forma astratta e la qualità del materiale dei mobili.
Esemplari della seduta sono esposti in vari musei del mondo: al High Museum of Art ,di Atlanta, al Moma di NewYork che conserva anche il primo prototipo non dipinto e al Vitra Design Museum in Germania.
La sedia Red and Blue nel 2008 venne esposta alla Delft University of Technology Facoltà di Architettura, nell’ambito di una mostra. Il 13 maggio 2008 un incendio distrusse l’intero edificio, ma la sedia Red and Blue venne salvata dai vigili del fuoco, quella sedia dal 2012, risiede nel Minneapolis Institute of Arts di Minneapolis, Minnesota.