Nella storia del design molto spesso si incontrano coppie che nella vita e nel lavoro hanno rappresentato l’unione perfetta. Charles e Ray Eames Alvar Aalto e la moglie Aino Marsio, Charles Rennie Mackintosh e la moglie Margaret MacDonald solo per citarne alcune, tra queste anche la coppia Lucienne and Robin Day che però a differenza di questi esempi hanno sempre scissole attività seppure affini.
Lei Désirée Lucienne Lisbeth Dulcie Day, designer tessile britannica, lui Robin Day, design inglese. Day è noto principalmente per la produzione di sedie stampate in polipropilene ad iniezione, uno dei primi mobili di sfruttare appieno le opportunità di dello stampaggio ad iniezione nonché selezionato come uno degli otto disegni del “British Design Classics”.
Day a New York, conobbe la ditta di mobili inglesi Hille e ben presto iniziò a lavorare con loro. Il primo lavoro fu la sedia in compensato laminato a freddo, “Q”stack chair. Consapevole del crescente uso di fibra di vetro per la scocca, Day inizio a lavorare alla progettazione di una sedia in polipropilene . La sedia in polipropilene fu un successo, tanto è che venne poi realizzata in tutto il mondo, prodotta da quaranta aziende su licenza di Hille.
Désirée Lucienne Lisbeth Dulcie Day era invece una designer tessile. Inglese, frequenta prima la scuola del convento di Worthing , ma a 17 anni si iscrive alla Croydon School of Art dove scopre la sua passione per tessuti stampati. Poi prosegue gli studi dal 1937-1940, presso il Royal College of Art ed è qui che incontra il designer Robin Day.
I suoi lavori si ispirano all’arte astratta ed hanno aperto la strada all’uso di colori brillanti e dei modelli astratti nell’ Inghilterra del dopoguerra . Nei suoi tessuti si ritrovano i riferimenti a Kandinsky, Mirò e Klee. Le piaceva pensare che le persone che non potevano permettersi di acquistare un dipinto per loro salotto avrebbero potuto almeno avere arredi con temi geometrici di ispirazione artistica.
Attraverso la sua carriera, Lucienne Day ha vinto numerosi premi, tra cui il Design Award della American Institute of Paint nel 1952 e premiata alla Triennale di Milano nel 1954. Nel 1962, è stata nominata Royal Designer for Industry (RDI) , la quinta donna a ricevere il premio, che onora i designer che hanno realizzato “eccellenza sostenuta nel design estetico ed efficiente per l’industria.”