Salvador Dalì è senza dubbio un personaggio poliedrico un artista geniale e visionario fondamentale nella cultura del Novecento. Pittore, scultore, scrittore, cineasta, sceneggiatore spagnolo e anche designer ed anche in questo campo è stato precursore, prefigurando al ruolo del design una dimensione artistica e scultorea. Quando inizia la sua esperienza nel design sono gli anni Trenta, Dali è già un importante artista del movimento surrealista al cui gruppo si unisce ufficialmente nel 1929.
Dalí realizza delle importanti mostre diventando un pittore professionista all’epoca sono già alcuni anni che il suo lavoro è influenzato dal movimento surrealista: i surrealisti apprezzano molto quello che Dalí definisce il suo metodo paranoico-critico per esplorare il subconscio e raggiungere un maggior livello di creatività artistica. In questi anni si circonda di una cerchia di amici coinvolti nell’applicazione dell’arte a varie discipline, al di sopra e al di là dello studio della pura arte pittorica.
Tra questi personaggi figura Jean-Michel Frank, un produttore di mobili e decoratore di riconosciuto prestigio nella Parigi di quegli anni, che era in ottimi rapporti con Dalí. Jean-Michel Frank, era un Interior designer della elite parigina nel 1920 e ’30, Frank era specializzato in quella che era detta luxe pauvre- “lusso impoverito.” Insieme a Dalì, Jean-Michel Frank realizzerà molte idee . Tra questi progetti la lampada Bracelli, adottata da Dalí per la sua casa in Portlligat.
Tra i progetti di arredo site specific di Dalí interior designer, possiamo considerare gli arredi da giardino per la sua casa Portlligat, l’architettura completa del Night Club per l’Hotel Presidente di Acapulco (1957 ) e un altro progetto per un bar in California degli anni Quaranta. Dalì non si era limitato alla produzione di classici elementi d’arredo ma disegnava tutto: rubinetteria, maniglie, porte-tira, tessuti stampati e oggetti di uso indeterminato.