Arredativo Design Magazine

Design: linguaggio Internazionale. Arredativo incontra Oki Sato_Nendo

Design Hero, prosegue il viaggio volto a  incontrare e far conoscere i  protagonisti del design contemporaneo, con le nostre interviste.

E’ la volta dello Studio Nendo, studio fondato da Oki Sato, designer nato Toronto, in Canada, architetto per formazione (ha studiato architettura alla Waseda University di Tokyo ed ha conseguito il Master nel 2002) ed è oggi senza dubbio, uno dei designer più attivi sulla scena Internazionale. Lo Studio Nendo (che significa ‘modellazione creta’ ) viene fondato da Oki Sato nel 2002 ed oggi ha una doppia sede a Tokyo e  a Milano. Da allora la carriera di Oki Sato è in continuo crescendo. Classe 1977,  Oki Sato, è già un designer pluripremiato ( Good Design Award, German Design Award, Elle Deco International Design Award ed è stato nominato 2012 Designer dell’anno dalla rivista inglese Wallpaper * ) e celebrato. Maison Object 2015, nell’edizione di Gennaio, lo ha incoronato Designer of the Year e durante il Fuori Salone 2015, presso il Museo della Permanente si è svolta una mostra dedicata interamente ai suoi lavori:  ‘Nendo works 2014-2015’.

In occasione di questa mostra, Arredativo ha avuto il piacere di  conoscerlo, incontrarlo e scambiare alcune domande sulla sua esperienza sul suo lavoro. Prima di tutto farci raccontare come è nata il progetto e la  Mostra Nendo Works 2014 – 2015

Ciao Oki,  la Mostra Nendo Works 2014 – 2015, ci racconta del tuoi lavori sviluppati negli ultimi  due anni. Com’è nata questa idea?

Beh, è partita da una selezione di  400 progetti  il passo successivo è stato quello di trovare 100  da esporre, per l’esattezza sono  104.Avevamo bisogno di un luogo, uno spazio che riassumesse il lavoro di tutto l’anno. Abbiamo trovato lo spazio e quindi a quel punto abbiamo così definito il progetto per l’esibizione.

Tu sei un designer giapponese con profonde radici in Italia, con studio anche a Milano. Che rapporto hai con l’Italia ? come ti trovi a lavorare con gli italiani e con i  brand italiani?

 

In realtà mi trovo bene, perché ho iniziato qui la mia carriera dopo aver studiato architettura a Tokyo per 6 anni. Dopo che mi sono laureato nel 2002 sono venuto a fare una vacanza a Milano e sono andato al Salone. Ne sono così rimasto affascinato tanto che tornato a Tokyo ho deciso di fondare  lo Studio Nendo.

L’anno dopo nel 2003 e nel 2004 ci siamo presentati al Salone Satellite e qui abbiamo conosciuto Maddalena De Padova e Giulio Cappellini. Così ho iniziato a lavorare ai miei progetti e ad avere anche più lavori in Italia che a Tokyo.

E’ molto più complicato per me lavorare in Giappone.

 

Avendo partecipato anche tu al Salone Satellite, come vedi questa vetrina per la carriera di un giovane designer?
Si è decisamente l’unico posto dove cxi sono tutti. Si è verò c’è Londra, Parigi, Stoccolma, Tokyo e molte altre Fiere, ci saranno più di 200 fiere nel mondo. Ma l’unico posto dove ci sono davvero tutti i designer tutti i media tutte le aziende è Milano. Qui ci sono i lavori più innovativi ed è il luogo più competitivo perché tutti gli anni è più grande e cresce sempre di più. Inoltre c’è una grande varietà di designer che vengono da mondi diversi.

 

Designer di prodotto, di moda di auto, non c’è solo l’arredamento è design a 360° 

Milano is the place to be

 

Nel 2013 con Luca Nichetto, avete presentato la mostra Nendo=Nichetto,  lavorando  con un designer italiano quali differenze hai notato tra i vostri due modi di lavorare, progettare?
Si è molto differente. Due anni fa ci siamo presentati con il progetto portato in esposizione in zona Brera vicino al teatro piccolo. avevamo realizzato 7 pezzi  originali di cui alcuni stanno adesso arrivando in produzione.questo ci rende molto fieri. Fra questi la lampada Kurage per Foscarini che siamo pronti a presentare.  

La differenza più grande tra Studio Nendo e Studio Nichetto riguarda come sono organizzati gli studi. Lo studio Nendo  siamo un team di  30designer con una organizzazione capillare. Lo studio Nichetto sono 4 designer tutti di grande talento, ma ognuno è indipendente nella sua parte di progettazione.

Un modo diverso di fare, di approcciare il design, nel modo in cui vengono seguiti i processi del progetto.

Andando indietro nel tempo, qual’è l’oggetto nella storia del Design che avresti voluto disegnare te?
Solo uno? Avrei voluto disegnare…Non è facile, ma penso possa essere  un pezzo di Issey Myake della  pleats please collection.

Sono sempre stato ispirato dal suo lavoro, specialmente quand0 abbiamo collaborato insieme, mi ha molto ispirato. Ha una incredibile energia e passione per il design.