Droog Design: il collettivo e il progetto

Pubblicato il Di in Approfondimenti, Pezzi Storici, Storia del Design

Abbiamo aperto lo sguardo sul mondo delle Autoproduzioni e anche questo tema, come altri che abbiamo affrontato, ci riserva la possibilità di conoscere tante sfumature e tante storie, che rendono ancor più interessante questa ricerca e riflessione sull’argomento. Abbiamo visto tre esperienze europee contemporanee:   Seguitiamo a parlare di design e autoproduzioni in Europa che in questo caso guardano però  alla storia recente del design, è il caso Droog Design. Come già succedeva negli anni ’70 e ’80 in Italia con il gruppo Alchimia e Memphis, l’autoproduzione di design si esprime attraverso esperienze collettive, gruppi auto costituiti di designer come appunto successe a Droog Design.

Droog Design è un celebre collettivo olandese co-fondato nel 1993  dal product designer Gijs Bakker e dalla storica del design Renny Ramakers. La loro esperienza si concretizzò subito dopo la loro partecipazione ad una mostra  a Milano  durante il Salone Internazionale del Mobile. Subito dopo stipularono un accordo con la DMD (Development Manufacturing and Distribution) per produrre e vendere i loro prodotti, in gran parte in limited editions. E’ qui che si comincia a parlare di autoproduzione.  Erano prodotti che rappresentavano, la qualità, l’immagine e il modo di pensare di Droog Design. Droog in olandese significa “asciutto, secco”, le loro idee erano originali e concettuali, espresse  in modo ironico, ma mai privi di senso, in una parola oggetti privi del superfluo.

Nel 1994 Droog Design parteciparono nuovamente al Salone del Mobile. Da allora  in poi, cominciarono ad organizzare una serie di mostre annuali a Milano e iniziarono a collaborare con il Centraal Museum di Utrecht, che comprò e mantenne in mostra l’intera produzione fino al 1999.

Nel 1996, hanno esteso la loro sfera di attività, avviando progetti sperimentali. Alla base della riflessione dei fondatori c’era il concetto che i i designers selezionati da Droog, avrebbero avuto un miglior riscontro se esposti collettivamente. Iniziarono così una serie di collaborazioni con la DMD e l’Università di Delft fino ad arrivare nel 1997 alla collaborazione con Rosenthal, per la quale realizzarono lavori in porcellana.

 

Dall’Autoproduzione al Product Design

Una libreria fatta da strisce di carta e triplex di Jan Konings e Jurgen Bey; un armadio in legno progettato da Piet Hein Eek e una cassettiera costruita da Tejo Remy legando una mezza dozzina di cassetti in legno con un cavo di spessore sono solo alcuni dei lavori dei designer del collettivo Droog, il cui lavoro ha rappresentato, davvero, un  nuovo approccio al design.

Oltre ai designer già citati,  Jan Konings, Jurgen Bey, Piet Hein Eek  e Tejo Remy, hanno fatto parte del collettivo di Droog Design artisti come: Marcel Wanders, Hella Jongerius, Richard Hutten e Jurgen Bey.

Gli anni 90 sono stati fondamentali e se gli inizi sono stati segnati  dall’autoproduzione, dal 1999 Droog Design inizia importanti collaborazioni con brand come: Mandarina Duck, Flos, Salviati e Levi Strauss. Da allora il duo ha sviluppato il concept di Droog sperimentando in diversi settori e con diversi designers rimanendo fedele agli stessi principi di originalità e chiarezza.

In questi anni Droog Design ha realizzato den 150 prodotti, i quali sono stati creati da gruppi formati da  diversi progetti oppure commissionati individualmente da Gijs Baker e Renny Ramakers.

Tra gli ultime partecipazioni al Salone ricordiamo il  2001,  anno in cui Droog espone una collezione di  scatola di sigari di legno  progettate da un gruppo di giovani designer e realizzate da Picus. Nel 2002  viene lanciato al Salone del Mobile di Milano il libro Less + More, Droog Design di  Renny Ramakers e Droog  mette in scena una mostra di  design in un vecchio hotel.

 

Droog Design: il nuovo corso

Nel 2003, è stata creata la Fondazione Droog per la produzione e la distribuzione della collezione di prodotti. Dalla fine del 2004, il concept store Droog trasferisce a Amsterdam e lavora in diversi ambiti.

Nel 1999, una mostra su Droog ha avuto luogo presso la Fundació Joan Miró a Barcellona, ​​seguita da una mostra retrospettiva nel 2006/2007 nel Museo di Design e Arti di New York intitolato semplicemente Droog: 10 + 3 anni di innovazione e creazione discussione. Nel 2004, un libro è stato pubblicato anche il diritto, questa volta,semplicemente Droog: 10 + 1 anni di creare innovazione e di discussione. Nel 2009, Droog ha aperto un negozio a Soho, New York.

Sempre nel 2009, Bakker ha abbandona la direzione di Droog Design, che resta pertanto guidato esclusivamente guidata da Ramakers.

Per i loro lavori ricorrono a Slogan, come ad esempio, la serie DO CREATE presentata al salone del mobile 2000. In quell’occasione l’utente doveva compiere una determinata azione per dare senso all’oggetto stesso. Oppure la sedia DO HIT,  venduta come un cubo di metallo, in cui lo scopo era di rendere partecipe il consumatore, che con delle martellate da forma alla propria poltrona.

Droog Design riconosce l’ alto valore concettuale del progetto:un’intuizione, un ragionamento, una sensazione e si arriva così al prodotto “asciutto”. Senza frange, rigoroso ed in contrapposizione al design griffato.