Il premio Compasso d’Oro ha attraversato il secolo scorso, fino ad arrivare ad oggi. Si contano oltre 20 edizioni che raccontano attraverso i progetti premiati il paese, che hanno segnato le epoche e definito quello che oggi è riconosciuto come lo stile italiano.
Dalle prime edizioni degli anni ’50, organizzato dai grandi magazzini la Rinascente, alle edizioni degli anni 60,.Dalle edizioni degli anni ’70 ( gli anni della celebre mostra al Moma Italy: The New Domestic Landscape. Achievements and Problems of Italian Design) fino alle edizioni anni 80, per poi arrivare ai giorni nostri con le edizioni degli anni duemila . In tutti questi anni, con i progetti vengono premiarti anche i progettisti, in tutti i campi: dal design alla comunicazione .
E’ proprio nelle edizioni degli anni 2000 che si avvia un cambiamento, ancora in atto, forse tra qualche anno riusciremo a leggere meglio qual’è la direzione dominante del design oggi. I temi continuano ad essere nuovi materiali, la ricerca ma con questo acquista sempre più importanza: la sostenibilità .
La prima edizione degli anni duemila è nel 2001, tra i progetti premiati ricordiamo Moscardino, la posata usa e getta in Mater-Bi di Giulio Iachetti e Matteo Ragni e il lampione Saturno di Emilio Ambasz . Tra i pezzi di d’arredo design di quell’edizione si segnalano i nomi di quelli che oggi sono firme del settore: Marc Sadler con la Lampade Tite e Mite per Foscarini, Konstantin Grcicl con la Lampada May Day di Flos, Philippe Starck per il divano Divano Bubble Club di Kartell e il tavolo Titano di Poltrona Frau . Particolare del edizione numero XIX il premio alla Trasmissione televisiva “Lezioni di design” consegnato alla Rai RAI Radiotelevisione Italiana Rai Educational.
Edizione numero XX è del 2004: in giuria c’è Tomas Maldonado, Fulya Erdemci, Robert Fitzpatrick, Yutaka Mino,Pietro Petraroia,Richard Sapper,Angela Schönberger,Tomàš Vlček.
Molti premi fra cui: Bruno Gecchelin per lo Spremiagrumi – Serie LaTina di Fratelli Guzzini, Harri Koskinen con “Muu” di Montina, “Ptolomeo” di Moco (Opinion Ciatti), Toyo Ito con “Ripples” di Horm, “Kube” di Matteo Grassi . Tra i premiati anche la Nuova Panda” di Fiat Auto.
Quella del 2008 è l’ edizione che vede presidente della giuria Mario Bellini, uno dei progettisti che hanno ricevuto il maggior numero di premi nelle edizioni precedenti. L’edizione premia tra gli altri anche l’allestimento alla Città di Torino, Look of the City per le Olimpiadi Invernali del 2006. Un allestimento firmato da Italo Lupi, Ico Migliore, Mara Servetto e vari collaboratori. Nel 2008 anche molti premi alla carriera tra cui Luigi Caccia Dominioni e Tobia Scarpa.
Le ultime due edizioni, 2011 e 2014, vedono una selezione di progetti premiati ricca e varia di temi e protagonisti. Ecco una breve galleria fotografica dell’edizione 2011.
Nel 2011 ricevono il premio alla carriera tra gli altri: Cini Boeri, Antonia Campi ed Enzo Mari, mentre i premi Compasso d’Oro Internazionale a François Burkhardt, Toshiyuki Kita e Ingo Maurer.
Interessante per l’importanza dello stile italiano, il premio speciale per il design dei servizi riconosciuto a Slow Food.
Quella del 2014 è ad oggi l’ ultima edizione in termine di tempo del Compasso d’Oro. Sicuramente il premio è un ottimo metro per misurare lo stato dell’arte del design oggi anche se forse nei prossimi anni sarà più semplice fare un resoconto di questi anni.
In questo senso ci piace segnalare e condividere il riconoscimento del premio sia a Stefano Miceli per il libro Futuro Artigiano: L’innovazione nelle mani degli italiani, e al prestigioso progetto di Beppe Finessi e Artemio Croatto per il progetto editoriale Inventario.
L’edizione 2014 vanta molti premi a progetti di lampade oltre a molti premi alla carriera tra cui Alessandro Mendini a Richard Sapper e al SaloneStellite che rappresenta sicuramente una spinta propositiva per scoprire il design di domani.