Poetica, dinamica e innovativa, con queste tre parole sintetizziamo il progetto Multithread di Clemens Weisshaar e Reed Kram, un progetto di che risale a qualche anno rappresentativo delle potenzialità della stampa 3d nel design. Si tratta di una parte di installazione di Adhocracy, curata da Joseph Grima alla Biennale Design Istanbul del 2012 presso la ex scuola elementare di Galata Greek, ma prima ancora esposta alla Galleria Nilufar insieme con una installazione di importanti antichi tappeti cinesi dalla collezione di Nina Yashar, nella Sala Pericoli di Via della Spiga a Milano, durante la Design Week del 2012.
Si tratta di una collezione di mobili, caratterizzati da un netto segno orizzontale: mensole, tavolo, scrivania e sostenute da una reticolo di sottili barre.
Ed è un programma personalizzato, creato dai progettisti, che analizza e modifica il colore e la struttura, basandosi sulle forze che lo attraversano. Risultato la forma finale e il colore di ogni elemento è una rappresentazione diretta dell’ energia che supporta.
Il software genera quindi un set completo di modelli digitali per i tubi e per i giunti di collegamento, che vengono stampati in 3D dalla tecnologia di stampa in metallo: Selective Laser Melting (SLM).
In seconda fase, un team di 21 maestri artigiani, uniscono poi insieme le parti e applicano i colori per il telaio secondo i calcoli del computer generated. Ogni giunto è personalizzato, verniciato per illustrare le forze che agiscono all’interno di esso.
Si ottiene così la mensola con giunti in alluminio 3D stampato ad alta resistenza e top alluminio verniciato a polvere, la mensola a due piani, il coffee table, il tavolino e lo scrittoio. In sintesi sono quei tocchi di colore nelle base ad esaltare la struttura e generare, in modo innovativo, un nuovo rapporto tra le forze che caratterizzano un piano e la sua struttura .