Si è svolto lo scorso 20 Ottobre il 4° appuntamento del ciclo di incontri Concreto Creativo, le conferenze organizzate da Ordine e Fondazione degli architetti di Firenze insieme al Museo del Design Toscano.
Dopo l’appuntamento dedicato ad Edra e Francesco Binfarè, quello rivolto al design toscano e al XXIV Compasso D’oro e l’incontro con Martinelliluce, è stata la volta del Made in Florence raccontato dalle parole di Lorenzo Cattelan CEO di Arketipo e dall’architetto Mauro Lipparini, che collabora e disegna per l’azienda da molti anni.
Una occasione buona per conoscere più da vicino una realtà internazionale di successo come Arketipo è capire di più il suo “fare design”.
Abbiamo rivolto alcune domande proprio a Lorenzo Cattelan, CEO e direttore artistico dell’azienda Toscana.
Una domanda che abbiamo ad altre realtà legate al design e presenti in Toscana, a maggior ragione a lei che viene da una regione a forte impronta design, cosa manca, se manca alla Toscana per essere allo stesso livello del nord? Come è fare design stando qui?
Io le vedo tutte, due vengo dal nord, son veneto. Chiaramente il mobile veneto è visto in modo diverso da quello della Brianza o della Lombardia, la Toscana è un altro capitolo a se.
Qui c’è grande professionalità nel realizzare le cose che altrove non c’è, non credo sia un caso che prodotti delle varie griffe di moda vengono da qui c’è attenzione ai dettagli che magari in altri luoghi sono tralasciati.
Arketipo è stata acquista da CattelanItalia, non si vede spesso acquisizioni in Italia come mai ? E stato un valore aggiunto l’acquisto di Arketipo?
Si, è un valore aggiunto nella fattispecie nostra in Cattelan siamo specializzati in complemento d’arredo, il settore imbottito ci mancava e qui abbiamo trovato una realtà in grado di realizzare eccellenti prodotti con quel valore aggiunto che è il made in Tuscany.
I designer che intervistiamo ci dicono che il materiale più complicato è l’imbottito. Qual’è il segreto per lavorare con gli imbottiti?
Provare, provare, provare. Perchè un conto è vedere uno schizzo o un render un’altro è tradurlo in volumi animati. Perchè il divano deve avere comodità e deve caratteristiche ad esempio che un tavolo non ha e quindi si prova e si riprova.
Arketipo propone il Total Home, quando devono essere selezionati i pezzi da mettere insieme, questo lavoro viene fatto prima di parlare con i designer e fare i prodotti o dopo ?
Noi siamo abituati ad innamorarci dei pezzi quindi, può essere che un divano Lipparini vada con un tavolo di Viganò. Sono tutti oggetti che tra loro dialogano. Diciamo che è più difficile mettere insieme Arketipo con Cattelan, che sono due aziende con un’identità e li bisogna lavorare di più per farli restare insieme, ma i risultati li abbiamo anche in questo senso.
Nell’illuminotecnica la tecnologia incide molto sul prodotto nell’imbottito quanto incide?
Anche dell’imbottito si sente la tecnologia, perché ci sono sempre materiali nuovi che magari nessuno sono sotto il rivestimento, però se guardi divani di oggi o qualche anno fa a livello di comfort quella è la tecnologia che è sotto, che non si vede, ma si sente al momento che uno decide di vivere il relax.
Anche il modo di vivere la casa è cambiato, questo ha inciso nei prodotti che escono ora rispetto a quelli di anni fa?
Li si sicuramente è cambiato il modo di vivere la casa, la gente sta più fuori casa, spende meno per la casa e le case son più piccole. Per fortuna il mondo è così grande che ancora qualcuno può gioire ad avere oggetti importanti, poi noi sviluppiamo comunque modelli per abitazioni ridotte, cerchiamo di accontentare le richieste.
Cambiano dimensioni da paese a paese?
Si certo, dimensioni cambiano come le finiture, pelli o tessuti. Diciamo che ogni mercato ha i suoi gusti e noi cerchiamo di accontentarli. La sartorialità è a prescindere dai gusti, poi il cliente decide con cosa realizzarle in base al suo gusto.
Per conoscere altri racconti di designer e aziende toscane , l’ appuntamento è al prossimo Concreto Creativo.