Che cosa significa fare un “buon design”? Una domanda che potrebbe aprire un dibattito. Sicuramente ogni progettista ha i suoi parametri che possono essere sempre validi, ma le singole peculiarità sono sicuramente un motivo di curiosità ed interesse. Chi sicuramente ha già provato a dare una risposta a questo concetto è Didier Rams, designer tedesco progettista per oltre 30 anni dei più celebri pezzi di Braun, ed oggi all’età di 83 anni, progettista per il brand Vistoe.
Oltre ad essere un designer, il suo contributo al dibattito contemporaneo sul design viene anche da teorico, oltre che da progettista.
Preoccupato per lo stato del mondo che lo circondava intorno agli anni 80 Rams, si pone una domanda: “il mio è un buon design?”. E’ così che teorizza questo concetto espresso chiaramente, attraverso quelli che sono conosciuti come i 10 punti per un buon design, scopriamoli insieme.
Il sui progetti minimali e rigorosi, non darebbero l’immagine di un visionario, cosa che invece traspare leggendo i suoi 10 punti. Potremmo considerarlo, nonostante l’eta, il più contemporaneo dei designer contemporanei.
1_Il buon design è innovativo
Il buon design è innovativo. Lo sviluppo tecnologico è visto come fonte di nuove opportunità per il design stesso. Innovazione tecnologica e design viaggiano sempre in parallelo, nessuna delle due è fine a se stessa .
2_Il buon design è utile
Un buon prodotto di design, deve essere utilizzabile e per far questo devono essere soddisfatti i criteri funzionali, ma anche psicologici ed estetici.
Un buon design mostra il suo utilizzo non si nasconde e non distoglie l’attenzione sull’uso. Non devi chiederti a cosa serve?
3_Il buon design è estetico
Certo l’occhio vuole la sua parte, è l’aspetto estetico è importante. L’estetica si integra con l’utilità di un prodotto. I prodotti che usiamo ogni giorno influenzano la nostra persona e il nostro benessere, quindi devono essere piacevoli anche agli occhi. Ma solo un oggetto ben fatto può essere bello.
4_Il buon design è comprensibile
Il buon design parla da sè, è immediato, non servono didascalie o libretti d’istruzioni. In pratica è auto-esplicativo.
5_Il buon design è discreto
Il prodotto di design ben riuscito, secondo i 10 punti di Rams, deve avere uno scopo. Non opere d’arte o oggetti decorativi, il buon design deve avere un utilizzo chiaro e definito. Il design dovrebbe essere il più possibile neutro, minimale per lasciare spazio per l’auto-espressione all’utente.
6_Il buon design è onesto
Didier Rams parla di design “onesto”. Un prodotto di buon design non racconta ciò che non è, è palese, chiaro, non manipola il consumatore promettendo funzioni e funzionalità che non può dare o soddisfare.
7_ Il buon design è duraturo
Non è la moda a dettare il tempo e la durata di un buon design. Quindi oggetti ne alla moda ne antiquati , un prodotto di design riuscito è un oggetto di design senza tempo. Non sarà quindi un oggetto usa e getta, ma un prodotto duraturo .
8_Un buon design è curato (nei minimi dettagli)
Il progettista che cerca di realizzare un buon oggetto di design, non lascerà nulla al caso. Questo in sintesi un’altro punto della teorizzazione di Didier Rams sul buon design.
Niente viene lasciato al caso, tutti i dettagli sono studiati nei minimi particolari. La cura dei particolari mostra un altro aspetto che deve essere importante per il progettista: il rispetto verso l’utente.
9_ Il buon design è ecologico
Anche l’ecologia è un punto importante nella teoria sul buon design di Rams. Il buon design contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente. Entra in gioco il ciclo di vita del prodotto, perchè esso dovrà essere capace di conservare le risorse e ridurre al minimo l’inquinamento fisico e visivo.
10_ Il buon design è “less but better”
Less is more, ossia “Meno è di più” aveva detto Mies Van Der Rohe, Less, but better ossia “Meno, è meglio”, è la frase di Didier Rams. Il concetto del designer non si scosta molto da quando sosteneva l’architetto tedesco.
Anche per Rams è importante concentrarsi sugli aspetti essenziali del prodotto (come si evince anche dagli altri 9 punti) non sono gravati da aspetti non essenziali.
Valgono i concetti di prezza e semplicità nel design come nell’architettura. Il decimo punto si può leggere anche come un invito: il ritorno alla purezza ed alla semplicità.