Rigore stilistico, forme semplici e pulite, ed un pizzico d’ironia. Ecco lo stile che caratterizza gran parte dei lavori firmati da Ingà Sempe. Designer francese, (parigina d’origine) tra le più affermate, ha iniziato la sua carriera collaborando con Cappellini, per cui disegna nel 2003 il lampadario Suspension plissée, ed Edra, per la quale firma Brosse nel 2003 e il canapè Chantilly, nel 2007 . A queste prime collaborazioni, fanno seguito poi altre importanti collaborazioni con aziende italiane, francesi, giapponesi, tedesche e scandinave.
Rigore. E’ quello come quello che si ritrova nei suoi progetti di lampade come Sempé W103 o Île / w153 disegnate per Wästberg. Semplicità e funzionalità, sono invece quelle caratteristiche che si ritrovano in molti suoi progetti. Da Lunatique di Ligne Roset a Delta, la doccia di Tectona, da Österlen di Gärsnäs, alla libreria Double accès di David Design, piuttosto che Pinorama di Hay.
L’ironia invece, quella tipica di un certo design francese, come quella che ritroviamo nei progetti firmati per Moustache. Come ad esempio le Lampade
Vapeurs, gli accessori Balcon & Bénitier o l’orologio Guichet. Oppure nei disegni degli stickers come Arbre à Moustaches o lo specchio Trame di Domestic .
Inga Sempè si diploma nel 1993 all’Ensci – Les Ateliers (Ecole Nationale Supérieure de Création Industrielle, Paris) . Dal 2000 al 2001, è ospite della Villa Médicis di Roma ed è proprio nel 2000 che apre la sua agenzia. Nel 2003 già riceve il Grand prix du design de la ville de Paris e nel 2012 viene eletta designer dell’anno a Stoccolma, Svezia. Ad oggi collabora, con molti importanti brand, tra cui Cappellini, Edra, Magis, Baccarat, e molti altri. Tra questi Ligne Roset per cui inizia a lavorare nel 2006 e per cui la quale ha realizzato moltissimi progetti alcuni dei quali sono già diventate delle icone di stile del brand francese. Qualche esempio?
Moël o Ruché Armchair. Entrambi, sono progetti di imbottiti, che nel caso della collezione Rouchè, hanno dato vita ad un intera collezione: dal divano alla poltrona al letto fino al comodino.
L’ultima creazione per Ligne Roset firmata da Inga Sempè è Beau Fixe divano tra le proposte presentate in anteprima ad IMM a COLONIA 2015.
Come una meringa! Beau Fixe di Inga Sempè
Beau fixe, è una poltrona a due posti a cui si aggiunge il pouf. E’ dotata di struttura e schienale a telaio in acciaio meccanosaldato fissato alla base e imbottita con poliuretano espanso . I cuscini per schienale, poggiatesta e braccioli in poliuretano espanso sono integrati. Poltrona è proposta in versione sfoderabile e non sfoderabile.La collezione evoca le sedute di autovetture e aerei, ma poi si stacca dal suolo grazie ai suoi piedi slanciati.
Poetica e rigore si ritrovano in questo progetto di Inga Sempè che ancora una volta “destruttura la funzione per reinventarla meglio, traslarla o ammorbidirla, sempre con un gesto di furbizia”. In un’intervista rilasciata a Libération nel settembre 2012 a chi le chiedeva se non esistono forse già troppi oggetti:
«Non si dice mai che ci sono troppi libri… Cambiare oggetti non è una cosa futile, si tratta di un bisogno, il gusto e gli usi si evolvono.»
Un ricordo, un richiamo di vita vissuta, in questa collezione Beau Fixe di cui la designer racconta:
“Quando ero bambina, al mare avevamo due poltrone con poggiatesta, massicce come elefanti posati sul loro didietro e con le zampe anteriori a formare le orecchie e i braccioli. Adoravo le orecchie perché, non essendo nostre, potevo sporcarle: mi rannicchiavo sempre lì, con il costume bagnato, i capelli umidi, mentre asciugavo le mani sui braccioli a salsicciotto. Ridisegnare una poltrona simile è compito arduo: ho dovuto lavorare senza nostalgia su questo modello, che per di più è spesso associato a malati o pensionati.”
Beau fixe è leggera, strutturata e morbida. Come lei stessa racconta: ” la costruzione della poltrona ha definito la linea della collezione. Beau fixe è il semplice accostamento di due elementi complementari: una struttura in metallo e un piumone. La struttura funziona come una grande pinza che stringe tra le ganasce formate dai montanti principali e un piumone in pezzo singolo.”
Questa sorta di pinza lo segmenta e lo ripiega a pannelli rettangolari fino a formare i braccioli, la seduta, lo schienale e le orecchie. Una struttura viene spesso concepita per supportare e poi scomparire. Non in Beau fixe, dove essa resta visibile. Della struttura si vede unicamente un tratto in metallo nero opaco che affonda in un materasso morbido e rigonfio, diviso in rettangoli bombati simmetrici. Per esprimere al meglio la personalità delle sedute Beau fixe, Inga Sempé ha disegnato personalmente un tessuto adatto con “un motivo che riproducesse il susseguirsi di tratti e punti intercalati, a volte collegati, secondo un ritmo irregolare. Da lontano sembra essere un tessuto in filo spesso, una sorta di tweed, ma si tratta semplicemente di una stampa su tela. Non è assolutamente figurativo, ma può ricordare un morse, una scritta in brail, o una rappresentazione stilizzata di granelli su uno stelo o alberi lungo una strada. La minuziosità del motivo permette di stamparlo a colori vivaci mantenendone il carattere discreto”