Designer francese classe 1979, Ionna Vautrin è una delle designer più prolifiche degli ultimi anni. I suoi progetti sempre molto iconici, caratterizzati da una sottile vena ironica e giocosa che li contraddistingue.
Si laurea al Nantes Atlantique Design School nel 2002, da allora comincia a sviluppare diverse collaborazioni. Prima per Camper in Spagna, poi collabora per George J. Sowden in Italia e infine in Francia per Ronan & Erwan Bouroullec. Dopo aver ricevuto nel 2011, il Grand Prize of the creation of the city of Paris apre il suo studio e inizia importanti collaborazioni con aziende come Foscarini, Moustache, Kvadrat, Christian Dior, Sancal, Super-ette, Lexon, Serralunga …
Tra i suoi progetti più noti, la lampada progettata per Foscarini nel 2010: Binic . A questa si aggiungono altri progetti di lampade per l’azienda veneta: la sospensione Chouchin e la lampada da tavolo Doll, ispirata alle bambole kokeshi.
Tra i suoi primi lavori figurano le collezioni in ceramica per Industrieal. Le sperimentazioni sulla superficie di Vases texturés del 2007 dove varie texture suggeriscono impronte di tessuti, scale, torte, recinzioni, la serie Rombas , vasi in vetro e porcellana ispirati ai paesaggi industriali o Pour ma retraite del 2004, il salvadanaio in ceramica che può essere aperto rompendo la sua apertura pre-taglio come fosse un foglio di carta.
Le forme nei suoi progetti, spesso sono un estrema sintesi di pensieri concetti e ispirazioni. Come nella collezione Ô: vaso, brocca e cesto. Un tris di personaggi molto espressivi, che sembrano cantare, urlare. Stessa semplicità che ritroviamo anche in Fabbrica del Vapore, un insieme di vasi in vetro e porcellana. Proposti come micro architetture, sono vasi ispirati ai paesaggi industriali con colorate nuvole di fumo che fuoriescono dai camini industriali.
Architettura e città ispirano i progetti.
La città porta in casa il design in Rétroviseur domestique, lo specchio a muro che evoca specchi urbani annidati in piccole strade anguste o Bovisa, una serie di vasi composti vetro e gabbia metallica che si ispirano paesaggi industriali. Nei progetti di Ionna Vautrin, le forme geometriche incontrano la materia ecco che che nascono progetti Pion di Sancal tavolini e sgabello composti di semplici coni alla base. Semplici come Luba,la panchina di Serralunga dalle linee morbide e generose o Baobab di Moustache .
Del lavoro di Ionna Vautrin ci colpiscono anche gli schizzi, i quali ogni volta accompagnano lo studio di ogni suo progetto come una sintesi creativa.Si ritrova la tradizione nei tocchi vagamente retrò di progetti come Mezzoradio di Lennox o Cyclope lo specchio di Moustache .
Ci porta indietro nel tempo anche Panier percé, (Industreal, 2005), la ciotola di porcellana, che dà possibilità di aggiungere veri ricami o i ricami ceramici di Jeannette & Jacquette (Industreal, 2004).Ma nel lavoro di Ionna Vautrin si ritrova anche il design per la vita di tutti i giorni. Come dimostra Canot, per Andrée Jardin, per cui disegna una serie di spazzole, per raschiare in cucina la frutta e verdura.
Ma ciò che troviamo spesso nei lavori di Ionna Vautrin sono anche le ironiche interpretazioni di personaggi animali, come nello specchio Miroir aux alouettes di Moustache o nella collezione Zoo per Kvadrat.
Giocattoli di grandi dimensioni che si rivolgono a bambini e adulti. Lo zoo comprende un tucano, un orso panda e una balena. Ogni animale ha circa le stesse dimensioni di un bambino piccolo (circa 1 m di altezza). Ed in questo senso si inserisce anche BEC il progetto per Bosa ceramiche.
L’ ANIMAlità di BEC
BEC è la collezione disegnata da Ionna Vautrin per Bosa Ceramiche, esposta nell’ambito della mostra ANIMAlità svoltasi presso Triennale Design Museum a cura di Silvana Annicchiarico. Tra le opere inedite di Sam Baron, Sebastian Herkner, Elena Salmistraro, Nika Zupanc, e molti altri anche il progetto BEC. Come gli progetti in mostra, anche la collezione in ceramica di Ionna Vautrin interpreta “l’animalità” sia in senso letterale che metaforico e fantastico.
BEC propone in collezione: una papera, un tucano e un gabbiano. Caratteristico un vivace becco giallo, che sormonta il corpo esemplificato da essenziali forme geometriche.
La forma conica del corpo viene ripetuta per i tre personaggi, differisce solo il disegno del becco, organico e morbido, e delle piume di questi tre uccelli.