Terzo appuntamento i designer che in questo primo scorcio del 2017 sono stati tra i protagonisti della scena, durante la Settimana del Salone del Mobile di Milano e non solo. E’ il turno di Elena Salmistraro, giovane designer di cui abbiamo parlato spesso su Arredativo, per i suoi lavori iconici e visionari .
Con i suoi progetti quest’anno è stata una delle protagoniste della kermesse milanese. Tanto è che lo scorso giugno ha ricevuto il premio come miglior designer esordiente al Salone del Mobile.Milano Award . E’ una delle designer protagoniste del progetto “Tracing Identity” di De Castelli, poiché tra i sette progetti delle 7 designer internazionali figura anche il suo Polifemo.
E’ una credenza che si richiama al famoso “gigante’’ dell’Odissea e che allo stesso tempo, rispecchia perfettamente le caratteristiche del mobile contenitore. Un grande “occhio” centrale è in verità una maniglia e il robusto corpo si sostiene con esili gambe metalliche, producendo un eccentrico gioco di pesi che genera un voluto “sbilanciamento visivo’’. Questo è uno dei progetti presentati quest’anno dalla designer milanese, gli altri scopriamoli insieme.
Pouf, tavolini, mensole: nuove proposte firmate da Elena Salimistraro
Nuova collaborazione con il brand toscano My Home Collection, per cui la designer ha creato la collezione Belte, composta da pouf e coffe table.
L’ispirazione per questo progetto arriva dal mondo della moda. Ne sono nati due oggetti dallo stile incisivo. Il tavolino e il pouf , sono entrambi caratterizzati da una grande cintura metallica, che li “veste” e ne arricchisce il lato estetico.
La collezione Belte è proposta in una ricca varietà di colori, tutte in delicate tonalità pastello.
Nuova collaborazione anche quella con B-Line. Il nuovo progetto di Elena Salmistraro si chiama Nubila.
E’ una mensola con spessore ridotto in lamiera d’acciaio curvata con il retro in multistrato di legno. La linea arrotondata richiama la forma del vassoio, suggerendo allo stesso tempo la funzione di sorreggere ma anche quella di porgere.
Dettagli raffinati, eleganza vagamente retrò: questo è Nazca, firmato per Durame.
E’ un elegante Coffee table, ispirato dalle linee del Deserto di Nazca, in Perù. Il tavolino in legno è asimmetrico, con tre gambe, senza bordi taglienti. Ciò crea una forma armoniosa che ricorda vagamente il Sud America. Il top è impreziosito da motivi geometrici a taglio laser.
Nuove collaborazione ma anche conferme, come quella con Bosa per cui la designer aveva già disegnato Loricato e Khepri due contenitori dalle forme zoomorfe (due progetti Select di Arredativo 2016).
Le nuove collezioni della designer presentate nel 2017 a Milano per Bosa si chiamano Escamas, Dornette e Primates.
Primates è una collezione di vasi in ceramica, pensata per ricordare il delicato rapporto che esiste tra l’uomo e la scimmia.
La scimmia è l’animale che più evoca l’uomo, nella forma del corpo, negli sguardi, nei movimenti: un potere di somiglianza che la rende affascinante e che ha ispirato il progetto.
I vasi ne racchiudono l’anima attraverso i dettagli e le coloratissime textures, con il compito di riportare questo animale nel nostro ambiente domestico per sedurci con la sua forza vitale.
La collezione Primates, presentata in anteprima a Maison&Objet, si è arricchita con i piatti decorativi in ceramica, illustrati con gli schizzi e le ispirazioni della designer. Perimetrati da una leggera cornice, sono disponibili con sei soggetti e in due diverse misure.
Escamas è invece una collezione di tazze caratterizzate dalle dettagliatissime textures 3d.
Le textures traggono ispirazione sia dagli elementi naturali, come le corazze degli animali, sia dalle meravigliose decorazioni arabe, dando vita a diversi modelli: Catafilla, Fès, Kora, Mohair, Punctum, Rabat.
Dornette sono invece dei rivestimenti decorativi realizzati in fine ceramica, pensati per dare un tocco luxury alle pareti sia in spazi residenziali che hospitality.
Finiture che ibridano tradizione e modernità e citano le infinite forme della natura con risultati “biomimetici”, in un inedito incrocio tra biologia e tecnologia.
Canyon e Cocoa sono i due primi progetti che compongono la collezione, creando un inatteso effetto tridimensionale: Canyon esprime un linguaggio formale più geometrico che ricorda le stratificazioni geologiche, mentre Cocoa declina linee sinuose ispirate al foliage naturale.
Il design spesso viaggia di pari passo con sperimentazione ricerca e nuove tecnologie. Caratteristiche che ritroviamo nel progetto di allestimento della designer firmato per Alessi: L’Esercito di spazzole in cui protagonista è stata la Spazzola Qin.
L’installazione, presentata a Milano durante l’evento “White in the City” promosso da Oikos e curato da Giulio Cappellini, si componeva di prototipi di guerrieri/spazzole realizzati, da Alessi, con la stampante 3d. I soggetti erano caratterizzati da innumerevoli dettagli che donano all’oggetto un linguaggio contemporaneo, esaltando al massimo la potenzialità della tecnologia 3d.
La ricerca formale si concretizza anche in un altro dei progetti presentati nel 2017: Zeno, un coffee table realizzato in lastre di quarzo ricomposto.
Il progetto è quello di un tavolo, che nel disegno complessivo è semplice e minimale. Un insieme di forme geometriche pure che si combinano tra di loro dando corpo ad un tavolino elegante, visivamente “leggero” ed inedito.
Il piano, porzione centrale della composizione, prende ispirazione dai tipici giardini zen della cultura giapponese. La caratteristica decorazione a righe, realizzata con delle incisioni, prova a tratteggiare l’energia delle forme della natura, cercando di riprodurre l’effetto calmante di quei luoghi, con il desiderio di trasformare il living in uno spazio di relax e di meditazione.
Un vassoio circolare si innalza rispetto al resto, cancellando l’evidente simmetria, come a volerci ricordare che la perfezione formale non esiste.