Senza dare definizioni al mondo colorato e “goloso” del Food Design, ma con la sola curiosità di scoprire i progetti ecco Sweet Play di Elsa Lambinet. E’ un progetto di qualche anno fa , ispirato ai mattoncini della Lego.
Protagonista di Sweet Play, progetto di laurea della designer è il cioccolato.
Questi cioccolatini sono composti da parti intercambiabili. Sono fatti con 4 tipi di Belcolades che vanno dal Dark a Black e White, tutti realizzati da maestro Chocolatier Stephan Vitiello. I cioccolatini sono da abbinare a 8 diversi tipi di biscotti e una serie di condimenti di frutta fresca. E’ stato prodotto in collaborazione con la Chocolaterie des Tuillerie du Dominio Lenchieux e le Biscuiterie – Les Sercets de Lola , due laboratori artigianali in Provenza specializzati in cioccolato e biscotti . Gli accoppiamenti dipendono dal gusto personale e le possibilità sono infinite!
Progetto di Food Design originale è anche THE FUTURE SAUSAGE che vede protagonista la designer svizzera Carolien Niebling, con il macellario Herman Ter Weele da Oene, Olanda, e lo chef molecolare Gabriel Serero da Losanana, Svizzera.
Al centro del progetto la salsiccia, ma in modo inaspettato. Si tratta di un progetto di ricerca condotto presso ECAL//University of Art and Design di Lausanne.
Il concetto parte dalla considerazione che la salsiccia, uno degli alimenti più antichi prodotti dall’umanità, è nato per sfruttare al meglio le proteine animali in tempi di scarsità. Così ancora in tempi di carenza di proteine, uno chef molecolare, un maestro di macelleria e una designer hanno collaborato per ri-progettare la salsiccia pronta per affrontare il futuro.
Tre anni di lavoro in cui hanno sviluppato salsicce alternative, realizzandole come oggetti di design commestibili.
La serie di innovazioni che ha portato la ricerca è stata raccolta in un libro, The Future Sausage, lanciato con una campagna di crowdfunding.
La prima e la seconda parte del libro esaminano la “progettazione” della salsiccia, i diversi modi di realizzarla, i tipi di pelli che possono essere utilizzati, ecc… La terza parte contiene lista di ingredienti meno conosciuti, accuratamente selezionati per il loro “potenziale futuro” sperando di aprire gli occhi del lettore ai diversi tipi di proteine commestibili che esistono. L’obiettivo è quello di allontanare dalla nostra impoverita “Selezione del supermercato” e trasformandoci da Eximius forni-vore (da supermercato) tornare ad essere Omni-vore per avere più coscienza su quello che viene consumato.
L’ultima parte del libro contiene una “Matrice di salsiccia”, che riassume tutte le categorie e gli elementi di una salsiccia, semplificate con icone, texture e colori.
C’è anche una serie di fotografie con una selezione di disegni di salsicce realizzate in collaborazione con macellai e chef, utilizzando gli ingredienti e le tecniche descritte nel libro.
Più che la pancia, il Food Design ci riempie “gli occhi”.
Nasce proprio da una foto commissionata dal quotidiano olandese De Volkskrant il progetto Cubes degli artisti olandesi Lernert e Sanderche . Gli era stato chiesto di realizzare una fotografia con il tema Food così decisero di usare il cibo non trasformato e tagliarlo in cubi perfetti di 2,5 x 2,5 x 2,5 cm. Il risultato è stato virale.
Non è il solo esempio di Food Design in cui l’immagine, forme e il colore sono importanti. Ci sono tantissimi esempi e progetti bellissimi, come questo di Emile Guelpa.
Sono delle tartine artistiche che l’art director francese ha realizzato per il magazine Fricote. La base della tartine è creata con la ghiaccia, mentre i colori sono creati con frutta, caramelle, verdure e i più diversi cibi.
Da mangiare con gli occhi!