LOCAL ICONS. Urban landscapes north/south

Pubblicato il Di in Approfondimenti, Eventi

Otto città e un viaggio materico dal nord al sud del mondo, attraverso inediti paesaggi urbani.

Con LOCAL ICONS. Urban landscapes north/south, mostra a cura di Giulio Cappellini e Domitilla Dardi, gli autori Form Us With Love, Great Things to People, Gustavo Martini, Steven Haulenbeek, Marc Thorpe, Liliana Ovalle, Birsel + Seck e Ilkka Suppanen interpretano otto città, in un ideale dialogo tra il settentrione e il meridione del mondo.

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Al MAXXI dal 3 al 26 febbraio 2017, LOCAL ICONS. Urban Landscapes north/south è la nuova tappa di un viaggio alla ricerca di quelle immagini che definiscono i luoghi della memoria propri di una cultura, per rileggerli alla luce di nuove progettualità. Un progetto di reinterpretazione creativa delle icone locali che, dopo aver catturato nel 2015 l’anima di Roma e aver messo a confronto nel 2016 l’essenza culturale di metropoli occidentali e orientali, oggi punta i riflettori sulle città del nord e del sud della terra.

Il dialogo tra le prospettive così diverse di queste due parti del mondo ha messo in relazione ambienti urbani molto variegati, di cui gli autori, da cittadini e non solo come progettisti, hanno restituito una interpretazione del tutto unica e profonda. Ne è nato un racconto che ha fuso ideale e vita reale attraverso materiali visivi e fisici. Un ritratto personalissimo e non turistico delle città fatto di osservazione e di emozione.

Alcantara® ha dato ulteriore prova della sua innata versatilità, offrendosi ai designer come mezzo espressivo capace di varcare i confini dell’oggetto e della forma, per proiettarsi su una dimensione fino ad ora inesplorata dal materiale: quella dell’ambiente e del paesaggio urbano.

Il viaggio metaforico degli otto autori protagonisti della mostra si snoda tra le città di Stoccolma, Santiago del Cile, Rio de Janeiro, Chicago, New York, Mexico City, Dakar e Helsinki, restituendone il volto più autentico, quello che oltre i monumenti e le costruzioni si svela in un paesaggio fatto di elementi naturali e artificiali, abitato da una comunità che lo condiziona col proprio modo di vivere.

Le visioni d’autore sono di volta in volta leggerezza e gioia di vivere che si esprime in un gioco col pallone sulla spiaggia di Ipanema a Rio; colore e calore sugli abiti, dipinti come tela, di una famiglia di Dakar; natura che esplode con forza onirica in una Helsinki incantata; New York che prende fiato nell’Isola verde di Central Park. E se alcuni oggetti tipici incarnano lo stile di vita svedese a Stoccolma, memoria storica e cultura popolare si fondono nel racconto di Mexico City; l’origine della nuova era urbanistica di Chicago si rivela tra mito e realtà, mentre il racconto di Santiago del Cile restituisce agli abitanti, persi nelle contraddizioni dello spazio urbano, uno scenario naturale nascosto dall’inquinamento.

Alcantara e MAXXI rinnovano il sodalizio nato nel 2011 come esplorazione sulle potenzialità illimitate e gli infiniti linguaggi del materiale; un percorso condiviso e continuo di ricerca e sperimentazione che si alimenta del dialogo con la creatività e che individua nel confronto tra un’azienda e una istituzione la possibile strada dell’innovazione culturale.

Città e autori: Stockholm – Form Us With Love | Santiago del Cile – Great Things to People | Rio de Janeiro – Gustavo Martini | Chicago – Steven Haulenbeek | New York – Marc Thorpe | Mexico City – Liliana Ovalle | Dakar – Birsel + Seck | Helsinki – Ilkka Suppanen.

Ecco i loro progetti:

FORM US WITH LOVE

FORMUSWITHLOVE

Stoccolma / Swedish Classics X Alcantara
Il ritratto della città viene delineato dai suoi oggetti d’uso più peculiari, testimoni di uno stile di vita tipicamente svedese.
Strumenti legati alla tradizione, ai momenti di svago e ai gesti della quotidianità degli abitanti di Stoccolma che rivivono attraverso l’utilizzo di Alcantara.
Il materiale implementa alcune caratteristiche d’uso dei singoli oggetti in senso ergonomico ed
estetico, senza rinnegare la forma funzionale, spesso di antica origine.

MARC THORPE

THORPE

New York / Active/Passive
Città attiva per antonomasia, New York presenta questa prerogativa di efficienza anche nella sua
planimetria urbana, caratterizzata da blocchi ortogonali di edifici svettanti verso il cielo.
Una sola zona interrompe la fitta griglia architettonica: l’isola verde di Central Park al centro di
Manhattan. Questa cesura nella caotica densità dell’abitato è una pausa di riposo e silenzio, un
luogo dove i newyorchesi trovano spazio per il loro tempo libero, le attività all’aria aperta, la
socializzazione.
Thorpe, da abitante della città, ricrea il senso di questa alternanza tra attività e passività,
interpretata dal materiale, in un’installazione nella quale i visitatori sono invitati a entrare,
sdraiarsi e cambiare ritmo e punto di vista.

LILIANA OVALLE

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Mexico City / Underlay, overlay
La città stratifica non solo le ere geologiche, ma anche i popoli e l’arte che nel tempo essi hanno generato.
Città del Messico conserva le rovine del suo passato precolombiano e della magnificenza del Templo Mayor, distinto dal tipico andamento a gradoni. L’installazione è un omaggio a questa architettura scomparsa alla vista, ma presente nei suoi resti e nelle ricostruzioni ideali.
Al tempo stesso essa è un tributo alla cultura popolare che, durante le festività, veste con carte traforate dai colori accesi le vie del centro storico che si ritrovano nel taglio laser di precisione dei layer disegnati da Ovalle. Strato dopo strato, riferendosi alla memoria storica e alle usanze del popolo messicano, la designer ricostruisce nel presente il più autentico genius loci della città.

ILKKA SUPPANEN

ILKKA

Helsinki / Right to Roam
Una sorta di Wonderland finnica ci porta in una dimensione quasi onirica dove è possibile sedersi su grandi frutti rossi, funghi e addirittura un gigantesco salmone. Il salto di scala serve per immergersi nello spirito delle leggende nordiche.
Ma anche nello stile di vita degli abitanti di una grande città contemporanea come Helsinki, i quali non hanno mai perso il legame vitale con la natura che li circonda e dedicano ad essa ogni momento libero del proprio tempo.
Un invito a vivere un’esperienza incantata, resa possibile dalla versatilità della materia prima.

GUSTAVO MARTINI

GUSTAVOMARTINI

Rio de Janeiro / Altinha
Il fascino di Rio è indissolubilmente legato alle sue spiagge che si fondono nel tessuto urbano della città. L’immagine di Ipanema è quella del cuore pulsante dei brasiliani e del loro modo di vivere a stretto contatto col mare e la spiaggia, in una comunità che qui trova la sua maggiore occasione di socializzazione.
Altinha è un gioco che consiste nel lanciare in alto un pallone da calcio cercando di passarlo tra i giocatori, senza che tocchi mai terra. Il volo dei palloni che si tingono dei toni del tramonto, mettendo in risalto la declinabilità cromatica di Alcantara, è un fermo-immagine su un momento spensierato che racconta lo spirito della città e dei suoi abitanti più di qualsiasi forma di monumentalità.

BIRSEL + SECK

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Dakar / Yere Wolof
Secondo gli autori Dakar è una città fortemente femminile. Il loro omaggio è tutto rivolto alla sua società matriarcale, fiera della sua femminilità, del suo calore e del suo coraggio.
Per rappresentarla è stata scelta una famiglia, intesa come nucleo sociale di base, vestita da abiti che diventano tele sulle quali dipingere pattern antichi e contemporanei al tempo stesso, dove gli elementi astratti e figurativi vanno nella stessa direzione: quella del colore.
Una forza potente ed espressiva come un bisogno primordiale che qui prende nuova consistenza materica.

GREAT THINGS TO PEOPLE

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Santiago del Cile / Geography of Integration
Secondo i progettisti la prerogativa più forte della capitale cilena risiede nella sua posizione geografica a ridosso delle Ande. L’intensità dell’inquinamento, però, spesso non rende visibile questa prossimità alla catena montuosa. Al tempo stesso, dentro la città la forte disparità sociale tra i quartieri genera una mappatura controversa, dove zone ricche e povere si avvicendano in una distribuzione alquanto irregolare.
Il paesaggio urbano rappresentato attraverso rilievi, utilizzabili come sedute e basi d’appoggio che sottolineano la tattilità del materiale, parla di tutto questo: delle contraddizioni dello spazio urbano e di uno scenario naturale che si vorrebbe restituire ai legittimi abitanti.

STEVEN HAULENBEEK

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Chicago / City of the Big Shoulders
Chicago deve il suo volto contemporaneo alla ricostruzione avvenuta a seguito di un grande incendio alla fine dell’800. La leggenda vuole che sia stata una mucca che, scalciando, ha infranto una lampada ad olio innescando così il disastroso evento.
Da un episodio tragico, tuttavia, è nata una città moderna, la prima al mondo a inaugurare lo sviluppo in verticale con i celebri grattacieli progettati da Sullivan, simbolo di una nuova era urbanistica.
L’autore ci racconta una storia locale che si fa internazionale, attraverso la sua visione e l’uso di un pattern esclusivo ideato appositamente per il progetto Alcantara-MAXXI, dove l’origine del racconto si perde tra mito e realtà.