Si festeggiano quest’anno i 100 anni de La Rinascente e oltre alla mostra di Palazzo Reale di cui vi abbiamo parlato LR100 · STORIES OF INNOVATION visitabile fino al 24 settembre, ci sono una serie di altre iniziative . Tra queste c’è stata 100XCENTO DESIGN iniziativa organizzata e promossa da Elle Decor. Protagonisti indiscussi 100 oggetti di design selezionati tra i più emblematici di un secolo di storia, che dal 7 fino al 12 giugno scorsi, sono stati esposti nelle vetrine dello Store affacciate su Piazza Duomo.
Tutto era incentrato sul numero 100, come i 100 progetti che hanno accompagnato l’evoluzione del lifestyle, arredi icona, complementi che sono diventati parte delle nostre case, mostrando una parte importante della storia del costume.
Elisa Ossino Studio ha curato l’allestimento, delle otto vetrine. Il concept rappresentava una timeline tridimensionale che ricostruiva un secolo di storia del design scandito dagli arredi entrati nel nostro quotidiano: progetti che hanno modificato i nostri modi di vivere gli spazi, divenuti iconici perché capaci di superare la prova del tempo.
“ Per celebrare il centenario de La Rinascente abbiamo pensato di raccontare com’è cambiato il nostro modo di vivere attraverso cento oggetti di design. La selezione individua così un percorso fortemente emblematico della straordinaria capacità d’interpretare la modernità e la spinta al rinnovamento del nostro vissuto con linee, forme e geometrie di questi oggetti fortemente iconici, che oltre ed essere entrati a far parte del nostro vissuto quotidiano, sono entrati nel nostro immaginario collettivo.” afferma la progettista.
“Abbiamo scandito questa narrazione visiva in una sequenza di otto vetrine, disponendola in una timeline che assume le forme di un racconto tridimensionale. Per ciascuna vetrina abbiamo scelto un colore che ci è sembrato incarnare e sintetizzare gusto ed estetica di quegli anni.”
Ed infatti ogni vetrina aveva il suo colore che definiva lo sfondo su cui si stagliavano i prodotti.
“Gli oggetti sono collocati su supporti che segnano lo spazio di ogni vetrina con linee verticali, a intersecare la linea orizzontale lungo cui si svolge questa timeline, enfatizzando l’idea che ciascuna di queste vetrine sia in qualche modo una scatola temporale all’interno di cui riprende forma il mood di quell’epoca. Dal posacenere di Marianne Brandt, unica donna ad avere lavorato nel Metallwerkstatt del Bauhaus, ai bicchieri di Adolf Loos, dalle linee molto semplici, ai primi pezzi di Gio Ponti, come il piatto con pattern geometrico ancora attuale, abbiamo cercato di dare vita anche nel caso di epoche lontane, come gli Anni Trenta e Quaranta, a sequenze di oggetti in grado di rievocare quelli che erano i grandi temi della ricerca di design anche in termini di sperimentazioni sui materiali, oltre che di nuove soluzioni formali.”
Ci sono così le vetrine dedicate agli anni sessanta e settanta, dove protagonisti sono oggetti in plastica come i pezzi di Anna Castelli Ferrieri o Boby di Joe Colombo.
Nelle vetrine del Department Store La Rinascente di Milano c’è anche Boby, il carrello contenitore multifunzione del 1971 che insieme ad altri novantanove oggetti di design d’arredo è entrato nella storia dell’evoluzione della produzione italiana. Audace ma elegante, vestito del suo classico rosso vivace e nella versione a due cassetti.
Tra i protagonisti di queste vetrine, le icone del design di ieri e di oggi.
Come esempio il tavolino Mini Clay di Desalto, sintesi perfetta fra estetica e funzionalità, ben rappresentando così i valori di innovazione e ricerca che il centenario store promuove sin dal 1917.
Tra i progetti selezionati anche il tavolino Origami disegnato da Patricia Urquiola che s’ispira agli antichi origami giapponesi.
Giocando con il marmo come se fosse carta, la superficie del piano di appoggio si piega ad angolo retto divenendo così sostegno verticale del tavolo in un gioco grafico di continuità e colore, l’esemplare esposto era realizzato in Bianco Sivec e Azul Boquira.
Tra i pezzi cult del design la famosa lampada JJ di Leucos .
JJ è una lampada da lettura identificata con la doppia iniziale delle generalità del designer norvegese che l’ha disegnata è diventata culto della modernità. Meccanica, mobile, leggera, tipica nel sistema di accensione, modulare nelle proporzioni, significativa nell’espressività formale che evidenzia aste e molle, distanziatori e perni, JJ riassume con le sue forme gli stilemi della modernità sottolineando il traguardo e l’emancipazione di un’epoca che scopre le qualità della produzione in serie.
Pluricopiata, ma mai superata, ha sfruttato negli ultimi anni la forza della sua immagine per derivare nuovi modelli, differenti solo per la scala di misura che dalla mini alla great sembrano ammiccare al lavoro del grande artista Claes Oldembourg, trasfigurando spazi, spiazzando, entusiasmando.
Una storia centenaria di qualità, ricerca e innovazione quella de La Rinascente .
Interessante la scelta stilistica di non esporre nell’ultima vetrina pezzi iconici, perché ancora non è possibile sapere se lo saranno. Così diventano protagoniste le tendenze come i (marmo, metalli, laminati di Abet, tessuti stampati,velluto)
“Difficile dire se siano in definitiva gli oggetti a dar vita alle mode o piuttosto le tendenze in atto in una determinata epoca a modellare le forme e le linee degli oggetti.” afferma Elisa Ossino.”Quel che è certo è che ogni tempo interpreta i cambiamenti in maniera inconfondibile, con una sua idea di modernità, funzionalità e stile”.