Arredativo Design Magazine

DesignHero Identikit: Stefano Giovannoni

Prosegue il racconto di DesignHero, il viaggio di arredativo.it nel design contemporaneo. Protagonista del nuovo Identikit è Stefano Giovannoni. Nell’intervista dedicata ci aveva raccontato un po il suo lavoro quello di designer e quello di art director portato avanti negli ultimi anni con i progetti Qeeboo e Ghidini1961. Adesso è il momento di conoscerlo meglio con le risposte veloci di DesignHero e conoscere così il suo profilo.

 

 

 

  • QUAL’È IL SUPER POTERE CHE UN DESIGNER DEVE AVERE ? O CHE VORRESTI AVERE ?

    Il potere che mi è sempre interessato è  quello di capire il pubblico, il destino di un prodotto e riuscire già dalle prima fasi, quando lo disegni, che effetti avrà sul pubblico. E’ quello è veramente difficile e spesso anche i designer più attenti, fanno dei grossi errori.

  • OGNI EROE HA LA SUA NEMESI, QUALI PENSI SIANO GLI ACERRIMI NEMICI DEL DESIGN E DEI DESIGNER ?

    Il nemico lo vai sempre a cercare all’interno della tua categoria.  Credo che oggi ci sia una certa differenza tra il design industriale e quello più artistico che creano due contesti interessanti. Dall’altro ce indubbiamente tante sovrastrutture che creano inerzie o antagonismi difficilmente by passabili, per cui mentre in passato forse era un ambiente più soft ora queste differenze di campo si sono accentuate, per cui oggi credo, ci sia una grande differenza tra quei designer che credono ad una certo modello di professionalità molto disciplinare, e designer che si muovono in maniera più rilassata.

  • SE DOVESSI SCEGLIERE UN SIMBOLO QUALE SCEGLIERESTI ?

    Le icone sono tante, si tratta di capire da che punto di vista stiamo parlando. Perché la bocca è un icona sempre valida, come un icona è il Rabbit o come lo è il  Girotondo e come tante icone ci sono nella storia del design, si tratta di capire. Indubbiamente le icone sono quelle che rappresentano con forza la natura dell’ oggetto in determinati momenti della storia.

  • SUPERMAN HA UN SUO PUNTO DEBOLE NELLA KRIPTONITE, HAI UN MATERIALE CHE È PER TE LA KRIPTONITE? CON CUI HAI AVUTO DIFFICOLTÀ A LAVORARCI ?

    Il legno. Io non ho mai voluto disegnare mobili perchè mi interessava proprio la tecnologia come riferimento importante del mio lavoro e della possibilità di creare un oggretto accessibile ad una grande massa di pubblico. Mi è sempre interessato meno il legno, anche se qualche volta ho avuto a che fare anche con questo materiale.

  • DA GRANDI POTERI DERIVANO GRANDI RESPONSABILITÀ, QUALI SONO LE RESPONSABILITÀ DI UN DESIGNER ?

    La responsabilità del designer secondo me è creare oggetti che siano del proprio tempo, che è anche una delle cose più difficile del nostro lavoro. Però la narrazione dell’oggetto gli da un senso di esistere. Perché gli oggetti esistono in quanto costituiscono una storia della nostra cultura anche tecnologica.

  • SE DOVESSI SCEGLIERE COME MODELLO UN EROE DEI FUMETTI, DELLA TV, DELLA LETTERATURA, CHI SCEGLIERESTI ?

    Ci sono tante fonti di ispirazioni, artisti che apprezzo e che ho apprezzato  delle figure di spicco e prestigio … Ma diciamo Andy Warhol piuttosto che Keith Haring sono stati di grande ispirazione. Ma mi interessao anche gli stilisti:  kiko de garcon,yohji yamamoto.  re jauku Mi interesso molto anche di musica, sono molto attento a quello che esce in ambito musicale. Credo sia molto importante capire,  essere partecipe di ciò che succede nel nostro tempo per essere partecipe della società in cui viviamo.