Freespace è il titolo della 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia che si svolgerà dal 26 maggio al 25 novembre 2018 curata quest’anno da Yvonne Farrell e Shelley McNamara.
Location dell’evento saranno come sempre i Giardini della Biennale e all’Arsenale a cui si aggiungono vari luoghi della città di Venezia.
Per comprendere quello che vedremo, è interessante capire cosa intendono le curatrici con il concetto di Freespace.
“Freespace rappresenta la generosità di spirito e il senso di umanità che l’architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l’attenzione sulla qualità stessa dello spazio.
Freespace si focalizza sulla capacità dell’architettura di offrire in dono spazi liberi e supplementari a coloro che ne fanno uso, nonché sulla sua capacità di rivolgersi ai desideri inespressi dell’estraneo…” si legge sulle pagine del sito della Biennale.
”Freespace celebra l’abilità dell’architettura di trovare una nuova e inattesa generosità in ogni progetto, anche nelle condizioni più private, difensive, esclusive o commercialmente limitate…” hanno dichiarato i due architetti.
Nella visione di Yvonne Farrell e Shelley McNamara c’è l’idea che tra le persone e gli edifici avvenga uno scambio, anche inaspettato, non progettato. Pertanto anche molto tempo dopo l’uscita di scena dell’architetto edifici trovano nuove modalità di condivisione, coinvolgendo le persone nel corso del tempo . Si può quindi dire che l’architettura ha una vita attiva e al contempo passiva.
Alla conferenza stampa di Marzo 2018, hanno presentato la loro Biennale di Architettura 2018. Qui verranno esposte proposte, elementi di opere che esemplificano le qualità essenziali dell’architettura rilevandone potenzialità e bellezza.
La mostra avrà quindi una presenza spaziale e fisica e caratteristiche tali da avere un forte impatto sul visitatore, comunicando la complessa natura spaziale di questa disciplina.
L’esposizione si propone come un evento coinvolgente dal punto di vista emotivo e intellettuale, al fine di comprendere l’architettura, stimolare il dibattito sui suoi valori centrali e celebrarne il contributo reale e duraturo che l’architettura offre all’umanità.
Tra i passaggi più interessanti della loro presentazione c’è il fatto che siano “convinte che tutti abbiano il diritto di beneficiare dell’architettura. Il suo ruolo, infatti, è di offrire un riparo ai nostri corpi e di elevare i nostri spiriti.” Dichiarando che “Ciò che ci interessa è andare oltre ciò che è visibile, enfatizzando il ruolo dell’architettura nella coreografia della vita quotidiana. “
Meetings on Architecture: Incontri e conferenze durante la 16. Mostra Internazionale di Architettura
Alla 16. Mostra Internazionale di Architettura ci saranno anche interessanti eventi, come Meetings on Architecture, un programma di incontri che si svolgeranno durante la Biennale da maggio a novembre 2018. Il programma, è stato curato da Farrell e McNamara, ed esplora tutti gli aspetti del Manifesto FREESPACE.
Meetings on Architecture è un’occasione per articolare le diverse interpretazioni del Manifesto e per costituire un luogo di ascolto delle molteplici voci presenti in Mostra, quelle già affermate e quelle emergenti. I titoli degli incontri, ispirati dai contenuti del Manifesto FREESPACE, hanno l’ambizione di coinvolgere il pubblico in discussioni animate e provocatorie su argomenti essenziali del nostro tempo.
Gli incontri saranno declinati in tavole aperte, un intervento delle Curatrici, due conferenze, il tutto supportato da un programma di proiezioni.
Il primo appuntamento dal titolo FREESPACE è per sabato 26 maggio alle ore 14.30 al Teatro Piccolo Arsenale
Occasione per rispondere alla domanda “Cos’è FREESPACE?” alla presenza delle curatrici Shelley McNamara e Yvonne Farrell che modereranno una tavola rotonda con architetti emergenti ed affermati presenti in Mostra, che metteranno in luce le interpretazioni e le risposte innovative al tema della 16. Mostra Internazionale di Architettura.
Chi sono le curatrici della 16° Biennale di Architettura
Yvonne Farrell e Shelley McNamara compongono insieme lo studio Grafton Architects fondato nel 1978 a Dublino dove vivono e lavorano. Più volte hanno partecipato alla Biennale di Architettura. Nel 2002, nel 2012 quando hanno vinto il Leone d’Argento con il progetto del nuovo Campus UTEC dell’Università di Lima in Perù insieme all’opera di Paulo Mendes da Rocha e nel 2016 con il progetto “The Physics of Culture”.
In carriera Farrel e McNamara hanno progettato e realizzato numerose scuole ed edifici per istituzioni e università, soprattutto in Irlanda – tra cui i Dunshaughlin Civic Offices, negozi e gli uffici della Dublin City University, il Parson’s Building, il Trinity College a Dublino, il Government Department for the Office of Public Works a Dublino .
In Italia è loro il progetto per il nuovo edificio dell’Università Bocconi di Milano progetto per il quale lo studio è stato insignito del World Building of the Year nel 2008.
Dal 1976 entrambe le progettiste insegnano all’University College di Dublino e sono titolari della cattedra di architettura all’Accademia di Mendrisio.
Lo studio Grafton Architects ha vinto molti concorsi internazionali tra cui: School of Economics of the University di Tolosa; Kingston University Town House; Institute Mines Telecom campus, Saclay, Parigi. Insieme a Shaffrey Associates hanno vinto il concorso per la nuova Biblioteca di Dublino e sono state scelte per progettare la nuova facoltà della London School of Economics and Political Science (LSE) a Holborn, Londra.
Hanno ricevuto molti premi in carriera. Per vari anni hanno ricevuto il premio dell’Architectural Association of Ireland, sono state finaliste allo Sterling Prize per la University of Limerick Medical School and Student Accommodation e nel 2016 hanno vinto RIBA International Award per UTEC University a Lima in Perù. Hanno vinto il Jane Drew Award nel 2015 e l’Irish Design Institute President’s Award nel 2016.
Hanno presieduto Kenzo Tange Chair a GSD Harvard nel 2010 e Louis Kahn Chair a Yale nel 2011. Hanno insegnato e tenuto conferenze in tutta Europa e negli Stati Uniti. Inoltre le progettiste hanno partecipato anche a numerose e prestigiose giurie di premi di architettura come il RIBA Stirling Prize 2008, il Mies Van Der Rohe Prize 2011 e il RIBA Award 2012.