Arredo bagno, spazio alle emozioni: Arredativo incontra Andrea Lupi

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Grazie all’evento Concreto Creativo (ciclo di conferenze organizzato da Ordine e Fondazione degli architetti di Firenze insieme al Museo del Design Toscano) da lo scorso anno abbiamo l’opportunità di conoscere e parlare direttamente con molti protagonisti del design: designer ma anche manager delle aziende più importanti di questo settore, come Andrea Lupi amministratore delegato di Antoniolupi, brand che ormai  da alcuni anni, fa la differenza nel settore dell’arredo e non solo. Noi, lo abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare qualcosa di più sul lavoro dell’azienda e su questo marchio che, ogni volta, regala emozioni attraverso i suoi progetti come Soffio, Silenzio o Introverso.

 

  • Grazie a Concreto Creativo possiamo mostrare che in Toscana esistono tante aziende di riferimento nel panorama del design, ma com’è fare design partendo dalla Toscana?

 

Si nota tantissimo, sopratutto anche per il reperimento dei materiali perché in Toscana  oggi non sono rimaste molte aziende a fare, rimane difficile trovare i fornitori partner o terzisti che possano sviluppare i progetti. Siamo ormai veramente degli alieni,  trovare oggi Antoniolupi nel centro della Toscana, in una zona dove  il business principale sono le concerie e il settore vino, essere un azienda di design, beh, ci dobbiamo muovere e sacrificare tanto per trovare partner validi.

 

  • I prodotti AntonioLupi sono contraddistinti da una grande ricerca formale e tecnologica  come nasce un nuovo prodotto ?

 

Partiamo dalla sensazione, se non provo questa voglia di benessere, di trovare qualcosa di diverso, difficilmente i progetti vengono portati avanti. Si è vero che in alcuni progetti c’è molta tecnologia, ma ce anche molta manodopera, perchè oggi Antoniolupi quello che produce all’ 80%, lo fa internamente con le vecchie maestranze ed è con una sartorialità unica nel suo genere.

 

  • Tra  le proposte più recenti di Antoniolupi ci sono i lavabi Controverso e Introverso. Come è nata la collaborazione con Ulian e come si è evoluta?

 

Se uno guarda il lavoro dello scorso anno a settembre sembrano anni che ci lavoriamo, invece è nato in poco tempo,  dopo una mia visita ad una mostra di Paolo a Pietrasanta. Sono andato a trovarlo e ho trovato oggetti che mi hanno aperto un  mondo nuovo di interpretazione ai miei oggetti e con Paolo è nato subito un bellissimo rapporto.

 

  • In questi anni abbiamo assistito a dei cambiamenti importanti che riguardano il modo in cui si vive la casa, tra questi anche la stanza da bagno. Quali sono le proposte nate dalle nuove tendenze ?

 

E’ fondamentale quando una persona si rivolge a un progettista per  realizzare la propria casa, fare quella parte fondamentale che è il bagno, concepito veramente in modo diverso da una volta. Oggi il bagno è uno spazio di benessere in cui alla fine noi stessi abbiamo quei pochi minuti a disposizione, in cui puoi contemplare la giornata. Il benessere nei progetti che io vado a fare, sono relativamente pensati a un momento di relax, sono quasi delle piccole SPA, vogliamo dare queste emozioni non ad ambienti grandi ma anche a quelli piccoli .

 

  • Alla luce di questo come potrà essere il bagno di domani?

 

Sai la ricerca materiali la fa da padrona, noi andiamo avanti con la sperimentazioni  su delle resine, su degli acciai. Noi però nella nostra zona, in Toscana,  abbiamo Carrara che è sempre fonte di materiale talmente bello o la pietra, che è sempre bellissimo lavorarla. Naturalmente un conto è lavorare solo con dei torni come una volta, ma oggi ci si può permettere di lavorare o con il  taglio d’acqua  o altri macchinari che ci permettono di plasmare questo materiale e fare forme che erano impensabili e quindi riesci a far diventare un materiale così duro tecnologico, solo grazie alle attrezzature .

 

 

  • C’è un prodotto Antoniolupi, che nonostante il tempo che passa continua ad essere un pezzo di riferimento?

 

La fortuna di un’azienda se si va a guardare è la storicità dei prodotti, perchè se vado a vedere ho prodotti che sono a catalogo da 20 anni. Questo fa bene all’azienda e fa bene al progettista e a chi lo acquista, perchè in tanti anni un prodotto viene migliorato, quindi avere pezzi storici non è solo cultura dell’oggetto ma vuol dire che l’azienda era già da tempo lungimirante. Quindi ecco, è naturale che oggi sui prodotti bisogna ragionare,  per i miei prodotti, penso sempre che abbiano una durata infinita. 

 

  • Si capisce quando un prodotto potrebbe diventare “storico”?

 

No,  perchè a volte dei progetti sono nati e morti, a volte un prodotto non ha fortuna per tanti motivi e non è disattenzione o poca passione, solo che alcuni nascono meglio, sono più semplici,  “filano meglio a livello produttivo”. Altri fanno fatica ma riescono avere storicità altri  muoiono con tanto dispiacere ma dobbiamo andare avanti.