Non si tratta di egocentrismo, piuttosto si può definire come un magnetismo ossessivo quello generato dai lavori di Elena Salmistraro, oggi nella sua prima Solo-Show con la curatela di Valentina Guidi Ottobri. Ecco spiegato il significato di ELEMANIA, la mostra che CC-Tapis dedica a questa giovane promessa del mondo del design contemporaneo. Un percorso attraverso i lavori più recenti della giovane designer, dalla collezione di tappeti Flatlandia, composta di sei tappeti disegnati per CC-Tapis, ai numerosi progetti realizzati per Bosa, Stone Italiana, De Castelli, Lithea, Seletti, Camp Design Gallery, London Art e Secondome Gallery.
Classe 1983. Una milanese dall’animo ribelle. Maniaca della texture. Amante dei documentari, specialmente quelli sugli animali esotici.
Prestissimo inizia a manifestare col disegno il suo desiderio di evasione dall’ordinaria società, che vive in un’eterna routine spesso troppo grigia e ripetitiva per chi ama rifugiarsi nella fantasia.
Saranno proprio i disegni a scandire, con decise linee nere, il confine tra realtà e immaginazione.
I colori “piatti” senza ombre, riflettono la volontà di quest’ artista poliedrica di evidenziare la finzione necessaria a mettere in scena i suoi personaggi, che proprio come in una favola, prendono vita carichi di rimandi concreti, ironizzando sulla banalità del quotidiano; quasi a proporre una filosofia di vita.
Diversamente dalla maggioranza dei designer della sua epoca Elena parte sempre dall’illustrazione, che poi plasma e trasforma attraverso la scultura e i dettagli bidimensionali. Anche in Flatlandia, la collezione composta di sei tappeti disegnati per CC-Tapis, dove il tessuto viene annodato creando varie altezze mentre le forme geometriche si mischiano sovrapponendosi e a loro insaputa si caricano di colori e magia. Proprio come avviene nel romanzo scritto Edwin A. Abbott.
Nell’universo di Elemania, il percorso espositivo presenta segni grafici in eccesso offrendo allo spettatore un’immagine stereoscopica ma al contempo bidimensionale, che sottrae profondità e volumi allo spazio ma porta anche a proiettarsi in un territorio sospeso oltre la cornice.