Quella che raccontiamo qui è la riedizione di un pezzo design cult degli anni ‘70 che racchiude in sé alcuni punti chiave del design dell’epoca e che oggi vengono quindi riscoperti.
Parliamo di Quadrone, l’iconico divano presentato al Salone del Mobile di Milano nel 1975, progettato dai designer fiorentini Internotredici, Gianni Ferrara, Carlo Bimbi e Nilo Gioacchini per Bardi Italy.
INTERNOTREDICI è stato uno studio di design fiorentino attivo nel periodo a cavallo fra gli anni ’60 e ’70. Gianni Ferrara è stato insegnante di modellistica applicata al design nel corso di Disegno Industriale all’Istituto d’Arte di Porta Romana di Firenze e vanta collaborazioni prestigiose come quella con l’architetto Giovanni Michelucci per la chiesa di San Giovanni Battista sull’autostrada del Sole. Carlo Bimbi e Nilo Gioacchini, furono allievi di Ferrara, si trasferirono a Milano su consiglio di Pierluigi Spadolini, e qui lavorarono per lo studio Nizzoli Associati dove ebbero l’occasione di collaborare con G. Mario Oliveri e Alessandro Mendini.
Al loro ritorno a Firenze fondarono insieme a Gianni Ferrara il gruppo Internotredici.
La collaborazione diede vita ad importanti progetti, tra i quali il Tuttuno di Turri di Bovisio, premiato con la partecipazione alla mostra newyorkese del 1972 “Italy: The new domestic landscape”, oggi collezione permanente del MoMa.
Nel 1974 progettarono il Quadrone, oggi riproposto da Bardi Italy, azienda di Quarrata che dal 1950 fa del comfort è la sua missione, grazie ai suoi divani e poltrone.
Quadrone può essere riletto oggi come una sorta di “manifesto programmatico” della filosofia di Internotredici .
Gli anni ’70 sono stati il periodo di contestazioni e nascita di movimenti di avanguardia che arricchirono e stimolarono la discussione intorno al disegno industriale. In questo contesto, il Quadrone rivoluziona le regole dell’abitare e propone un nuovo modo di vivere la casa, superando la convenzionale rigida divisione fra living e zona notte.
Il Quadrone è infatti un sistema modulare componibile, che parte dall’idea del letto matrimoniale poi declinata nelle diverse funzioni di divano, poltrona e letti singoli, ottenuti assemblando o scomponendo i diversi moduli.
L’attenta ricerca ha permesso la sperimentazione di soluzioni tecnologiche che garantissero una semplificazione nella produzione e allo stesso tempo offrissero il massimo comfort.
Il progetto ha quindi il pregio di poter essere considerato ad oggi, uno dei primi ad aver cominciato a ripensare il modo di vivere il living, confermando l’attenzione dell’azienda toscana verso il design e l’innovazione, senza trascurare la tradizione artigianale del territorio.