Cassina: Hommage à Pierre Jeanneret

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Nel 2016l’Opera architettonica di Le Corbusier  è stata riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Tutto ciò ha contribuito a far nascere un grande interesse per il progetto di Chandigarh realizzato dal 1951 per celebrare l’indipendenza di una nazione che si apriva alla modernità.

foto: Dave Morris

Di fronte a questo rinnovato interesse, Cassina, che da sempre è impegnata nello studio delle opere dei grandi architetti appartenenti alla Collezione Cassina I Maestri, ha deciso di sostenere un‘importante ricerca di approfondimento sulle origini del progetto di Chandigarh di Le Corbusier.

Promossa dalla Fondation Le Corbusier in collaborazione con le massime istituzioni francesi, la ricerca ha come fine la conservazione, la valorizzazione e l’inventario di questo patrimonio.

Il progetto di Chandigarh è infatti ritenuto l’opera della maturità di Le Corbusier e un riassunto della sua poetica, tecnica e ideologia, anche in coerenza con la sua indole di ricerca e volontà di fornire contributi alla cultura dell’architettura e del design.

Il Capitol Complex, nucleo del progetto di Chandigarh

Il progetto di Chandigarh rappresenta per Le Corbusier una fondamentale occasione offertagli dall’allora primo ministro Nehru per sperimentare le sue teorie architettoniche e urbanistiche insieme a un gruppo di architetti, tra i quali il cugino Pierre Jeanneret.

foto: Aleksandr Zykov

La città fu immaginata come un corpo di cui il Capitol Complex, nucleo politico e amministrativo della nuova capitale del Punjab, rappresentava la testa formato da tre grandi edifici monumentali brutalisti, l’Haute Cour, il Secretariat e l’Assemblée. Ad essa si connetteva il tronco, una scacchiera a maglia ortogonale di oltre cinquanta “settori” parzialmente autosufficienti con i parchi verdi come polmoni e un ordinatissimo sistema di grandi viali, simili a vene e arterie, per garantire una fluida circolazione.

foto: duncid

La straordinaria opera architettonica, artistica e di arredi di questo insieme costituisce da tempo un punto di riferimento importante nella storia della Modernità.

Cassina, portavoce del design Moderno, ha presentato al salone del mobile 2019 un omaggio a Pierre Jeanneret presentando 4 prodotti del Capitol Complex.

Foto: Sanyam Bahga

L’interesse di Cassina per il patrimonio di arredi disegnati per il Capitol Complex è sorto naturalmente come esigenza di completezza nella conoscenza dell’opera dei tre grandi protagonisti della Modernità: Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, di cui l’azienda riedita gli arredi dal 1965 quando gli autori erano ancora in vita. Sicuramente su questi mobili ha avuto un ruolo fondamentale Pierre Jeanneret notoriamente considerato, seppur in assenza di prove documentali, l’autore di molti arredi della città di Chandigarh.

Nel massimo rispetto per l’autenticità, Cassina ha preso atto del fatto che questi prodotti sono da sempre stati realizzati e riprodotti da artigiani locali, e non solo, con dettagli diversi fino a divenire di fatto delle fonti di ispirazione generale.

Con il supporto della Fondation Le Corbusier, grazie alla quale ha avuto accesso agli archivi per analizzare materiali e disegni disponibili, e in accordo con le eredi di Pierre Jeanneret, Cassina ha iniziato un percorso di studio degli arredi del Capitol Complex che ha portato alla realizzazione di questi modelli ispirati a Pierre Jeanneret con 4 prodotti del Capitol Complex: Capitol Complex Chair, Capitol Complex Office Chair,Capitol Complex Table, Capitol Complex Armchair.