L’edizione 2019 del Salone del Mobile e il FuoriSalone si sono conclusi da circa un mese e anche quest’anno gli eventi Ventura Centrale e Ventura Future sono stati tra gli appuntamenti più interessanti della kermesse milanese. Per farci raccontare com’è andata l’ultima edizione e condividere riflessioni sul futuro del design abbiamo incontrato Margriet Vollenberg di Organisation in Design nonché ideatrice e curatrice di Ventura Projects.
Come è andata la vostra design week quest’anno?
Questo è stato il terzo anno di Ventura Centrale e il secondo di Ventura Future, evento per il quale ci siamo spostati nella nuova location di Base Milano.
In Ventura Future il nostro obiettivo è ancora quello di far vedere cosa succederà nel futuro del design, mostrare su cosa stanno lavorando i giovani emergenti e quali sono le novità rispetto ai nuovi materiali e le nuove prospettive del settore. E’ importante comprendere quello per cui può essere necessario oggi il design. Abbiamo visto che i designer lavorano molto sul tema del riciclo ed è sempre più importante pensare anche a come produciamo.
Per quello che riguarda Ventura Centrale invece quest’anno abbiamo raddoppiato gli spazi, erano 16 i padiglioni espositivi. E’ stata una grande operazione per la quale abbiamo lavorato a livello internazionale, tra l’altro anche in Ventura Future c’erano ben 34 diverse nazionalità tra gli 83 espositori partecipanti.
A proposito di Ventura Future possiamo dire che questo evento rappresenta il tema della ricerca nel durante il fuorisalone di Milano. Sentite in qualche modo la responsabilità di portare questi temi nella design week?
Si certo, vediamo che il ruolo del design cambia continuamente . Spesso viene usato per risolvere i problemi attuali delle persone , sia affrontando temi sociali come la migrazione piuttosto che l’ambiente. Tra le novità abbiamo visto che si parla molto di riciclo e di tutti quei problemi connessi con l’uso della plastica, ma anche di nuovi materiali come alghe e funghi. Sono temi sperimentali per il momento, ma che è importante poter mostrare al pubblico quello su cui si sta lavorando in questo momento. Non per una questione di fare tendenza ma per vedere su cosa si muove la ricerca e mostrarlo anche alle grandi realtà .
Padiglioni di Centrale sono stati tra le installazioni più fotografate, non solo tutto il Salone e il Fuori salone sono stati raccontati dai social . Quindi possiamo dire che social sono sempre più presenti anche nel mondo del design ? Come vede il fenomeno, positivo o negativo ? e come lo vive?
E’ un nuovo modo di comunicare ma il mondo social è molto ampio e ci sono molti metodi di comunicazione. Il progetto I THINK di Maarten Baas affrontava proprio questi temi riflettendo su come ogni giorno esprimiamo le nostre diverse opinioni su quello che vediamo succederci attorno, come ad esempio al Salone. Esprimiamo opinioni veloci perché non abbiamo tempo di leggere e capire e questo si riflette in ogni aspetto della nostra vita, che va sempre più veloce. Non cerchiamo più le informazioni per crearci una opinione. Il progetto di Maarten Baas era una installazione composta da schermi nei quali ogni voce diceva “I think! “e alla fine tu potevi esprimere una tua opinione.
Questa è la tendenza del momento, spesso basta una foto per dire che ci sei stato ed è anche su questo che dobbiamo ragionare . Però i social media funzionano è sono importanti come mezzo per far vedere al mondo cosa succede e quello su cui si sta lavorando.
Una delle domande che facciamo sempre ai design è qual è la responsabilità del design. Secondo le quali sono le responsabilità di un designer oggi ?
Ai designer viene insegnato a pensare in un certo questo modo, a riflettere sui problemi e trovare le soluzioni. Il problema può essere quello di creare una nuova sedia, ma anche quello di affrontare il problema plastica. Quindi questo metodo non deve essere usato solo per affrontare la questione estetica, ma anche per dare delle soluzioni come designer. Oggi i progettisti non lavorano più da soli ma spesso collaborano con altri professionisti. Questo è molto importante. E’ una responsabilità usare questo modo di pensare e ragionare per poter rispondere a ogni tipo di domande che vengono poste dal mondo contemporaneo.
Quest’anno a Ventura Future è stato introdotto il ticket a posteriori cosa ne pensa di questa scelta?
Sono molto felice di aver introdotto il ticket, abbiamo fatto questa scelta per varie ragioni.
La prima è legata al fatto che zona Tortona è una zona storica del Fuorisalone, qui arriva tanta gente e noi non volevamo tutti perché i prodotti esposti a Ventura Future non sono pronti a questo tipo di flusso visitatori e non lo siamo neanche noi come logistica . Poi noi volevamo un pubblico di addetti ai lavoro o comunque di persone molto interessate al design, per questo abbiamo introdotto questo piccolo contributo che infatti non ha fermato il flusso di visitatori .Durante il Salone il 99% dei prodotti esposti sono di grandi marchi preparati alle grandi esposizioni ma per i designer di Ventura Future è diverso. Si tratta di giovani designer per i quali è un grosso sacrificio venire a Milano. Noi volevamo far capire al pubblico che noi siamo piccole entità e in tal senso il ticket può funzionare come crowdfunding.
Come risultato siamo contenti delle 26.000 persone che hanno visitato Base Milano, con un ticket potevi anche tornare. Infatti abbiamo avuto 90.000 entrate e la gente era davvero interessata al design.
Il Ventura Centrale quest’anno ha ampliato il numero di padiglioni con installazioni sempre più coinvolgenti. Cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo anno? crescerà ancora?
Non sappiamo ancora, ma posso dire che abbiamo già tante richieste. Quest’anno è stato molto bello ampliare gli spazi ma i Magazzini Raccordati, sono spazi complessi che pongono diverse sfide da affrontare. In ogni caso gli espositori sono molti interessati a queste tipologie di progetti perciò io spero di replicare l’anno prossimo.
Sono molti i designer che hanno esposto a Ventura Future, c’è qualche realtà della quale sentiremo parlare?
Tanti, ad esempio Atelier Boelhouwer il cui progetto faceva parte di Future (H)eart(H) esposizione di 8 designer olandesi che abbiamo curato in cui si parlava gli ultimi sviluppi della biotecnologia nel design contemporaneo uno di questi progetti era quello appunto di Atelier Boelhouwer con il progetto Insectology: Food for Buzz che aveva creato una serie di fiori artificiali in fioritura che fungono da fonte d’emergenza per: api, bombi, sirfidi, farfalle e falene.
Oppure il progetto di Mash T Design con progettisti che vengono dal sud Africa , un continente che è sempre più importante .
Anche il lavoro delle diverse accademie è importante per vedere cosa accade nel mondo come la Rhode Island School of Design , il Royal College of Arts o Design School Kolding. Tutto era interessante .
I prossimi appuntamenti di Ventura Project?
A Maggio saremo a New York a Ventura New York durante la New York Design Week durante ICFF ma solo con 17 brand olandesi, poi a settembre sarà la volta di Ventura Dubai dove avremo uno spazio 1000 mq con 40 espositori europei .