Quando la sapienza artigiana si incontra con l’estro creativo, ecco che nascono creazioni uniche, capaci di regalare emozioni con la loro più semplice presenza.
Nel magnifico scenario di Palazzo Visconti a Milano in occasione del Salone del Mobile lo scorso anno abbiamo potuto ammirare una di queste eccellenze italiane: Ghidini1961.
Il brand è nato nel 2016 dalle solide radici dell’azienda Ghidini Bosco di Villa Carcina, che da oltre 50 anni è una delle eccellenze italiane specializzate nella pressofusione di ottone, alluminio e zama.
Sotto la guida artistica di Stefano Giovannoni, Ghidini1961 offre oggi un catalogo di prodotti e accessori d’arredo firmati da alcuni dei più importanti protagonisti del design internazionale quali i Fratelli Campana, Andrea Branzi, Studio Job e tra questi anche Nika Zupanc, che abbiamo incontrato e ci ha raccontato alcuni suoi lavori disegnati per il brand.
“Questa nuova sedia fa da seguito alla mia prima collezione per Ghidini 1961” ci racconta la designer che per il brand ha disegnato alcuni dei pezzi più iconici come la collezione di specchi Sunset o le lampade Flamingo.
“Quello che ho creato è una sedia molto semplice anche se appare leggera è molto resistente.” ci dice parlando della Miami chair che con le sue forme iconiche si sposa all’omonimo tavolino.“
L’altro progetto è ancora una sedia, la Love chair “L’idea basica è stata quella di creare una sedia leggera riproducibile con un prezzo ragionevole e competitivo realizzata quindi in metallo e ottone”.
La sedia, con le sue morbide forme è dotata di un cuscino morbido proposto in vari colori: rosa polvere, rosso rubino, verde malachite o blu ottanio.
Caratteristico lo schienale a forma di cuore che richiama il tema della curvatura che nella storia delle sedie è stata realizzata in vari materiali e in questo caso utilizzando il metallo si apre ad una sfida nuova.
Nika Zupac in questi anni ha collaborato con alcuni brand importanti Moooi, Sè, Queboo, le chiediamo, come cambia l’approccio lavorando con brand diversi ma sempre molto caratterizzanti?
“L’approccio non cambia, sta nella capacità del designer riuscire a catturare la diversa filosofia dell’azienda. Devi capire come designer cosa prendere e cosa dare all’azienda, comprendere ogni volta le loro tecnologie, i loro bisogni, l’uso che fanno dei materiali. Il prodotto che si crea è come un bambino tra te e l’azienda . Quindi posso dirti che non c’è differenza perchè ogni volta lavoro con oggetti iconici, significativi per mio lavoro.”
Molti dei prodotti realizzati da Nika Zupanc sono progetti che fanno parte della sua collezione personale.
A tal proposito ci racconta “ è molto interessante l’autoproduzione ma preferisco lavorare con i brand perché è una sfida continua per me stessa. Lavorando per me è più facile decidere cosa è buono o cosa no. Invece quando lavori con l’ azienda, devi prima capire la loro filosofia, sei costretto a concentrarti su certi materiali e tutto questo è eccitante.”
Nel corso della tua carriera in questi anni hai lavorato anche con le Gallerie in particolare con la Galleria Rossana Orlandi, in questo caso come è il tuo ruolo di designer?
Lavorare con la galleria è molto più poetico si fa molta ricerca, non devi pensare all’usabilità. Puoi giocare con significati, forme. Puoi proprio fare ricerca pura. E’ completamente diverso da lavorare con un brand, ma dipende da quello che ami fare.
A me piace tutte queste sfide, penso che fare product design sia una continua sfida, se fai car – design , devi imparare a disegnare auto e questa è un’altra sfida.