Arredativo Design Magazine

Design People Milano : FUMETTI, DESIGN, ARTI E FARFALLE Patrizia Moroso

L’appuntamento con Patrizia Moroso, direttore creativo dell’omonima azienda, si inserisce all’interno di un ciclo di incontri coordinati dal team Design People Milano (www.unpostodovestarebene.org), che hanno come filo conduttore il design, raccontato, di volta in volta, da protagonisti diversi. L’obiettivo di questi appuntamenti è esplorare il design per renderlo interessante dentro e oltre la design community: l’idea è avere un posto dove potersi incontrare e coinvolgere personalità che possano condividere esperienze e storie, partendo dalla loro passione per il design.

Giovedì 20 giugno (ore 20:30) nella prestigiosa cornice della Triennale di Milano, Patrizia Moroso, in dialogo con Virginio Briatore, che con Giulio Iacchetti è il fondatore di DPM, si racconterà al pubblico attraverso dieci oggetti che hanno segnato la sua vita, in una narrazione che ripercorrerà la sua storia professionale e personale, passando dai fumetti al design, al suo amore per l’arte, fino alle farfalle.

Patrizia Moroso è un unicum, una figura rara e inconfondibile nel panorama internazionale del design e della cultura artistica. Agostino Moroso e Diana Mansutti nel 1952 fondano vicino a Udine l’azienda di imbottiti che porta il nome di famiglia. Patrizia viene al mondo pochi anni dopo, in questa fiduciosa e intraprendente Italia del dopoguerra che porterà al boom economico e ai capolavori del design degli anni ’60.

A vent’anni si trasferisce a Bologna dove si iscrive alla nuova e lungimirante facoltà di Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo, il DAMS degli anni d’oro, che nel 1975 chiama Umberto Eco a insegnare semiotica. Suoi compagni di studi e di vita sono, tra gli altri, Andrea Pazienza, Igort e gli artisti del collettivo Valvoline le cui attività spaziano tra fumetto, arte, design, pittura, moda, musica.

Dopo un periodo sabbatico di viaggi e lavori entra nell’azienda di famiglia a metà degli anni ottanta, assieme al fratello Roberto, e sul fertile DNA friulano di buona manifattura semi-artigianale, Patrizia innesta i semi del design e della cultura internazionale.

Con i suoi grandi occhi d’acqua aperti sul mondo, Patrizia si fa portatrice di segni e messaggi nuovi, incontra progettisti di forte personalità e per prima ne intuisce il non comune potenziale.Già nel 1988 a Londra, nella mitica Chalk Farm, inizia a lavorare con Ron Arad, allora artista del metallo che per lei firma la sua prima collezione di sedute imbottite. Dieci anni dopo scopre la giovane Patricia Urquiola, che lavorava presso rinomati studi milanesi, le dà l’opportunità di disegnare i primi prodotti col suo nome e, di fatto, l’avvia a quella carriera che oggi la riconosce come star mondiale del design.

Nel frattempo, durante uno shooting di lavoro, Patrizia incontra un fotografo di origine senegalese con il quale in seguito si sposerà e dalla cui unione nascono tre figli, due maschi e una femmina, uno più bello dell’altro! E non è un caso che la futura casa di famiglia, a Udine, venga poi disegnata dall’Urquiola, perché tra le due ‘patrizie’ si stabilisce nel tempo un’amicizia inossidabile.

Con tenacia e sorrisi Patrizia in trent’anni di attività genera una sorta di ecosistema Moroso, una glocal reality, un ‘Friulmondo’ in grado di far dialogare la sperduta località di Cavalicco di Tavagnacco con tutti i continenti.

Attorno a lei, nel Friuli ricco di storia, aziende e design, nell’arco degli anni si forma una rete di grafici, fotografi, scenografi, letterati che seguono la comunicazione e in contemporanea è sempre Patrizia a scegliere e gestire i 44 designer internazionali che coi loro progetti danno vita a un’azienda inimitabile.