In passato, durante i giorni lavorativi, ci riunivamo all’interno di poche stanze dedicate a questo inserite dentro open space ricolmi di persone e, quando avevamo bisogno di privacy, ci nascondevamo.
Gli Open Space però non avrebbero dovuto essere in questo modo, avrebbero dovuto salvarci dai labirinti dei cubicle e avrebbero dovuto essere innovativi e moderni.
La loro nascita risale almeno al 1939, quando Frank Lloyd Wright progettò forse il primo “Ufficio Aperto” anche se il concetto di Open Space prenderà forma molti anni dopo. Tuttavia, lo Open Space come lo conosciamo oggi è decollato negli anni 2000, soprattutto tra le aziende tecnologiche.
Questo tipo di organizzazione degli spazi è stata messa fortemente in dubbio: è davvero favorevole alla creatività? Gli Open Space sono davvero uno dei modi più proficui per le aziende di risparmiare sull’affitto? La facilità di comunicazione al loro interno supera la distrazione costante e la mancanza di privacy? Come possono le soluzioni d’arredo permettere di adattare velocemente ed efficacemente lo spazio in risposta al continuo cambiamento dei bisogni individuali e di squadra?
Le persone con le loro idee e il loro capacità sociale e relazionale sono ai giorni nostri il capitale produttivo più importante per l’azienda. Creare l’ambiente giusto dove le persone stanno bene e possono esprimersi dando il loro meglio individualmente e collettivamente deve essere un elemento fondamentale nella strategia di una azienda contemporanea.
Progettare oggi un ufficio che mette al centro le persone vuol dire mettere al centro la capacità produttiva dell’azienda e per farlo devono essere considerati vari elementi. Ogni azienda può creare il suo Smart Office, in grado di far star bene le persone aumentandone il potenziale creativo e motivazionale e facendo crescere la competitività dell’azienda. Un ufficio incentrato sulle persone e sui workflow dove ognuno ha la possibilità di muoversi liberamente per trovare lo spazio giusto dove sentirsi a proprio agio e lavorare nel modo migliore. Un luogo che integra e facilita i quattro elementi chiave della vita lavorativa: comunicazione, cooperazione, concentrazione e contemplazione.
I nuovi uffici saranno il risultato di questo processo e dovranno costruire un cosiddetto Tessuto di Prossimità composto da diverse impostazioni di lavoro che daranno alle persone la possibilità di interpretare lo spazio sentendosi liberi di muoversi secondo le proprie esigenze, creando spontaneità e libertà di scelta.
Gli elementi principali del Tessuto di Prossimità sono: Crossroads, Aree desks, aree di informal working e spazi chiusi per attività individuali e di gruppo.
I nuovi modi di lavorare si caratterizzano per il continuo e veloce passaggio tra differenti attività lavorative e per la collaborazione tra persone a volte anche localizzate in differenti luoghi, distanti tra loro.
I POD
Per rispondere a questa esigenza bisogna progettare degli uffici che danno la possibilità alle persone di poter scegliere tra differenti ambienti a seconda delle attività che devono svolgere. I differenti ambienti devono creare un “tessuto di prossimità” che permette alle persone di potersi spostare velocemente tra gli ambienti senza cambiare delle esigenze e delle attività lavorative.
Il tessuto di prossimità deve essere costituito da tavoli operativi di lavoro (desk), da aree di soft work (aree divani) e da ambienti chiusi con un maggior livello di privacy.
Gli interior designers hanno capito che questo ultimo punto e’ un aspetto chiave nella qualità della vita delle persone: il comfort acustico aiuta la concentrazione negli ambienti di lavoro e studio, negli spazi della socialità limita il riverbero e rende più chiare le conversazioni. In sostanza, la pulizia del suono non può che essere positiva.
Progettati per la privacy e il comfort, i POD sono un luogo perfetto per meeting e ritrovi di lavoro creando i presupposti per un confronto informale e incoraggiando l’interazione sociale. Sia che vengano posizionati lungo un muro o nel mezzo di un ambiente open space o semi-aperto i POD servono per “creare una stanza all’interno della stanza così da costruire aree isolate acusticamente e visivamente dove tenere incontri e meeting. Questi elementi devono garantire benessere negli spazi di lavoro (utilizzo di materiali eco sostenibili nel pieno rispetto delle normative ambientali) con la necessità di ripensare questi luoghi nell’ottica della sostenibilità, socialità ( adozione di ambienti open space ) ed efficienza nell’utilizzo degli spazi (desk sharing ed office sharing ).
Ambienti chiusi flessibili che permettono di poter creare facilmente capsule con un maggior livello di privacy in maniera diffusa nell’ambiente di lavoro contribuendo alla realizzazione del corretto tessuto di prossimità.
Al loro interno le persone possono isolarsi acusticamente e poter collaborare anche supportati da sistemi tecnologici che facilitano la visualizzazione e la comunicazione tra le persone anche presenti fisicamente in differenti luoghi.
Per consentire alle persone di esprimere il proprio potenziale come singoli e come collettivo, bisogna realizzare uffici integrati con tecnologie IoT che creano il corretto tessuto di prossimità dove le persone possono sentirsi libere di scegliere facilmente tra differenti ambienti in grado di soddisfare esigenze e bisogni differenti.