Zanotta lancia la Collezione Mollino CM 2020 la serie composta da otto oggetti pensati per lo spazio domestico. Un progetto volto alla riscoperta del lavoro del designer Carlo Mollino e del suo linguaggio progettuale senza tempo.
La collezione lanciata nel 2020 è il risultato di un accurato lavoro filologico e di aggiornamento tecnologico condotto da Zanotta. Azienda da sempre attenta ai contenuti più innovativi della storia del design.
Mollino e Zanotta un percorso iniziato negli anni Ottanta
La figura di Carlo Mollino, designer, architetto e fotografo torinese, è oggi conosciuta e ampiamente studiata. Ma non era così quando nel 1981 Aurelio Zanotta decise di produrre una sedia alpina, Fenis. Una seduta in legno massello progettata da Mollino nel 1959. La Fenis venne disegnata per la sede del Politecnico di Torino di cui, dal 1953, è stato Professore Ordinario e successivamente Direttore.
E così a partire dai primi anni Ottanta, Zanotta si interessa alle sperimentazioni nel campo dell’arredamento d’interni di questo grande maestro dell’architettura moderna italiana . Nel corso del tempo Zanotta ha portato avanti in modo continuativo lo studio filologico dei materiali dell’archivio Mollino. Progetto sviluppato nell’intento di perfezionare la collezione degli oggetti proposti a catalogo.
Nasce così la Collezione CM 2020, una rivisitazione filologica che Zanotta presenta come un omaggio e non come una riedizione. Perché il caso Mollino è singolare nel suo genere. Il maestro non progetta per una produzione industriale ma si avvale di artigiani e altre figure che intervengono sul progetto originario modificandolo in un’azione corale. I disegni e i bozzetti di Mollino non sono strumenti esecutivi per la riproduzione in serie. Piuttosto sono documenti pensati e destinati per la discussione in bottega.
L’attività di Mollino designer si può comprendere solo attraverso una lettura ampia. Una lettura che dal lavoro degli ebanisti e degli artigiani sia guardi alla relazione stretta con la committenza. In particolare alle famiglie per le quali progettava e al genius loci.
Il design di Carlo Mollino è generatore di forme zoomorfe, linee anatomiche che si incurvano disegnando arabeschi, traiettorie sinuose . Come quelle lasciate dagli sci sulla neve o dagli aerei acrobatici nel cielo. Ed è proprio a questa attualità che Zanotta, dopo quasi 40 anni, continua a rendere omaggio.
Carlo Mollino si avvale di un complesso vocabolario progettuale e di un linguaggio figurativo astratto e surrealista al tempo stesso. Attinge per i suoi progetti da un variegato mondo di riferimenti esperienziali e micromondi che diventano parte dei suoi. E grazie al lavoro filologico di Zanotta sono ancora apprezzabili.
I pezzi della Collezione Mollino CM 2020
Otto sono gli elementi della Collezione Mollino di Zanotta 2020 tutti contraddistinti dalla sigla CM. I progetti sono stati ideati da Mollino in un arco temporale di 21 anni. Si va dal contenitore Carlino CM retto da un’unica gamba a puntale e caratterizzato dalla presenza di un cassetto, primo pezzo disegnato da Mollino nel 1938 allo specchio Milo CM progettato per Casa Miller nello stesso anno. Lo specchio, riproduce la silhouette sinuosa e seducente della famosa statua ellenistica della Venere di Milo.
La poltrona Ardea CM del 1946 progettata per la conversazione, caratterizzata da un alto schienale che termina ripiegandosi verso l’interno per creare una dimensione più appartata e intima, il tavolino Arabesco CM del 1949, contraddistinto dal sublime equilibrio tra le sagome curvate e intagliate della struttura e la trasparenza dei piani. Il tavolo Reale CM del 1948, dalla complessa e architettonica struttura a cavalletto su cui poggia il top in cristallo.
Lo scrittoio Cavour CM del 1949, le cui linee slanciate e organiche della struttura si contrappongono ai volumi netti e geometrici del vano portaoggetti, della cassettiera e del piano in cristallo. C’è poi la poltrona reclinabile Gilda CM un progetto del 1953, che riprende lo stile eclettico dell’autore con la sofisticata struttura che unisce le gambe anteriori e quelle posteriori attraverso il bracciolo e la sedia Fenis CM (1959), un re-design colto delle sedute valdostane.
Zanotta ha dato vita a questa collezione attraverso l’analisi dei documenti, lavorando sulla base di criteri scientifici con un’attenzione maniacale per i dettagli. Quello che ne è nato è l’interpretazione di oggetti aggiornati tecnologicamente per il mercato contemporaneo. La collezione è aderente ai prodotti concepiti da Carlo Mollino grazie anche alla collaborazione con il Politecnico di Torino detentore dell’archivio CM.
Per presentare la rinnovata collezione e celebrare la figura di Carlo Mollino Zanotta ha orchestrato al Teatro Regio di Torino una performance musicale jazz Sempre salva la fantasia by Carlo Mollino. Per le riprese i pezzi della collezione dialogano con la suggestiva architettura progettata dallo stesso Mollino.
Il Teatro Regio è noto infatti come l’edificio nella città di Torino più rappresentativo della cifra stilistica di Carlo Mollino architetto rimasto com’era. Progettato tra il 1964 e il 1973 (Mollino muore pochi mesi dopo l’inaugurazione del teatro lirico) evidenzia infatti il raggiungimento della piena maturità nella padronanza dei materiali, delle tecniche e dei linguaggi alla base di una cultura del progetto che con Mollino riesce a divenire pienamente arte.