Ispirate al gioco degli scacchi Re e Regina sono due lampade di FontanaArte. Una riedizione d’autore recentemente rilanciate in Limited Edition.
Due lampade dalle forme morbide e sinuose disegnate nel 1968 dall’artista milanese Bobo Piccoli. Re e Regina coniugano arte e progetto industriale.
Bobo Piccoli le inserisce fin dall’inizio all’interno di una collezione gloriosa che coniuga arte e produzione industriale, un distillato di un’estetica positiva, assertiva, creativa che porta l’immaginario artistico nell’abitare, nella convivialità, negli spazi pubblici e privati.
Ispirate al gioco degli scacchi con le loro forme morbide e sinuose, Re e Regina sono i personaggi chiave della scacchiera. I loro profili si stagliano netti nella luce bianca diffusa dal vetro opalescente.
Veri e propri individui che giocano in coppia alternando sfere, cilindri e anelli di luce.
Re e Regina: lampade FontanArte ispirate dagli scacchi
Verticale Re, avvitata intorno a un’ampia circonferenza, orizzontale Regina.
Possono essere collocati l’uno a fianco all’altra oppure richiamarsi da punti diversi di uno sresso ambiente.
Come lampade da terra o da tavolo, da coffee table o da scrivania, sia Re che Regina hanno la presenza spaziale per arricchire un contesto. Grazie al dimmer è possibile modularne la luce che ne fa un elemento surreale con diversi gradi d’intensità. Elemento di rappresentanza che sprigiona energia nello spazio quando la luce è brillante, opera astratta e riposante quando la luce è morbida e bassa, sculture in vetro durante il giorno in ambienti illuminati da luce naturale.
Ispirate alla storia dell’arte, da Cosmè Tura agli interni fiamminghi di Jan Van Eych fino all’immaginario concettuale di Marcel Duchamp che pratica il gioco degli scacchi come stile di vita, Re e Regina sono assi cartesiani di un universo che attraversa epoche e culture.
Con la riedizione del 2020 FontanaArte mostra il segno della ricchezza espressiva contenuta nel grande repertorio di idee che è la collezione attuale del brand.
Inoltre fa un omaggio al talento di un’artista che nelle forme dell’utile sapeva misurare la tensione per una sintesi che ambiva all’unità delle arti.
Il designer: Bobo Piccoli
Bobo Piccoli nasce a Milano nel 1927 da una famiglia di intellettuali. Casa Piccoli era frequentata da grandi artisti del calibro di: Mario Sironi, Carlo Carrà, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e molti altri. Piccoli si forma alla cultura dei classici, conosce e interiorizza l’arte greca, la scultura e l’architettura, l’iconografia e i mosaici, ama Giotto e il Rinascimento, Caravaggio e Savinio, è da sempre interessato alla luce nell’arte e nell’architettura, nel cinema e nel teatro. Legge Bertold Brecht, Samuel Beckett e Jean Paul Sartre, i surrealisti Antonin Artaud e André Breton, e le Fiabe Italiane di Italo Calvino. Artista e pittore. Piccoli, ha sempre riflettuto sulla sintesi delle arti da qui i suoi progetti con architetti come Roberto Menghi, Alberto Scarzella, Marco Zanuso, Leonardo Fiori, Ezio Sgrelli. Esemplari anche i suoi interventi per un’architettura iconica come il Petrolchimico di Brindisi (1959), Ian Battistoni, il Palazzo delle Stelline in Corso Magenta a Milano (1972), il Centro Civico di Pieve Emanuele, (1980), la piazza del Comune di Cislago (1981).
Piccoli per FontanaArte
Nel 1968 l’artista inizia a lavorare per FontanaArte per cui realizza progetti che coniugano arte e progetto industriale riflettendo sia l’attitudine di Bobo Piccoli che la visione dell’azienda. Per FontanaArte l’artista realizza diversi elementi . Oltre alle lampade Re e Regina (1968) anche Modulo (1969), Clessidra (1970) e lo specchio Reame (1968).