L’architetto Giorgia Dennerlein firma nel quartiere Farnesina, a Roma realizza un appartamento di oltre 200 mq come fosse una barca di lusso. Linee continue e circolari, trasparenze, interior su misura, Casa Farnesina riassume il rigore e la fluidità che compongono la cifra stilistica della progettista. Si tratta di un intervento di restyling radicale per un appartamento di 220 mq al terzo piano di un palazzo del noto quartiere romano, a poca distanza dalla sede del Ministero degli Affari Esteri.
Il proprietario, un imprenditore con grande passione per la nautica, ha lasciato all’arch. Dennerlein un tessuto grezzo da modellare a propria scelta, un open space con le sole colonne a sostenere struttura e fantasia. E così è stato. Dennerlein interviene smagliando lo schema tradizionale della suddivisione degli spazi e impronta la progettazione come fosse un pied dans l’eau, senza spigoli vivi, sofisticato e su misura.
Tutto è stato disegnato e realizzato artigianalmente con un lavoro di alta falegnameria: dai mobili alle armadiature e alle pillole divisorie, dalla cucina alle porte, alcune delle quali, in vetro e a scomparsa, sono diafarammi pensati in armonia con il design complessivo della casa. Le pareti hanno la texture calda delle carte da parati ARTE effeitalia e DEDAR che rimandano all’orizzonte lineare del mare quando è calmo o alla striatura delle conchiglie. La pavimentazione è un’unica pelle che percorre tutta la casa, una pietra di travertino turca di color beige, priva di venature. Il riscaldamento a terra è solo uno dei tanti accorgimenti che rendono la residenza domotica e ad alte prestazioni tecnologiche.
L’architetta sceglie di ottimizzare gli ingombri, pensando alla vita a pelo d’acqua studia e realizza grandi pillole e armadi che servono da quinte per separare funzioni e ambienti, come quella nella sala che incamera anche il camino e dove spiccano come assoli in un’orchestra i divani Absolu e Sherazade di EDRA davanti a un raffinatissimo tavolo basso di GLAS. Per il convivio, si scelgono invece tavolo e sedie firmati BAXTER. Unica nota scura la consolle DAYTONA.
Quest’anima a guscio trova la sua naturale sponda nei soffitti, su cui vengono scavati grandi plafoni trattati con foglia d’argento per riflettere la luce e marcare la rotondità di tutto il progetto.
Il gioco di riflessi e trasparenze segna l’importanza della luce nella filosofia progettuale, come dimostra l’utilizzo di vetrate a tutto campo della svizzera SKY FRAME per unire, più che per separare, la sala con il terrazzo impreziosito da complementi d’arredo RODA, in un dialogo senza soluzione di continuità.
L’impressione di toccare i pini con un dito prosegue nel bagno principale, dove saltano agli occhi le finiture di pregio con la rubinetteria di altissimo livello in ottone satinato RITMONIO, la pietra dark grey che abbraccia la vasca e ritroviamo nella greca decorativa tagliata a unghie di civetta, e i mobili Edoné. Un lavoro sartoriale che chiede attenzione su ogni dettaglio e vibra nel filo dorato della carta da parati che completa l’interior. La preziosità dei materiali torna nel bagno attiguo alla camera padronale, un ambiente dal mood più rigoroso e maschile le cui superfici vengono in rilievo orizzontalmente.
Nella zona notte dominano i volumi più degli arredi, contenuti nelle boiserie divisorie, e subito emerge l’anima suite della residenza romana: la quinta con il suo specchio oblò, la raffinatezza dell’unico mobile, Scrigno dei FRATELLI CAMPANA, e il bianco e il beige a sottolineare la luminosità – enfatizzata ancor più dagli infissi SCHUCO – di una stanza dalle dimensioni volutamente contenute e intime.