CRTLZAK : The Rock Cycle

Pubblicato il Di in Approfondimenti, Editoriale

Quante volte durante un viaggio vi sarà capitato di raccogliere una pietra e prenderla per significare un ricordo o solo per apprezzare i suoi colori e la sua forma. Una pietra è molto più di un oggetto. È materia prima e in quanto tale può essere anche intesa come ciò che dà sostanza ad un oggetto.

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Quando si parla di pietre, nella terminologia commerciale si intendono “rocce, in genere non lucidabili e dalla svariata composizione mineralogica”. Definizione che in Italia è regolata dalla normativa UNI-8458. Una pietra, può essere usata sia come materiale da costruzione che da decorazione, ma differisce da altre tipologie di materiali quali marmo, granito o travertino.

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La roccia può essere composta di minerali dello stesso o di tipo diverso. Rocciosa per eccellenza è la superficie della crosta terrestre. All’origine della materia rocciosa, c’è la sua formazione conseguenza di due fenomeni che danno origine a due diverse tipologie. Il raffreddamento del magma  o la sedimentazione di sostanze organiche ed inorganiche. Il primo da luogo a rocce di origine ignea, il secondo a rocce sedimentarie.

Pietra: la natura dentro le cose

Sono processi millenari che in un certo senso spiegano la profondità di significati che diamo alla pietra, come simbolo dell’origine dell’universo.

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La pietra infatti è considerata il primo elemento del mondo. La vita sulla terra sarebbe nata proprio sopra la roccia, un elemento che esiste dai primordi e che proprio per questo ha subito un’evoluzione lenta. In un certo senso potremmo dire che ha assistito a tutto ciò che si è sviluppato nel tempo. Nell’immaginario collettivo la pietra non solo è vista come origine della vita sulla terra ma anche della vita personale ed umana. Per questo ci sono teorie che associano alle pietre  il significato delle origini. Inteso come qualcosa che resta alla base di tutto ciò che vi si stratifica al di sopra, nel tempo.

Essendo la pietra è un elemento pesante, un’altra lettura che ne viene data, è legata alla gravità, forza che spinge verso il basso e quindi verso l’interiorità, la propria essenza e il mondo interiore.

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Interpretazione che sembra andare contro quello che siamo soliti a considerare la pietra. Un materiale apparentemente senza vita, che in realtà secondo questa lettura racchiude un profondo significato di sviluppo e di crescita personale.

Se la pietra non è mai solo una pietra

La pietra è il soggetto di The Rock Cycle, il titolo dell’illustrazione realizzata per Il Design delle Cose dei Designer  da CTRLZAK Art & Design Studio, che l’hanno scelta come oggetto significativo del loro percorso.

Una pietra, secondo la sua forma e contesto può’ essere un tavolino, uno sgabello, un ferma-porta, un presse-papier, un martello, una penna… Può’ diventare un vaso o, se metti tante insieme, un edificio; ma ancora di più’ una pietra è un frammento della grande pietra, il pianeta che noi chiamiamo terra. Una pietra non è mai solo una pietra. ” ci raccontano i CTRLZAK.

Fa parte della trasformazione continua che avviene tutti i giorni sotto nostri occhi ma che non percepiamo. Perché’ il nostro ciclo di vita, il nostro tempo è diverso da quello geologico ma allo stesso momento usiamo i sui risultati ogni giorno della nostra esistenza in un moltitudine di espressioni. Non c’è niente di più’ effimero (quotidiano) ma anche eterno. E il designer siamo noi stessi, a forma di esseri umani o semplicemente come insieme nel sistema naturale di questo pianeta.

JCP collezioni in cui la pietra è protagonista del design

Non a caso la pietra compare come elemento espressivo in più di un progetto di quelli realizzati in questi anni dai CTRLZAK per JCP UNIVERSE, brand anticonvenzionale ideato dall’architetto Livio Ballabio di Jumbo Group e guidato dalla direzione artistica dei due designer. Il tavolino Antivol è uno di questi.

Si tratta di un tavolino composto da struttura in metallo e top in pietra lavica. Un arredo scultoreo di grande impatto visivo. La pietra, materia primordiale è qui usata nella sua forma originale. Il piano  del tavolino infatti è una vera pietra, semplicemente sezionata e postai in equilibrio sulla struttura. Per questo ogni  creazione si differenzia in quanto pezzo unico per natura.

Stessa logica che contraddistingue Kriptal, lampada da tavolo a led in pietra lavica e metallo, le cui forme prendono ispirazione da uno strumento scientifico del passato.‎

Caratterizzata da un corpo in vetro soffiato, che rappresenta  la parte luminosa, la lampada a Led si attiva in relazione al supporto di base realizzato in pietra e si accende tramite un sensore touch.‎

Ultimo arrivato in catalogo JCP è Agment, un centrotavola con struttura in metallo bronzato con trattamento ai sali di manganese.‎

Sulla base, poggiano elementi in pietra a scelta tra ossidiana, labradorite grezza, ametista grezza e lapislazzuli. Dietro al progetto un concept che ne spiega la composizione. 

Sono interpretati come frammento di pianeti lontani segmentati in due parti. Due entità separata che intersecano un piano archetipico che trasmette un senso di appartenenza cosmica attraverso la trasformazione.

Ancora una volta il pezzo unico di minerale è tagliato a metà ed equilibrato su un piano di ferro orizzontale, espresso in due diverse dimensioni. Uno da posizionare a terra e l’altro su una superficie rialzata. Sculture funzionali, uniche nella loro essenza.

I CTRLZAK riflessioni e progetti

La riflessione dei CTRLZAK sulla natura è sempre fatta con uno sguardo critico ma propositivo, tratto distintivo dei loro progetti. Riflessioni da cui nascono progetti come l’esposizione Another Nature di JCP.

Riflessioni che partono da considerare che tutto ciò che creiamo è in definitiva basato su ciò che la natura ci offre. Di conseguenza, qualsiasi tipo di creazione è in gran parte fondata su ciò che percepiamo intorno a noi. Ci si è chiesti allora cosa succederebbe se questo mondo fosse diverso da quello a cui siamo abituati?

Da questo tipo di analisi nasce l’esposizione Another Nature che il brand ha presentato nel 2020 che proponeva attraverso i suoi artefatti, che vanno oltre l’essere semplicemente oggetti funzionali, di divenire pezzi simbolici di una realtà alternativa. 

CTRLZAK è uno studio ibrido che integra diverse discipline e culture. Fondato da artisti e designer Katia Meneghini e Thanos Zakopoulos.

I loro progetti nascono sempre da riflessioni attente al mondo che ci circonda mai banali. Ogni progetto è una storia da raccontare, con una moltitudine di forme e finali. Ognuno sperimenta diversi metodi di narrazione dove simbolismo e ironia vanno oltre l’estetica e la funzionalità per fare in modo che le persone contemplino le proprie azioni e il mondo in cui viviamo.

Da sempre impegnati su vari fronti, dal design all’installazione artistica come dimostrano i loro recenti lavori. Fossiled Waterness ad esempio è l’installazione realizzata per la mostra Après la Sécheresse. Un’opera che invita a riflettere sulla qualità dell’acqua potabile e sul suo rapporto con l’inquinamento da combustibili fossili.

L’installazione consiste in un grande tavolo di vetro pieno di bicchieri di cristallo “dall’aspetto lussuoso”, ciascuno pieno per metà d’acqua e contenente un pezzo di carbone. In mostra a  Gran Hornu, in Belgio, fino al 25 luglio 2021.

 Allo stesso tempo sviluppano nuovi progetti di design. Recente la nuova collezione di tappeti per Yo2 che ancora una volta tratta questioni naturali in diverse scale. I nuovi tappeti design “Domestic Nature” mirano ad esempio far riflettere le persone su ciò che si trova veramente sotto i loro piedi.

E poi c’è  la nuova evoluzione di uno delle collezione più rappresentative dello studio: Hybryd di Seletti. A cui ora si aggiunge  la collezione Hybrid World. Il progetto Hybrid riflette sul modo in cui diverse culture storiche possono contribuire allo sviluppo di un significativo futuro comune. Partendo dalla collezione per la tavola che offriva l’opportunità di riflettere sulle tecniche tradizionali di produzione di porcellana europea e cinese e su secoli di contaminazioni, ora il progetto si è ampliato fino ad includere più paradigmi e culture.

La nuova estensione della collezione esamina la triste esperienza di colonizzazione europea nel mondo, illustrando differenze ed affinità tra le antiche culture occupate e quelle europee. Il messaggio, però, è l’esatto opposto di ciò che si intende per “colonialismo”: ciascuna cultura, infatti, assume la stessa importanza.

Se la colonizzazione era basata sul predominio di una cultura su altre, Hybrid World vuole celebrare l’unicità di ogni cultura, rivelandone anche, la forza della loro connessione. La collezione Hybrid World trascende, così, ogni confine geografico o politico e, enfatizzando l’importanza della diversità d’espressione, promuove la creazione di un futuro ibrido più consapevole, basato sulla conoscenza del passato e sul reciproco riconoscimento culturale.

Lo studio crea opere d’arte, oggetti e spazi ma soprattutto punti di riflessione dove la forma segue il significato. I progetti di CTRLZAK e la vasta ricerca su tradizione e contesto culturale creano un nuovo futuro ibrido imparando continuamente dal passato.

Alle loro opere affiancano anche le esperienze di art direction a cui di recente i CTRLZAK sono hanno aggiunto Brera Eyewear. Un nuovo marchio che unisce la cultura del ‘design’ con il mondo dell’occhialeria. Brand che aspira a diventare un contenitore di ricerca in cui i pensieri e le idee di designer, artisti e architetti sono il filtro attraverso il quale guardare il mondo.

In copertina: Ctrlzak Portrait by Cartacarbone