È stato recentemente inaugurato all’interno di uno storico edificio situato nei pressi della stazione centrale di Palermo il “Gran Caffè Torino” un locale commerciale posto in angolo tra la nota via Roma e via Torino, da cui appunto prende il nome.
L’edificio fu costruito durante gli interventi del taglio della Via Roma e precisamente nel così detto “secondo tronco” effettuato a partire dal 1920. Il fabbricato che ospita l’immobile fu uno dei primi ad essere edificato in questo tratto subito dopo le demolizioni per l’apertura della “strada nuova” e precisamente nel 1923.
Fin da subito i piani terra, furono adibiti a botteghe di abbigliamento, sfruttando la favorevole posizione di vicinanza con la stazione Centrale, che facilitava l’approccio con turisti e commercianti prevenienti da tutta l’isola. (fonte arch. Mauro Pantina). Nel corso del tempo l’immobile è stato poi la sede di diversi istituti bancari.
Le quattro parole chiave che definiscono il progetto sono: Verticale, Evocativo, Emblematico e Raffinato.
Perchè gli architetti potessero sviluppare il concept del progetto è stato fondamentale conoscere il contesto in cui si inseriva l’intervento .
Partendo dall’analisi del luogo, che vedeva sia l’immobile che il quartiere tra i protagonisti dei più bei salotti degli inizi del ‘900, e dalle richieste della committenza, che voleva restituire al quartiere un “Gran Caffè” come luogo di ritrovo capace di rievocare lo stile romantico di inizio secolo, è stato concepito un linguaggio che richiamasse le forme morbide del Liberty enfatizzando la verticalità al fine di esaltare l’importante altezza che caratterizza gli ambienti.
La scelta dei materiali, delle forme e dei colori risultano quindi scaturire dalla esplicita volontà di ricreare un elegante salotto cittadino, dove residenti e turisti, potessero gustare la qualità dei prodotti trovandosi in una location suggestiva ed originale degna del proprio nome. L’utilizzo della lamiera microforata in verde pastello che attraversa tutti gli ambienti, sembra ricreare dei parapetti al di sopra del bancone, diventando
sicuramente il fil rouge del progetto.
La stessa lamiera viene applicata nella variante rosa antico sulla parete di fondo della sala da thè, enfatizzando il logo posizionato al di sopra e fungendo da elemento di testata.
Il bancone centrale, con il suo sviluppo di circa 10 ml, viene concepito come un blocco monolite in pietra bianca ed attraversa tutti gli ambienti ad esclusione della sala da thè; il mobile retro banco è invece realizzato in legno essenza noce, per creare l’adeguato contrasto con la pacatezza dei colori degli altri elementi di progetto.
Per i progettisti, la difficolta inziale è stata quella di convincere la committenza a ripristinare l’altezza originale dei vani, che prima dei lavori risultava essere compressa dall’utilizzo di controsoffitti tecnici; è stata una decisione coraggiosa da parte loro in quanto questi grandi spazi hanno necessariamente bisogno di grandi apporti di ricambi d’aria, ma allo stesso tempo si sono resi conto che la particolarità del loro locale è legata anche all’imponente altezza, valorizzata dal ritrovamento delle decorazioni originali dal primo ambiente.
Si voleva riproporre il concetto di Gran Caffè in chiave contemporanea, e per questo il progetto ha generato l’utilizzo di forme curve nelle diverse declinazioni. È stato difficile trovare il giusto equilibrio tra forme e colori senza che le stesse risultassero eccessive.
L’intervento progettuale si sviluppa in quatto ambienti principali, oltre le grandi superfici tecniche per un totale di 190 mq, definiti chiaramente dalla struttura portante, che risulta essere singolare nella sua specie. Si tratta infatti di una delle prime architetture realizzata con struttura in setti portanti di mattoni e solaio nervato in cemento. La particolarità sta infatti nell’importante altezza degli ambienti, che è stata volutamente enfatizzata con l’utilizzo di geometrie a sviluppo verticale. Le grandi dimensioni vengono percepite anche dell’esterno, essendoci grandi vetrate in tutti gli ambienti.
Accedendo da via Roma ci si trova davanti il bancone bar che si presenta come un blocco monolitico bianco collocato tra i due ambienti d’ingresso; il primo ambiente, in particolare, risulta avere il soffitto diverso
dagli altri in quanto sono state volutamente mantenute ed evidenziate le decorazioni originali (le uniche conservate), risalenti probabilmente al periodo costruzione, che si sposano perfettamente con le scelte stilistiche e cromatiche adoperate per l’intero intervento. La zona ingresso risulta essere strategica per la propria posizione ad angolo che permette infatti di percepire l’intero spazio da un solo punto di vista. Procedendo dalla zona cassa si arriva all’ambiente dedicato alla pasticceria; lo stesso oltre ad essere caratterizzato di un’importate bancone es positivo, ha alle spalle un laboratorio totalmente a vista. Da qui si arriva all’ultimo grande ambiente adibito a sala da thè e caratterizzato da una composizione geometrica di elementi in lamiera microforata che incorniciano una piccola
esposizione ed il sistema di illuminazione.
La parete di fondo viene enfatizzata da una prospettiva dove le due grandi vetrate si contrappongono alle geometrie morbide degli elementi metallici, e termina con la grande parete di fondo dove il logo, concepito anch’esso con le forme morbide presenti nell’intero intervento, sovrasta i grandi pannelli curvi in rosa antico. Tutti gli ambienti sono stati pensati con una presenza importante di piante di diversa specie, contrapponendosi cromaticamente a tutti gli elementi che si pongono come sfondo alle stesse, e restituendo allo stesso tempo la sensazione di trovarsi in un Gran Caffè della Belle Époque, rivisitato in chiave contemporanea.
Foto credit Benedetto Tarantino