Il Padiglione dell’Arabia Saudita alla 17. Mostra Internazionale di Architettura -La Biennale di Venezia (inaugurato ufficialmente il 22 maggio scorso) è presente la seconda volta alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con l’esposizione Accommodations.
Gli architetti scelti per rappresentare l’Arabia Saudita sono Hussam Dakkak, Basmah Kaki e Hessa AlBader. Con attività che spaziano da Jeddah a Londra e Kuwait City, il trio rappresenta una nuova generazione creativa che sta crescendo sull’onda della trasformazione culturale del Paese. Hanno lavorato a fianco dei curatori con sede a New York, Uzma Z. Rizvi e Murtaza Vali.
Riflettendo sul tema di quest’anno di “How Will We Live Together?”, visto attraverso la lente della quarantena (sia attuale sia storica), il Padiglione Nazionale Saudita si presenta come una mostra sperimentale che affonda le radici nella ricerca di archivio. Strutturata e ideata per invitare a momenti di esplorazione, retrospezione e analisi e concepita come una molteplicità di spazi all’interno di un unico spazio, la mostra si sviluppa in tre parti che invitano i visitatori a esplorare i mondi della quarantena e con essi l’intreccio relazionale tra inclusione ed esclusione. La mostra indaga il modo in cui gli involucri spaziali si evolvono in risposta ai contesti esterni, traendo nuovi significati da situazioni inedite e ridefinendo la relazione tra l’individuo, la comunità e l’altro.
“La mostra ripercorre la storia degli spazi chiusi, esaminando il modo in cui l’ambiente edificato e il tessuto urbano si adattano per far fronte a condizioni di emergenza e come il significato e l’uso di tali spazi cambino nel tempo. Il Padiglione Nazionale Saudita ha l’intento di stimolare una maggiore conoscenza delle tensioni tra le azioni di separazione, insite nella quarantena, e quelle di adattamento, necessarie per continuare a vivere” spiegano così i curatori Uzma Z. Rizvi e Murtaza Vali.
Ospitata ancora una volta all’interno dell’Arsenale di Venezia, la mostra è accompagnata da un sito web dedicato.
All’inaugurazione il ministro della Cultura, Sua Altezza il Principe Badr bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan Al Saud, ha dichiarato: “La mostra ci invita a riflettere su come l’architettura e l’ambiente urbano rispondono alle nostre esigenze, che sono cambiate soprattutto nell’ultimo anno. Se da un lato ci stiamo ancora riprendendo dalla pandemia, dall’altro siamo convinti che la cultura creerà nuovi modi per connettere le persone, costruire ponti tra le nazioni e rendere il nostro mondo un posto migliore. E la Biennale di Venezia sta facendo proprio questo.“
Gli ha fatto eco la Dottoressa Sumayah Al-Solaiman, CEO dell’Architecture and Design Authority dell’Arabia Saudita, che ha affermato: “ Il padiglione nazionale saudita è un’estensione della visione culturale del Regno. Qui viene mostrato il meglio dell’emergente comunità architettonica dell’Arabia Saudita creando un luogo di incontro per lo scambio di idee e per instaurare un dialogo tra menti creative”.