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Post-covid: come potrebbero essere gli uffici del futuro

Dopo il primo lockdown, le restrizioni date dai colori delle regioni e la paura di un nemico che tutt’ora è intorno a noi, stiamo piano piano tornando in ufficio, cercando di capire se il nuovo modo di lavorare adottato per la pandemia andrà a modificare il nostro operato futuro oppure se torneremo alla situazione precedente al Corona virus.

La prima cosa che dobbiamo assolutamente chiarire è che non dobbiamo parlare di Smart Working come il lavoro del futuro perché lavorare in mobilità era una prerogativa di milioni di persone nel mondo anche prima della pandemia.

Ci sono realtà come Twitter, Google e Facebook che si sono adattate fin da subito al lavoro in remoto durante il primo lockdown. Perché avevano già messo in atto modifiche agli strumenti tecnici e culturali per questo cambiamento, senza la volontà di voler tornare indietro ed offrendo a chi ne farà richiesta, la possibilità di poter continuare a lavorare da remoto.

A fronte di queste prerogative la domanda che dobbiamo porci è: Qual è il destino dell’ufficio nell’era post-pandemia?

Anche se la forza dell’ambiente di lavoro resta comunque alta essendo luogo di collaborazione ed interazione sociale, l’ufficio diventerà un luogo dove ci recheremo perché abbiamo bisogno di andarci e non perché dobbiamo. La riorganizzazione delle modalità e degli spazi di lavoro dovrà essere studiata su misura in base alle esigenze specifiche di ogni azienda, progettando il modello più consono alle caratteristiche specifiche di business, forza lavoro e cultura aziendale. Probabilmente assisteremo ad un “restyling” del concetto di Open Space dato che in ufficio ci saranno meno persone perché molte aziende permetteranno ai dipendenti di lavorare da casa, andando ad incidere positivamente anche sui costi fissi. Gli spazi subiranno una mutazione completa, spariranno le postazioni assegnate e le aree per lavorare saranno più ampie in modo da poter mantenere il distanziamento sociale. Le affollate aree break dove le persone si riunivano per chiacchierare saranno solo dei punti di passaggio e non di stazionamento. Divani, chat sofas, pareti divisorie mobili e POD avranno un ruolo dominante all’interno dei nuovi layout andando ad occupare gli spazi lasciati liberi dalle scrivanie tradizionali, sostituite da tavoli con postazioni libere e prenotatili da remoto.

Woods Bagot, studio globale di consulenza e di architettura, ha sviluppato un progetto per proporre quattro possibili nuovi scenari per l’ufficio post Covid chiamato Working from Home, Working from Work. Queste proposte su basano sullo scopo reale del luogo di lavoro che è quello di porsi come luogo per sviluppare collaborazioni e creatività, affermando che passata la pandemia, avremo bisogno di spazi capaci di poter fornire esperienze relazionali più profonde per il lavoro di gruppo.

I quattro modelli di ufficio

fonte: https://www.woodsbagot.com/

Culture Club 

L’ufficio come punto di collaborazione , ingrediente vitale per creatività nella risoluzione di problematiche complesse

Nonostante la tecnologia stia facendo passi da gigante e per tutto l’impegno che possiamo metterci, la creatività soffre chiusa in un ambiente virtuale che continuerà ad evolversi, ma allo stesso tempo vedremo l’ufficio mutarsi in uno spazio conviviale simile ad un club, un luogo di interazione massima.

In questo modello la postazione lavoro si trasforma in una vasta gamma di setting per la collaborazione, lasciandoci svolgere il lavoro di concentrazione all’interno delle nostre abitazioni. Le persone si recheranno in ufficio solo quando è necessario per poter collaborare fisicamente coi colleghi con entusiasmo ed energia in un luogo di lavoro senza scrivanie.

fonte: https://www.woodsbagot.com/

In and Out

L’ufficio come luogo dove le persone si alternano per lavorare fra casa e ufficio

Quando si parla di Lavoro Agile, evidenziamo la libertà per le persone di decidere come, quando e dove lavorare, includendo orari di lavoro flessibili, spazi condivisi e lavoro a distanza. Per le aziende questo asset offre vantaggi nell’ottimizzazione degli spazi.

I lavoratori ed i loro flussi saranno gestiti nei giorni e orari di lavoro settimanali attraverso una combinazione complementare di lavoro da casa e lavoro in uffici, offrendo postazioni non assegnate. Luoghi per la concentrazione e spazi più ampi a fronte di un minor afflusso di persone.

fonte: https://www.woodsbagot.com/

Community Nodes

Le persone lavorano in uffici distaccati dalla sede centrale situati più vicini alle loro case

Questa tipologia di modello si basa su uffici satellitari più piccoli, basati sulla comunità. Gli uffici saranno più vicini alle case delle persone, con un impatto significativo sulle sfide temporali dei vecchi modelli e supportando le persone a “vivere e lavorare a livello locale”. Grazie a questa “dislocazione” la sede centrale diventa più piccola e funzionerà da Culture Club (modello 1) e riunirà le persone secondo diverse necessità.

fonte: https://www.woodsbagot.com/

Collectives

Spazi creati per consentire alle persone di lavorare insieme in piccoli cluster

Modello costoso ed ancora imperfetto a causa della grande quantità di spazio condiviso dove le persone vanno contemporaneamente. Ma, al tempo stesso, riduce la sensazione di trovarsi in un luogo di lavoro su larga scala, con grandi gruppi di persone per un lungo periodo di tempo.

Covid-19 significa la fine degli uffici Open Space? Assolutamente no. Questo ufficio del futuro mantiene il layout di un Open Space ma riduce i grandi gruppi di persone a comunità di team più piccole.

Sebbene il confine sia flessibile, l’intendo è quello di ridurre le dimensioni di un grande luogo di lavoro, avvicinando le persone che devono lavorare fra loro e limitando la loro esposizione.

Il modello si basa su un aumento dei regimi di pulizia e igiene e sulla disciplina del lavoratore.