Casa Totem, un appartamento di appena 65 mq, nascosto nel cuore di uno dei quartieri più frequentati della città, al primo piano di una palazzina d’epoca, è l’ultimo lavoro di STUDIOTAMAT composto da Tommaso Amato, Matteo Soddu e Valentina Paiola.
Uno spazio interamente ridisegnato per accogliere viaggiatori che si lascino affascinare dal volto più contemporaneo di Roma, può ospitare fino a quattro persone e si sviluppa in un ingresso, due camere da letto, un angolo cottura e una zona living con arredi flessibili, pensati per dare spazio a diverse attività (i prezzi partono da 250€ a notte).
L’appartamento, originariamente rivestito da una carta da parati anni Settanta, è stato letteralmente spogliato, mettendo a nudo una stratificazione di tinte e smalti originari dell’epoca. Questi sono stati il punto di partenza per gli architetti, che hanno optato per scelte cromatiche in linea con gli intonaci preesistenti, mantenendo le imperfezioni del tempo.
“La sfida era realizzare un intervento contemporaneo di design in continuità con il passato, calibrare peculiarità storiche dell’appartamento ed elementi di architettura contemporanea, in un gioco di contrasti che ha permesso di realizzare ambientazioni eterogenee e di carattere”
— spiega Matteo Soddu, co-fondatore di STUDIOTAMAT.
La parete lasciata grezza con il colore graffiato preesistente e il soffitto a voltine in mattoni, caratterizzano l’ingresso, dove uno specchio circolare con supporto in lamiera sagomata di colore bordeaux che incorpora la mini globo di Flos e applique lineari sospese nel vuoto, sono gli unici arredi.
A fare da perno per la riorganizzazione degli spazi al centro dell’appartamento, dettando un ordine completamente nuovo, è il “totem”, un volume polifunzionale e scultoreo che si eleva da terra fino al soffitto, una sorta di quinta scenografica che cela sul retro una delle camere da letto e un passaggio che conduce ai servizi, illuminato da una vetrata a tutta altezza e arredato con un piccolo cucinino sul fondo realizzato su misura.
Scavato e articolato in maniera apparentemente casuale, il volume del totem oltre a schermare il living dalla camera da letto, racchiude internamente funzioni su tutti i lati, come armadiature, luci, frigorifero, cantinetta vini, libreria. Su di esso è incastonato un imponente piano orizzontale in legno laccato nero, che aggetta verso le pareti della sala, pensato come seduta per il tavolo da pranzo o come chaise-longue.
L’uso disinvolto del colore è la cifra stilistica di tutto il pied-à-terre, che alterna tonalità calde e fredde per valorizzare le aggiunte senza prevalere sulle cromie originali.
La seconda camera da letto, in posizione più defilata e indipendente, a primo impatto può sembrare avulsa dal resto della casa per le scelte stilistiche audaci. Si presenta, infatti, come un gioco di pareti nettamente colorate, tessuti finemente decorati e materiali geometricamente elaborati, una scelta non casuale da parte degli architetti, che mirano a solleticare la curiosità degli ospiti e li invitano a scoprire ogni ambiente della casa. Il bagno in camera perfettamente integrato, è separato dal resto tramite una parete in mattoni forati in cotto di Mutina della linea Celosia firmata da Patricia Urquiola, che scherma parzialmente la doccia e il lavandino sotto la finestra che dà sulla chiostrina interna.
Rispettando la vocazione del quartiere, da sempre ricco di botteghe e artigiani che ne hanno segnato la storia, tutto il progetto è disegnato su misura, dagli arredi all’illuminazione, con l’obiettivo di renderlo unico e di valorizzare mestieri ormai dimenticati.
Il nuovo indirizzo capitolino firmato STUDIOTAMAT è un luogo dedicato all’accoglienza dove sentirsi a casa e allo stesso tempo percepire l’esperienza del viaggio. Un appartamento che mostra una città creativa, vibrante, lontana dai clichés, ma con uno sguardo sempre attento al passato.
Proto credit ©Serena Eller Vainicher