Apre il 4 settembre la mostra Take Your Seat – Prendi posizione che l’ADI Design Museum – Compasso d’Oro presenta a questa coraggiosa edizione del Salone del Mobile.
Non c’è oggetto capace di sintetizzare il valore del design più di quanto lo faccia la sedia.
Non c’è oggetto più iconico per il design.
Assumendo questo oggetto, al tempo stesso ricchissimo ed elementare, come “caso”, sarà possibile seguire in un unico percorso narrativo che va del 1954 fino ad oggi, come il design abbia veicolato linguaggi e contenuti attraverso i grandi cambiamenti della società e come sia stato in grado di reagire ai nuovi paradigmi culturali ogni volta con nuove invenzioni e nuovi valori. Con trenta sedie insignite del Premio Compasso d’Oro e più di cento Menzioni d’onore, il percorso espositivo mette in mostra una delle infine storie che, all’occorrenza, possono essere dispiegate sollecitando l’archivio ADI: un patrimonio inesauribile di mondi che si nascondono dietro l’estrema sintesi degli oggetti.
Con un dispositivo allestitivo semplice ma di grande impatto, la mostra sarà in grado di generare stupore ed emozione per un pubblico allargato e, a un secondo livello di lettura, di veicolare contenuti e informazioni dall’alto valore scientifico. Una installazione di contenuti audiovisivi accoglie il visitatore di un unico ambiente immersivo, da esplorare come un paesaggio, seguendo la curiosità più che un percorso rigido prestabilito, e soffermandosi di volta in volta, sugli esemplari delle sedute, corredati da un apparato informativo autonomo e consultabile anche separatamente (guida in formato leaflet e catalogo della mostra, Electa) o sui materiali di approfondimento che contestualizzano gli oggetti nelle quattro sezioni tematiche.
Un’illuminazione teatrale anima il “paesaggio degli oggetti” mentre i video accompagnano il visitatore in un viaggio per immagini, ulteriormente commentato da una serie di frammenti letterari e da un soundscape composto per l’occasione da Tempo Reale, il centro di ricerca musicale fondato da Luciano Berio, che potrà essere ascoltato presso ADI Design Museum. Sullo sfondo dei cambiamenti socio economi e culturali, la sedia racconta i linguaggi, e al contempo, di volta in volta, i modi che l’essere umano ha trovato per isolarsi per stare insieme per trovare concentrazione e personalità individuale oppure aggregazione e occasioni di condivisione. Ed è proprio al rapporto tra isolamento e convivialità che è dedicata la riflessione più profonda della mostra: una riflessione rivolta alla storia del design, ma anche e soprattutto alle sfide più stringenti del nostro presente e del nostro futuro.
4+ 1 sezioni tematiche
Distribuita nei quattro padiglioni della Fiera allestiti per Supersalone, la mostra è divisa in altrettante sezioni tematiche, con l’aggiunta di una sezione “extra” all’interno dell’ADI Design Museum, inizio – o conclusione – ideale del percorso: 1. Take your seat / Prendi posizione, 2. Work Learn Produce / Lavorare Imparare Produrre, 3. Cook Set Share / Cucinare Apparecchiare Condividere, 4. Going Out: Going Public / Uscire: nello spazio pubblico, 5. The Fifth Quarter / Il quinto quarto. Ogni sezione può essere intesa come una mostra idealmente autonoma, ma anche come parte di un unico discorso che, con continui rimandi, dispiega questa collezione unica al mondo per qualità e coerenza storico-scientifica attraverso quattro (più uno) approfondimenti tematici, incentrati, ognuno, su un particolare modo di utilizzare la sedia. Cosa produce l’azione di sedersi? Che pensieri, meccanismi e relazioni inneschiamo da seduti? Come ci rapportiamo agli atri individui e allo spazio? Come, da oggetto strettamente individuale, la sedia, messa a sistema con altri esemplari, è in grado di generare scambio e condivisione? Raccolte sullo sfondo di una serie di comportamenti, anziché classificate per elementi tipologici e compositivi, gli oggetti esposti si animano di una nuova vita, caratterizzata da una forte presa sulla realtà e sull’attualità, indipendentemente dalla loro data di nascita. Gli approfondimenti tematici sono affidati ad altrettanti progettisti che hanno sviluppato ricerche sui temi specifici, rispettivamente Davide Rapp, Fosbury Architecture + (ab)Normal, Anna Puigjaner/MAIO e Matilde Cassani.
L’ultima sezione “extra”, raccoglie un ristretto numero di sedute che hanno attraversato questa lunga e ricchissima storia senza tuttavia entrare ufficialmente a farne parte: sedute che non sono state premiate né segnalate dalle diverse edizioni del Compasso d’Oro, ma che tuttavia rappresentano oggetti fondamentali per il nostro racconto, proprio in quanto escluse. Oggetti “antagonisti” – sedute metaforiche, antimoderne, simboliche, radicali -, ospitati all’interno dell’ADI Design Museum, raccontano come la storia del Premio si sia sempre intrecciata con le storie parallele della cultura e della società e che istituzione e avanguardia, conservazione e trasgressione, si nutrono continuamente a vicenda costruendo una storia che cambia insieme con noi.