Arredativo Design Magazine

VIALE GIULINI AFFORDABLE HOUSING

Con il progetto Viale Giulini Affordable Housing, lo studio romano Alvisi Kirimoto ripensa la periferia di Barletta (Puglia) attraverso un intervento di edilizia residenziale convenzionata. L’edificio, situato a sud-ovest della città, nella nuova Zona 167, si pone l’obiettivo di accordare la macroscala urbana con la dimensione domestica, all’interno di un più ampio sistema di progetti di rivitalizzazione del quartiere, tra cui il Parco dell’Umanità — Asse Pedonale Attrezzato di ABDR.

Per questo progetto, lo studio ha dato vita “a un’architettura compatta e con i piedi per terra”, come la descrivono gli architetti . Dal profilo sobrio e rigoroso, l’edificio si rapporta alla città in modo scultoreo, in netto contrasto con il contesto variegato e assordante in cui si inserisce, carente di spazi verdi e segnato da inutili soluzioni decorative, tipologie abitative e urbane prive di innovazione, e poche aree verdi.

Il complesso, che dispone di 50 unità con i relativi parcheggi sotterranei e di un piano terra dedicato alle attività commerciali, si presenta, infatti, come un monolite a forma di C, che si sviluppa per un’altezza di 6 piani e una superficie totale di oltre 5.000 mq. La regolarità dei prospetti rappresenta il carattere principale dell’edificio: la cortina uniforme in mattoni di colore grigio scuro, diventa una sorta di partitura neutra dove, a scandire il ritmo, sono gli elementi in lamiera metallica bianca di aggetti e bucature.

“ Il progetto, pensato come il ‘punto zero’ di una riqualificazione generale di questo pezzo di città, rompe con le forme tipiche dell’edilizia convenzionata ”. Ci interessava lavorare sulla tipologia e sulla qualità degli spazi, non solo sul disegno. Per bilanciare la gravità del volume, il cui profilo arrivando a terra si piega per ampliare lo spazio pubblico, abbiamo immaginato una serie di logge leggere e permeabili appese alla facciata, attribuendo ‘democraticamente’ a tutti uno spazio in più . Le logge, infatti, da un lato si proiettano verso l’esterno, quale estensione naturale degli appartamenti, dall’altro, con le loro superfici bianche e perforate, riflettono la luce naturale all’interno dell’ambiente domestico. Inoltre, aggiungono dai 10 ai 15 mq in più agli appartamenti, arricchendo la qualità spaziale dei tagli tipologici più modesti e limitati”.– spiega Massimo Alvisi, co-founder dello studio.

I balconi sono sporgenti su Viale Giulini per trarre massimo beneficio dalla luce naturale, e scavati nel volume negli altri prospetti per limitare il fenomeno dell’irraggiamento. Protetti in alto dalla pioggia e lateralmente da schermature in lamiera perforata per aumentare il livello di privacy, ospitano ai lati le infrastrutture tecnologiche e gli stenditoi. La loro conformazione permette la massima personalizzazione interna, senza mai alterare l’estetica generale delle facciate.

“Il progetto è fortemente innovativo dal punto di vista tecnologico. Le soluzioni adottate rendono sia le logge interne che esterne, prefabbricate e riproducibili facilmente in serie, senza però rinunciare alla ricchezza del dettaglio e alla durabilità. Questa strategia, condivisa con l’impresa, ha permesso di fare edilizia convenzionata di qualità e di restituire una casa unica, sicura e durevole, a un budget estremamente limitato per il mercato attuale”.– prosegue Massimo Alvisi.

Di giorno, quando la luce artificiale cede il passo a quella naturale, il costruito perde peso, i volumi delle logge e dei balconi diventano lievi, coniugando con la massima semplicità il materiale e l’astratto, leggerezza e gravità. Anche l’attacco a terra dell’edificio trasmette solidità e dinamismo al tempo stesso : se il rivestimento parte direttamente da terra, radicando l’edificio al suolo, il piano vetrato commerciale termina sul fronte strada e sui lati corti con un taglio diagonale verticale netto, che slancia il volume. La stessa inclinazione è ripresa in orizzontale in tutti i piani nel raccordo tra i lati minori e il fronte principale, risolto con una svasatura, così come il parapetto in copertura, che nasconde i pannelli solari termici.

Funzionalmente, l’edificio si presenta diviso in 3 blocchi, ciascuno dei quali dotato di un proprio vano scala e ascensore. Il corpo scala centrale è completamente vetrato verso la corte, mentre quelli laterali sono illuminati naturalmente da un lucernario, attraverso il quale la luce filtra in tutti i livelli tramite un ampio vano vuoto, compreso tra le rampe e il vano ascensore.

Tutti gli appartamenti sono organizzati attorno a una corte, che occupa una superficie superiore al 70% del lotto. Questa è pensata come un piccolo parco, dove gli abitanti possono lasciarsi alle spalle il caos cittadino, con alberi e piante caducifoglie, per avere ombra in estate e luce naturale in inverno.

Linee rigorose, forme essenziali, colori equilibrati: a vincere è un design semplice e raffinato , in opposizione con l’eccentricità delle costruzioni circostanti, che restituisce dignità all’edilizia convenzionata di periferia. Un progetto che, con lo stesso garbo con cui si erge, riporta al centro del dibattito architettonico il tema degli alloggi di qualità a prezzi accessibili.

Alvisi Kirimoto è da sempre impegnato sul tema della rigenerazione urbana in Italia e all’estero — dall’impegno al fianco di Renzo Piano per il gruppo di lavoro G124, al cantiere aperto di un asilo nido, centro civico, biblioteca e parco a Grotta Perfetta nella periferia sud di Roma, fino all’attivazione di laboratori sperimentali nei grandi centri commerciali ai margini delle città di Nanchino e Shanghai in Cina.

Alvisi Kirimoto è uno studio internazionale che si occupa di architettura, urbanistica e design.

Fondato da Massimo Alvisi e Junko Kirimoto nel 2002, si distingue per l’approccio sartoriale alla progettazione, l’uso “sensibile” della tecnologia e il controllo dello spazio a partire dalla manipolazione di “fogli di carta” – The Hands Work. Il dialogo con la natura, la rigenerazione urbana e l’attenzione ai temi sociali rendono i loro progetti unici nel panorama dell’architettura internazionale.

Fondendo la sensibilità italiana a quella giapponese, lo studio ha realizzato numerosi progetti in Italia e all’estero. Tra i tanti: lo stabilimento industriale Medlac Pharma a Hanoi, Vietnam (2011); il Complesso di piccole e medie industrie Incà a Barletta (2010), la nuova sede direzionale di Molino Casillo (2012) e il restauro del Teatro Comunale di Corato (2012) in Puglia; la ristrutturazione dell’Alexandrinsky Theatre a San Pietroburgo (2013); la Cantina Podernuovo a Palazzone, Toscana (2013); gli uffici direzionali per un cliente privato, al 32° piano di un grattacielo nel cuore di Chicago (2018); il restauro e ampliamento di Villa K, un casale storico nelle Langhe, Piemonte (2018); l’Aula Magna della LUISS Guido Carli a Roma (2018); il complesso di abitazioni sociali Viale Giulini Affordable Housing a Barletta, in Puglia (2020); la ristrutturazione di Casa C, un appartamento a Roma (2020).

Inoltre, ha collaborato in qualità di Executive e Local Architect di OMA al progetto della Fondazione Prada a Milano (2015).

Alvisi Kirimoto ha vinto concorsi e premi internazionali, comel’AIT Award 2012 per il Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ha partecipato alla Mostra Internazionale di Architettura -La Biennale di Venezia nel 2012, nel 2016 e nell’ultima edizione (2018), chiamato dal curatore del Padiglione Italia Mario Cucinella a far parte del Comitato Scientifico a supporto della ricerca e a contribuire al percorso espositivo con la Cantina Podernuovo a Palazzone, Toscana. Realizzato per Giovanni e Paolo Bulgari, il progetto è arrivato in finale per la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana (2015) e si è aggiudicato il premio The Plan International (2015), il Premio Architettura Toscana ed.1 (2017) e il Premio Speciale alla XII edizione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo (2017).

I lavori dello studio sono stati largamente pubblicati su testate nazionali e internazionali.

Lo studio è impegnato in vari progetti di recupero e risanamento urbano in Italia e all’estero, tra cui la riqualificazione del centro storico di Hanoi e le linee guida strategiche per il Piano Urbanistico di Battipaglia.