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ALCANTARA veste The Procession: Through the Gates alla 13a Biennale di Gwangju

Alcantara conferma il suo impegno nel mondo dell’Arte con la partecipazione a The Procession: Through the Gates, la straordinaria parata inaugurale che dà il via alla 13° Biennale di Gwangju (Corea del Sud), intitolata Minds Rising, Spirits Tuning.
Diretta da Defne Ayas e Natasha Ginwala, la 13° Biennale di Gwangju Minds Rising, Spirits Tuning si propone di esaminare l’intero spettro della mente estesa, attraverso un variegato programma artistico e culturale che coinvolge 4 diverse location e 69 artisti. Oltre alla processione che funge da collegamento tra tutte le opere in mostra, tra le iniziative da segnalare una piattaforma di contenuti digitali – Mind Rising, tre pubblicazioni, tra cui l’antologia del femminismo Stonger than Bone e una serie di programmi pubblici – GB Talks|Rising to the Surface: Practicing Solidarity Futures e Augmented Minds and the Incomputable – che vedono confrontarsi artisti, scienziati, studenti e pensatori sistemici.


Minds Rising, Spirits Tuning indaga un ampio scenario di cosmologie, attivando molteplici forme di intelligenza, sistemi di vita planetari e modalità di sopravvivenza comunitaria, in contrapposizione all’orizzonte futuro del cognitivismo capitalista, della violenza algoritmica e dell’imperialismo globale.
Più che una semplice parata, The Procession: Through the Gates è una cerimonia di iniziazione organica che, esplorando i confini tra resilienza e resistenza e invertendo le nozioni di vita e morte, “attiva” letteralmente la Biennale, come una sorta di creazione energetica o attivatore neurale. Il progetto, curato e prodotto da Davide Quadrio, coinvolge una serie di artisti accanto a due attori principali: Angelo Plessas e Sangdon Kim. Traendo ispirazione da un unico medium, Alcantara®, i due artisti hanno esplorato applicazioni inedite del materiale, analizzandolo nelle sue innumerevoli declinazioni e potenzialità, per dare vita ad un progetto site-specific che è il nucleo centrale di The Procession: Through the Gates. L’ insieme composito di opere e live session che costituisce questa sorprendente parata può essere inteso come un modello di lettura dinamico della 13° Biennale ricco di energia creativa. Le performance dal vivo non solo sembrano riempire progressivamente di vita le opere in mostra, ma rappresentano anche un trampolino di lancio per un vero e proprio viaggio esperienziale che collega tutti i partecipanti alla manifestazione e che chiunque può intraprendere, purché sia disposto a lasciarsi sorprendere dalla meraviglia. Ogni tappa proietta il visitatore in una sequenza di dimensioni spazio-temporali diverse e coinvolgenti, tra mondi mutevoli e stupefacenti esperienze estetiche.

L’ispirazione viene dai rituali di Nori – un dinamico insieme di percussioni, danze, teatro, rituali e performance che affonda le proprie radici nelle antiche tradizioni agricole coreane. Un movimento esuberante e gioioso che si ritiene abbia il potere di guarire, migliorare la salute e portare benedizione e pace. Costumi colorati, cappelli cerimoniali, sciarpe e oggetti concorrono nel creare un apparato scenico visivamente sorprendente, che attiva e coinvolge il pubblico. Sullo sfondo anche la potente immagine del corteo funebre dell’imperatrice Myeongseong (XVIII secolo).
All’ingresso della Biennale lo spazio si fa altare, vaso degli spiriti e santuario per accogliere tre installazioni mobili realizzate da Sangdon Kim in Alcantara. Si tratta di tre portantine, elementi cardine di una processione che si snoda lungo tutta la Biennale.
La monaca Jeong Kwan, nota per il programma “Chef Table” di Netflix, al centro del Padiglione 1 attraverso la lettura di un Sutra compie il rito che dà il via alla cerimonia: una danzatrice, eletta a sciamano, guida il corteo indossando un abito tradizionale coreano in Alcantara di Angelo Plessas, decorato con simboli esoterici. Dietro di lei, vestiti dello stesso materiale, i bambini performers di Cecilia Bengolea sfilano insieme ai partecipanti alla parata e tutti gli artisti e performer.


Plessas firma anche l’installazione del padiglione 4, un ambiente alienato, luogo di rituali e azioni arcane. Quando la processione lo raggiunge, l’artista stesso esegue uno speciale rito che, alludendo in modo giocoso ai cerimoniali del cyber sciamanesimo, dove l’intelligenza della rete si intreccia con il corpo e la macchina, trasforma gli elementi della scenografia in costumi e oggetti della rappresentazione, tutti realizzati in Alcantara. Questi ultimi assurgono così a moderni talismani che invitano al riposo, alla collettività, alla purezza e al rinnovamento psichico.
La coreografia di The Procession: Through the Gates è curata da ∞OS (EightOS), il duo formato da Dmitry Paranyushkin (perfomer, artista visivo, video-maker e progettista di sistemi web) e Koo Dess (artista ibrido che lavora contemporaneamente su danza, musica e arte digitale). Proseguendo il lavoro di ricerca su swarm intelligence, dinamiche di interazione e organismo cyborg, ∞OS immagina e dirige una coreografia dove la logica della “macchina” interagisce con un paesaggio sonoro live basato sui movimenti fisici del pubblico.


Il corpo della processione si sposta trasformandosi tra flussi di onde energetiche e interruzioni, mentre gli ambienti sonori, i movimenti e le affinità elettive creano vortici cinetici attraverso le cinque sale della Biennale, toccando progressivamente le performance di altri artisti. Dalle drumming session dell’artista Yin-ju Chen performate dalla sciamana Marina Lin, che evocano stati alterati di coscienza, fino al coro e alle percussioni di Siyabonga Mthembu che rispondono alla tradizione coreana di Nori per concludersi con la cantante Sámi Katarina Barruk. E mentre le realtà virtuali disegnate da Zeitguised sondano soglie e potenzialità di forze spettrali e presenze oscure interne alla mostra, gli stati metabolici della mente e della materia paiono convergere, in un finale che è anche risoluzione.

In questo complesso flusso emozionale le portantine di Sangdon in morbida Alcantara si spostano come oggetti danzanti per posizionarsi all’interno della Biennale, ciascuno in luoghi diversi, diventando così elementi energetici totemici.
Con la partecipazione a The Procession: Through the Gates, evento al cuore della 13° Biennale di Gwangju, Alcantara si conferma interlocutore di primo piano di curatori e artisti e istituzioni culturali di tutto il mondo. Una relazione di reciproco scambio e ispirazione che l’azienda porta avanti dal 2011 e che ha portato all’acquisizione di un patrimonio tangibile di opere e di conoscenza, in linea con i valori del marchio.
“Non potremmo pensare ad un partner migliore nel sostenere il lavoro degli artisti e la produzione di The Procession: Through the Gates. Ringraziamo Alcantara per la precisione e la cura dimostrata durante questo anno impegnativo” commentano le Direttrici Artistiche Defne Ayas e Natasha Ginwala.


Alcantara ancora una volta entra nel processo creativo, dimostrandosi non solo materia duttile per la realizzazione dei progetti più sfidanti, ma anche fonte d’ispirazione degli stessi, in un dialogo continuo con curatore e artisti.
Davide Quadrio, che ha prodotto e diretto questo sfidante progetto, conferma:
“Alcantara dà forma alla visione degli artisti come un vero collaboratore, che crede nella sperimentazione”.