Arredativo Design Magazine

Zanellato / Bortotto: Uten.silo

Pezzi storici ed oggetti cult più o meno noti, fanno parte ogni giorno del nostro quotidiano. Infondo proprio a questo servono gli oggetti, ad essere usati e vissuti dalle persone e più lunga è la loro vita, più grande il loro successo.

La storia di un oggetto si mescola così a quelle delle persone che lo vivono creando un legame sempre interessante da conoscere e raccontare. 

Con il Design delle Cose dei Designer abbiamo raccontato gli oggetti del cuore di coloro che per mestiere disegnano e creano i prodotti di oggi e di domani .

Per Zanellato Bortotto l’oggetto è Uten.Silo il sistema di archiviazione ideato e disegnato da Dorothee Becker alla fine degli anni Sessanta.

Uten,silo illustrazione di Zanellato / Bortotto

“ Quell’oggetto ha un bel pò di storia alle spalle. E’ un regalo di alcuni parenti, che lo tenevano nel magazzino di un loro negozio che vendeva prodotti di Ingo Maurer negli anni ’80 e ’90.”

Uten.silo di Vitra

Uten.Silo venne disegnato nel 1969 è un sistema per archiviazione da usare a parete composto da contenitori di dimensioni diverse utili a contenere ganci e clip in metallo. Nasce come oggetto per organizzare al meglio la vita in ufficio ma anche in cucina bagno o cameretta.

La prima versione originale del prodotto venne editata nel 1969 Uten.Silo I. Nel 1970 venne poi lanciata una versione più piccola Uten.Silo. Da oltre 50 anni Uten.silo è distribuito ancora oggi da Vitra. Realizzato con robusti materiali riciclati e proposto in una vasta gamma di colori. 

“Lo abbiamo ricevuto qualche anno fa, ancora nuovo nella sua scatola originale, e ha preso subito un posto d’onore all’interno dello studio insieme al Boby di Colombo. Sono entrambi oggetti che amiamo e che hanno un fascino legato al passato, con un disegno e delle tonalità che richiamano fortemente gli anni ’70.” ci raccontano i designer. “Inoltre Utensilo si è rivelato assai utile, perché ci permette di organizzare tutti gli strumenti di lavoro in maniera disinvolta, anzi quasi disordinata. Con la sicurezza, però, che se cerchiamo un particolare pennarello o una graffetta colorata, la troveremo senz’altro in una di quelle tasche di plastica arrotondate. E’ così che questo oggetto prende vita e diventa una sorta di cabinet of curiosities contemporaneo. “

Studio Zanellato Bortotto

Zanellato Bortotto, studio fondato nel 2013 da Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto spazia dal design del prodotto alle edizioni limitate per gallerie, dall’art direction per aziende alla progettazione di interni per privati. Collaborano con aziende italiane e internazionali e i loro lavori sono stati esposti in gallerie ed istituzioni quali MAXXI Roma, Triennale Milano e Museo Poldi Pezzoli di Milano, Somerset House e The Aram Gallery a Londra.

Reduci dagli appuntamenti del fuorisalone 2021 hanno presentato alcune nuove. Tra queste Rotin, per Ethimo collezione lounge in teak decapato, composta da divano, poltrona lounge, coffee table e pouf e Baia per De Castelli. Quest’ultimo è un tavolo caratterizzato dalla forma organica, ispirata al paesaggio della laguna veneta La base, formata da due elementi cilindrici in rame, sostiene il grade piano dalla linea sinuosa.

Zanellato Bortotto sono stati anche tra i protagonisti del progetto di Abet Laminati SuperSuperfici – the spirit of Memphis reloaded in mostra all’ADI Design Museum. 

Risultato di workshop collettivo che ha coinvolto otto designer a rileggere la radicalità di Memphis in chiave contemporanea: non progettando arredi o oggetti alla maniera di Memphis, cercando di generare nuovo design, ma mutuando dal movimento la stessa matrice rivoluzionaria. Così è nato Brayda dal nome originario di Bra, la città dove ha sede Abet – è la consolle e mobile contenitore progettata da Zanellato Bortotto, per riaffermare il primato della natura, evocando i pendii dolci di queste terre piemontesi con un senso di armonia. Un’idea ancora più forte nella resa, se si pensa che questo arredo racconta un territorio e i suoi colori partendo dal materiale più classico e neutro tra quelli disponibili nella gamma di Abet, il laminato. Un materiale che in questo caso lo studio esplora aggiungendo morbidezza e sinuosità, le stesse delle forme naturali a cui attinge e che celebra, e mettendone in risalto la bordatura come elemento di decoro che ne racconta le virtù e la storia. 

Non ultima la nuova collezione di lampade Lanterne che rinnova la collaborazione del duo di designer con Louis Vuitton Objets Nomades. Prodotto che celebra l’abilità artigianale con un’originale gabbia a nido d’ape realizzata intrecciando pelle colorata, legno e parti metalliche.

In copertina: photo credit @Mattia Balzamini