Il bicchiere, tra gli oggetti del nostro quotidiano,
riveste un ruolo di manifesta e scontata importanza.
A partire da una funzione che deve
rimanere valida e agevole, il far bere, il bicchiere
ha trovato lungo la sua evoluzione
interesse e interventi che lo hanno elevato
a oggetto di stimolo progettuale,
creativo e produttivo,
pur sempre ben ancorato
alla sua ʻsempliceʼ natura.”
— Elisa Testori
Il bicchiere al centro di una mostra, come tema progettuale e oggetto del quotidiano.
È racchiuso in questo breve quanto esaustivo concetto l’introduzione a “Forme del bere”, il progetto espositivo curato da Elisa Testori che inaugurerà il 23 aprile 2022 alle ore 18 nelle sale di InGalleria, l’Art Gallery di Punta Conterie votata alla narrazione e divulgazione del mondo del vetro attraverso progetti e oggetti, stili, geografie, tecniche e medium diversi tra loro.
Quinta mostra promossa e in parte prodotta da InGalleria, “Forme del bere” non fa eccezione. Nasce a Murano ma guarda lontano per abbracciare altri luoghi e altre tecniche uniti in omaggio al tema del bicchiere di vetro, inteso e mostrato come oggetto di uso e come manufatto.
Idealmente divisa in due sezioni – una calata nel contemporaneo con nove bicchieri disegnati per l’occasione da altrettanti progettisti internazionali e realizzati a Murano; e una riferita alla storia recente del bicchiere, il XX secolo, che mostra un possibile lessico di riferimento in cui convergono progetti di designer internazionali e di produttori italiani, muranesi, europei – la mostra testimonia, attraverso una cinquantina di “forme del bere”, alcune tra le possibili e valide modalità di affrontare e declinare un piccolo oggetto della quotidianità.
Lorenzo Damiani, Giulio Iacchetti, Astrid Luglio, Martinelli Venezia, mischer’traxler studio, Luca Nichetto, Philippe Nigro, Ionna Vautrin, Zaven i nove designer, invitati a progettare ognuno una diversa tipologia di bicchiere: il set acqua-vino-digestivo, un bicchiere dedicato all’acqua, un bicchiere per il vino “della casa”, la coppia acqua e vino, il boccale da birra, la coppetta da cocktail, la coppa da champagne, il bicchiere da whisky e il tipetto – il calice veneziano, in omaggio al luogo che ha visto nascere questo progetto.
I nove designer coinvolti hanno generato nuove idee “da tavola”, proposte di valore e invenzioni capaci di toccare – così nelle parole della curatrice – “le abitudini e i riti intorno all’oggetto, il valore del suo contenuto, l’esercizio formale, il significato di un gesto, la materia e il suo processo di lavorazione, la costruzione e la (ri)definizione dei componenti conosciuti”. Il tutto avvalorato dalla complice abilità dei maestri vetrai e dalle competenze tecniche delle vetrerie e dei laboratori muranesi.
Accanto a questi, una selezione di pezzi tratti dalla storia recente del bicchiere, il XX secolo, quali esempi da un linguaggio di riferimento sviluppatosi e affermatosi nel tempo. Si tratta di bicchieri in serie, piccola serie o “fuori serie” che illustrano la storia e le storie di alcuni protagonisti tra i maestri, i distretti e le ditte che hanno affrontato e sfidato i limiti formali, quelli della materia vetrosa, sperimentando e innovando con tecniche e lavorazioni senza mai tradire l’utilizzo primario di questo piccolo oggetto.
I pochi e specifici vincoli progettuali del bicchiere, infatti, hanno trovato terreno fertile tra designer industriali, artisti e maestri artigiani stimolando produzioni molto diverse, non solo in termini realizzativi, ma anche di utilizzo: quotidiano, per la grande occasione o da collezione. Ecco allora che in esposizione compaiono i nomi di un ampio ventaglio creativo che ha saputo unire al meglio design e sapienza produttiva: Guido Balsamo Stella, Achille Castiglioni, Aldo Cibic, Joe Colombo, Piero Fornasetti, Kaj Franck, Johanna Grawunder, Rikke Hagen, Joseph Hoffmann, Richard Hutten, Adolf Loos, Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti, Alessandro Mendini, Carlo Moretti, Yoichi Ohira, Peter Pelzel, Gio Ponti, Roberto Sambonet, Alvaro Siza, Ettore Sottsass, Lino Tagliapietra, Matteo Thun, Carlo Tosi “Caramea”, Tapio Wirkkala, Marco Zanuso.
Articolata, aperta al confronto e al dialogo tra progetti di epoche e stili differenti, di luoghi e culture diverse, “Forme del bere” – come afferma Alessandro Vecchiato, coordinatore artistico di InGalleria Art Gallery – fa parte di un percorso di riconoscimento della realtà muranese attraverso uno sguardo ampio al mondo del vetro che include non solo Murano, ma molti altri luoghi e realtà. Nello specifico, i nove bicchieri inediti disegnati per questa esposizione da altrettanti designer confermano il percorso di ricerca che InGalleria / Punta Conterie Art Gallery sta cercando di realizzare: guardare al vetro con occhi nuovi, sperimentare, ricercare, riprendere tecniche tradizionali di esecuzione e magari scoprirne di nuove con il coinvolgimento dei maestri vetrai. Credo e spero che questa esperienza possa essere, per le aziende dell’isola, uno stimolo ad aprirsi sempre di più alla realtà esterna, a progettisti e artisti, maestranze e committenti portatori di nuove idee. Verso nuovi confini da esplorare insieme”.
In occasione della mostra viene pubblicato da Punta Conterie un catalogo che raccoglie e presenta nello specifico tutti gli oggetti in esposizione, con testi e fotografie che sono state appositamente realizzate per l’occasione. Un progetto editoriale che idealmente completa quello espositivo e ne amplia i contenuti.